Bozza per una «Ariadne»
Teseo, Arianna
Teseo è appena riemerso dal mare. Porta l’anello che il Minotauro aveva gettato nella profondità delle acque: non vi è dubbio, Teseo è figlio di Posidone. Il mostro però a questo punto pensa alla sicurezza di Creta: manda sua figlia dal giovane per convincerlo a stare dalla parte del Minotauro, ma la voce del greco vince Arianna:
T: Arianna, persa d’amore, che aveva costruito un labirinto per catturare i suoi amanti, svela a Teseo la via di fuga: egli ha ora l’opportunità di uccidere il Minotauro, e presto tradisce le promesse fatte: abbandona Arianna e torna ad Atene (Enea e Didone)
A:
Porta con te il labirinto se mi lasci
Non posso lasciarti
Non posso lasciarti
Ma come il sole
Ma ecco ormai Arianna non muore. E spende il suo tempo a costruirsi un ricovo. Per espiazione evoca i sacrifici della sua nazione, e gli dei che accolgono la sua preghiera per ogni giovane vittima di Creta circondano il suo rifugio di cipressi e lauri cervini, cosicché l’antro è impenetrabile: alcuni diranno che fu il suo sepolcro, come la siepe e Leopardi. Da lei giunge però un salvatore, Dioniso; capita là per caso, o indotto da Era Regina, sperando che con una donna avrebbe potuto sopire le ambizioni sovrane del giovane dio. Per il Lenèo, che aggioga sia le bestie della primavera celeste che di quella infera, fu un gioco entrare. E Arianna lo invitò, e lo chiamò suo re:
A:
Ecco che anche Arianna ora è sul carro. I sogni sono una promessa di fedeltà. Il ricordo dei sacrifici del passato è un nuovo costume di pace (orrore della violenza), che Arianna porta ad un nuovo regno. E Arianna non è più la donna del suo popolo, nel labirinto, ma la sposa feconda. |