L’uomo allo specchio
Mattia Nicoletti
2168 battute

Uomo
Specchio

Un monolocale, un letto in un angolo. Un uomo sdraiato sopra il letto che sta dormendo. Uno specchio nell’angolo opposto dell’appartamento.
L’uomo si sveglia. Ha i capelli arruffati e gli occhi chiusi e si dirige a tentoni di fronte allo specchio.

Uomo: Che ore sono?
Specchio: le 8,30. Ti sembra questa l’ora di alzarsi? E poi guardati... No, forse è meglio di no. U: No, no mi guardo, non ti preoccupare. E poi ti sembra questo il modo di accogliermi.
S: Senti, ogni volta che hai qualche problema me lo racconti. Prima sono le donne che mi porti a casa, che mi presenti, e che la mattina dopo non ti vanno già bene, poi mi mostri gli abiti che ti compri in preda allo shopping compulsivo e che non ti metti mai, senza parlare del fumo che mi mandi negli occhi ogni volta che metti una pentola sul fuoco che sistematicamente fai bruciare... Detto questo se non posso criticarti io.
U: Sei insopportabile alla mattina. Mi raccomando non cominciare con la storia del nodo alla cravatta venuto male...
S: A proposito della cravatta. Ieri l’ultima fanciulla che è uscita da casa aveva al collo la tua preferita...
U: Come? Sei sicuro? ma dovevi fermarla!
S: Certo. Ti ricordo che mi hai inchiodato al muro con quattro tasselli...
U: Fai lo spiritoso?
S: Sì, e tu sei pazzo invece, perchè parli con uno specchio (ride).
U: (sempre con gli occhi chiusi) Allora, ricapitoliamo. Che cera ho? Ho bisogno di farmi la barba? Cosa indosso oggi? Il completo gessato o il fresco di lana grigio?
S: Per la cera direi che è meglio che tieni gli occhi chiusi, per la barba sai che sei sexy quando ce l’hai di due giorni, e per il completo non mi chiamo nè Armani nè Valentino quindi scegli tu.
U: Bell’aiuto che mi dai. Alla mattina il mio gusto personale è ancora sotto le coperte...
S: Infatti, insieme alle mutandine della ragazza della cravatta.
U: Fai il geloso?
S: No, ma dato che stasera tornerai a casa con una nuova, non vorrei che se la prendesse con te.
U: Fatti i cavoli tuoi! Guarda che ti giro verso il muro.
S: Almeno non vedo le tue occhiaie... Ah, ma guarda, c’è un reggiseno sul lampadario.
U: Basta. Stamattina mi hai rotto.
S: Anche tu (e lo specchio va in mille pezzi).