In cucina Franco e Ada discutono animatamente.
Franco: Ma proprio con un’albanese doveva mettersi nostro figlio!
Ada: Lo sai che Gianni è un ragazzo romantico... si vede che si è innamorato.
F: Innamorato un accidente! Quella gente sta sporcando le nostre città. Bisognerebbe rispedirli a casa loro, a calci in culo!
A: Franco, ti prego, non farti sentire da Gianni a parlare così.
F: Guarda, se ha la sfrontatezza di portarcela qui, io non ti garantisco niente. Potrei anche fare una pazzia.
A: Certo che hai un bel coraggio, proprio te! Mi sembra di sentire mio padre quando mi malediva per essermi accoppiata con un terrone. Ti chiamava il “marocchino” e mi ha perdonato di averti sposato solo quando è nato Gianni.
F: Non parlarmi di quel vecchio razzista.
A: Quel vecchio razzista era una persona chiusa nella sua ottusità, così come sei tu ora. Invece di farsi un esame di coscienza per capire come mai la sua azienda era in crisi e come mai la vita con sua moglie era diventata un inferno, preferiva concentrare tutta la sua rabbia nell’odio verso i meridionali che ci stavano invadendo. A pranzo era solo di quella e a cena era la stessa solfa. Penso che non abbia mai amato in vita sua con l’intensità di quanto abbia odiato quelli come te. E oggi ho la disgrazia di ritrovarmi in casa un altro pover uomo come lui, pace all’anima sua!
Si sente chiudere la porta di casa. Risuonano dei passi dall’ingresso. Gianni entra in cucina, seguito da Selima.
G: Mamma, papà, questa è Selima. Vorrei farvela conoscere perchè abbiamo intenzione di andare a vivere insieme.
A: Figliolo, vieni andiamo a sederci in sala.
G: No, mamma, sediamoci pure in qui in cucina.
S: Buonasera, io sono Selima. Tanto piacere di conoscervi.
F: Non c’è nessun piacere in questa situazione. Ma come ti permetti di portarla in casa nostra senza prima averci chiesto il permesso?
G: Papà, è inutile che urli. Mezz’ora fa eravamo a casa di Selima e ci siamo già presi gli insulti di suo padre. Se ti vuoi sfogare fallo pure, ma sappi che la decisione è presa.
F: Voglio proprio vedere come farai a mantenerla!
A: Farà come avrai fatto tu. Un po’ con il suo stipendio e il resto con l’aiuto che ti daremo, proprio come abbiamo fatto noi. Tuo padre non lo sa, ma mia mamma di nascosto da tuo nonno, mi passava i soldi per i tuoi vestiti, per la scuola e per le visite mediche.
Come folgorato da quella rivelazione Franco smette di parlare e fino alla discesa del sipario si limita ad osservare i bei lineamenti di Selima.