Vincenzo davanti lo specchio
Emiliano Vitelli
2477 battute

 
Si accorse di chi veramente fosse la prima volta che gli fecero male.
Assaggiò il suo sangue e gli piacque, ma ancora di più godette della sua bellezza tumefatta che si mostrava allo specchio. Volto segnato da lividi con sfumature viola, giallo e nero per la violenza subita.
Vincenzo aveva quarant'anni, la sua vita gli si mostrava come una stabile strada verso la sicurezza e la felicità, un percorso senza curve. Ma quella sera aveva incrociato un bivio inaspettato infilandocisi senza ragionarci.
Istinto, indole, natura, non c'è una vera differenza tra questi termini. Una medaglia a tre lati.
A Vincenzo non importava dei soldi che riceveva, li prendeva perchè facevano parte del gioco  della propria umiliazione. A Vincenzo non importava se fossero maschi o femmine, se fossero da soli o in gruppo, se fossero crudeli o solamente frustrati. A Vincenzo importava solo di se stesso.
Usciva la notte mostrandosi ed offrendosi per la strada buia, veniva caricato e già durante il tragitto si ritrovava a subire sessi da masturbare e da leccare, od a sentire mani che gli afferravano il membro moscio come lo era sempre prima di ricevere ciò che gli spettava, che voleva. A Vincenzo gli si induriva solo quando cominciavano a stringerglielo, forte, violentemente.
Poi la macchina si fermava e la commedia, la sua commedia, cominciava. Lui, perfetto ed insuperabile attore. Un pugno in pieno volto, insulti. Mani che premevano sulla sua nuca per cacciagli un pene in bocca. Clienti affezionati, dopotutto. Mani che gli strappavano i vestiti.
L'attore si muoveva cercando di dare piacere e ricevere umiliazioni. L'attore nascondeva a tutti il suo amplesso, l'unico a tradirlo era il suo affare in mezzo le gambe, duro, granitico. La commedia durava circa un'ora in cui Vincenzo spesso si ritrovava carponi ad essere sodomizzato e colpito, mentre la lingua era sempre occupata leccare sessi, indifferentemente maschili o femminili, fino a  ricevere sul volto e dentro di sè, tra insulti e strattonate,  gli orgasmi di ognuno.
Vincenzo si ritrovava poi gettato su un marciapiede a qualche chilometro da casa. Volto che mostrava gonfiori violacei, un rivolo di sangue da assaggiare al lato della bocca.
Vincenzo è davanti lo specchio. Vincenzo pensa al suo orgasmo mentre qualcuno lo sodomizza, chiamandolo "Troia". Vincenzo si lava il viso pensando ai colpi ricevuti sulla schiena mentre glielo mettono in bocca fin quasi a soffocarlo.
Vincenzo si guarda allo specchio.
Vincenzo sorride.