Personaggi:
Dott.ssa Luisa Sartori
Dott.ssa Marina Frantin
(Il palco è buio. Due luci si accendono solo per illuminare i volti
delle protagoniste, che parlano a testa china)
Marina: Questo è troppo.
Luisa: Cosa succede adesso!
M: Evidenti cisti ovariche bilaterali.
L: Ne hai viste di peggio. Coraggio.
M: Non tutte concentrate in un colpo solo. Ti giuro, non so se riesco
ad arrivare alla fine.
L: Ti devo passare un bisturi?!
(silenzio)
M: Malformazione dell’articolazione coxo-femorale, ernia ombelicale,
cute sollevata dal tessuto sottostanze. Pazzesco, quella era pelle!
Come si è conciato. Adesso vomito.
L: Marina, due sono le cose. O passi a me il fardello, o chiudi gli
occhi su certi dettagli. Ti prego però di non interrompermi in
continuazione. Anche io ho il mio daffare.
(silenzio)
M: Oddio. No! Questo le ha beccate tutte le malattie: grave caso di
cifo-scoliosi dorso-lombare. La sua spina dorsale assomiglia al mio
cavatappi. Che schifo.
L: Senti, parliamoci seriamente. Se mi vuoi dire che rinunci al
progetto, non te ne farò una colpa. Vuoi uscire a prendere una
boccata d’aria? Concediti cinque minuti di pausa per pensarci. Non ti
ho mai visto così provata.
M: No! Devo farcela. Non rinuncio. Passare a te questo onere varrebbe
per me come una sconfitta. Devo imparare a superare i miei limiti.
(un’ulteriore luce debole comincia a mostrare la scena: alle pareti
si intravedono scaffali pieni di libri)
L: … Beh, non parli più?
M: È disgustoso. Guarda la sua faccia. E se un giorno da morta
diventerò anch’io così?
L: (urlando) Ma che schifo! Cos’è quella roba?
(luce completa sul palco: Marina e Luisa siedono a due scrivanie
stracolme di libri, Marina mostra alla collega e poi al pubblico la
foto inclusa nel libro a cui sta lavorando)
M: Testa femminile mummificata. Ma perché torturano in ‘sta maniera i
morti? Non potrebbero lasciarli dormire in pace nel loro eterno riposo?
L: Non ti invidio proprio. Di cosa tratta quella monografia?
M: Bah, mostra la collezione anatomica di uno scienziato, che ha
passato la vita a racimolare mummie su mummie con malformazioni. E le
malformazioni mummificate le ha fotografate una a una, per metterle
qua dentro. Questo è proprio il libro più brutto in assoluto. 50
pagine di foto orripilanti.
L: Poveretta, lavoro ingrato ti tocca fare.
M: Se penso che me ne mancano ancora duecento, di libri così. Ormai
me li sogno anche di notte, ‘sti cadaveri.
L: Sciocca, ma tu smettila di sfogliare le pagine. Cataloga e basta, no?!