Suicidio nel Naviglio Pavese
Angelo Camba
2500 battute

Una luce cade dall’alto. Un uomo entra in scena, si ferma al margine fra luce e buio. Estrae una sigaretta dal pacchetto e l’accende. Il suo volto resta al buio.

- Pochi giorni fa una donna è stata uccisa nelle acque del Naviglio Pavese di Milano.

L’uomo si gratta la barba, butta fuori il fumo.

- Suo marito, un immigrato macedone, l’ha trascinata nel canale e affogata davanti agli occhi dei passanti. Omicidio dunque. Caso chiuso, si direbbe. Fine della storia.

Fa un’altra lunga boccata.

- Ma non è finita per niente, perché subito dopo l’uomo viene tirato su dalla folla inferocita. Solo l’intervento di una volante dei carabinieri ha salvato l’uomo dal linciaggio. Sì è andata proprio così, ma di questa storia non m’interessa l’omicidio, né quell’uomo, ma quei passanti trasformati in folla.

L’uomo applaude.

- (Ironico) Bravi, bravi passanti, cittadini onesti e persone perbene. Davvero bravi. Avete preso la bestia, il pazzo, lo straniero criminale e disumano.

Smette di applaudire.

- (Severo) Siete delle merde! Mi chiedo come si può assistere ad un fatto del genere senza intervenire, come si fa a restare immobili a guardare una donna che affoga senza reagire? Come si fa!?! Lo stavate per linciare, dopo, ma prima siete rimasti immobili! Quella donna ora potrebbe essere ancora viva se qualcuno avesse fatto qualcosa per aiutarla. Invece no, tutti a farsi gl’affari propri. Tutti a guardare il gesto di quello sconsiderato, al massimo a fare il numero della polizia, ma mai, guai, esporsi in prima persona!

Improvvisamente silenzioso.

Lo so cosa pensate: “ma sei matto? E se quello ammazza anche chi va a salvarla?” Certo, non fa una piega. Allora è meglio vederla morire così? No, io credo che questa città abbia qualcosa che non va. Tutti che si fanno gl’affari loro e pensano che certe cose sono assurde, che tutto è assurdo, sempre assurdo. Assurdi siete voi! Voi, e i vostri vicini da non salutare, le vostre piazzette vuote, i vostri isterismi quotidiani, il vostro modo di sclerare per delle inezie. Voi, inutili perbene, siete colpevoli di un suicidio di massa che giorno dopo giorno si ripete in altre strade, in altri quartieri, nell’assenza di attenzione nei confronti delle altre persone. Io voglio citare Luciano Bianciardi e dire che “Mi Oppongo!”. Voi fate come vi pare, ma sappiate che quella donna poteva essere ancora viva, e che per avere luce su di noi bisogna imparare a vedere quanto di noi è ancora nell’oscurità.

L’uomo esce dall’ombra. Osserva il pubblico davanti a sé.

Buio.