Andava tutto dritto, quel giorno
Alfredo Bruni
1807 battute

 
Tre a zero con la seconda in classifica, era un risultato fantastico. Due goal li aveva segnati proprio lui, la curva impazzì, la sua prima doppietta in serie A. tre punti fuori casa, e adesso erano quarti, proprio il giorno del suo compleanno.
            I muscoli possenti delle gambe si gonfiavano orgogliosi, il mister gli disse bravo, una, due, tre volte, e lui gonfiò il petto. Da domani sarebbe diventato il centravanti titolare, sicuro, non poteva che essere così, una doppietta e un assist per il terzo goal, mica era roba da poco, un fuoriclasse giocava in quel modo e a ventinove anni poteva ancora sperare al pallone d'oro.
            Se l'era sentito, già al terzo minuto, quando il numero 9 era crollato a terra dopo un contrasto duro. Frattura multipla alla gamba destra, erano le voci che arrivavano dallo spogliatoio, e lui incominciò a correre come mai aveva corso.
            E continuò a correre verso l'aereo, e corse fuori dall'aereo quando atterrarono. Fece correre il taxi in mezzo al traffico caotico e di corsa infilò la chiave nella serratura.
            Il televisore era acceso. Nessuno lo guardava. "Susanna," gridò, buttando il bagaglio sul tappeto. Dalla stanza venivano le voci e di corsa andò dentro. Susanna era lì, tra il commercialista mezzo calvo e la cameriera, che per la prima volta vedeva senza occhiali.
            "Abbiamo vinto," disse Susanna, coprendosi il seno nudo con il lenzuolo. "Ho guardato tutto il giorno la tivù," ma si capiva che era la prima cosa che le era passata per la testa.
            "È andato tutto dritto. Buonasera, ragioniere. Ciao, Lucia," disse il giocatore guardando nello specchio. Ma non sapeva bene cosa stava dicendo e le sue parole parevano venire da lontano. Il letto riflesso nello specchio, con un po' di fantasia, poteva sembrare un piccolo campo di calcio. Peccato che la coperta fosse rosa.