Stanza(la)
Massimo Gennari
2500 battute

 
Vengo da lontano. 33 stelle più in là rispetto alla vostra che chiamate sole. Gli esseri che mi hanno creato possedevano una tecnologia che nemmeno immaginate.
Gli ultimi superstiti sono riusciti appena a lanciarmi nello spazio prima di essere spazzati via dal grande meteorite. Secondo i vostri canoni estetici erano brutti, sporchi e cattivi.
Ma non voglio stare qui a chiacchierare di loro che non sono più. Voglio raccontare della mia missione. Dell'ultimo ordine introdotto nei circuiti del mio cervello: "Cerca la vita. Vai". La vita. Ma evidentemente la fretta ha fatto errare Hdhr+je che ha confuso una vocale cambiando il senso alla mia missione.
Ho girovagato nel vuoto siderale per 101mila dei vostri anni solari. E gira che ti rigira sono giunta nelle vicinanze del vostro pianeta. Non vi voglio stancare raccontandovi il mio stupore quando ho visto la razza padrona fatta da esseri brutti, sporchi e cattivi.
E da voi ho trovato la "vite" e ho assaggiato il suo succo fermentato. Mi sono ubriacata di quel nettare rosso rubino che fa strani scherzi a chi, come me, è astemia. Intanto ho perso il conto del tempo e mi è venuto un grande sonno. Ho pensato: "Mi riposo un poco e dopo riparto".
Ma è tanto tempo che non faccio sesso e ".la carne è debole".
Sono giunta allora in vista del piccolo paese, sotto la montagna vicino al fiume, da dove vi racconto questa storia. Ricordo appena lo stupore di voi umani alla vista della mia forma tutta affusolata e lucente. Credo di assomigliare a uno dei vostri sigari solo che sono 101 volte più grande e volo. I sensori mi hanno comunicato un ventaglio di ipotesi  su quale fosse il posto migliore per atterrare ". a fare l'amor". Ho scelto un piccolo locale a piano terra lungo una piccola strada dove sento che c'è il mio amore. Un aggeggio piccino e tutto nero che misura 21x29,7x5 cm. Ma pieno zeppo di cavi e fili; cellule e collegamenti; cristalli liquidi e schegge di silicio che mi è terribilmente complementare. Ho calcolato le dimensioni dell'ingresso che misura 252x300 cm.
Ci passo. Atterro. Entro. Lo scopo e riparto.
Ma il calcolo era sbagliato. La vista e i sensi annebbiati dai fumi dell'alcol mi hanno fatto sbagliare visto che io misuro 272 per 306. Un sordo rumore di lamiera che raschia sulla pietra accompagna il mio ingresso nella stanza. Le mie ossa e la pelle ne risentono. Perdo pezzi dappertutto e sono tutta un dolore ma forse faccio in tempo. Apro la porta più sexy che ho e faccio: ". buongiorno . sono Xfmka. Scopiamo?"