Baol era un Elfo...
Roberto Cerisano
2500 battute

Baol era un Elfo con un brutto carattere, tutto suo padre. Il padre di Baol era stato un elfo tarchiato peloso irascibile e oltremodo brutto, morto tanti anni prima per una sincope, che è poi la maggior causa di morte tra gli elfi maschi dopo quella causata dalle sevizie Troll. E come lui, Baol era tarchiato e peloso e iracondo.
Baol aveva una moglie e un figlio di 3 anni, Kell, gran perdigiorno. La famiglia di Baol era nel commercio. L’attività l’aveva iniziata il nonno del padre di Baol, l’Immondo Jwu. Era poi passata al nonno di Baol, Wu, anche lui fregiato del titolo di  Immondo e poi al padre di Baol che, colpito prematuramente da sincope, aveva lasciato l’attività al giovanissimo Baol di 2 anni. A soli 5 anni Baol era già Immondo, il più  giovane che le Cronache ricordino, a 10 fu il primo Grande Immondo della sua schiatta e ora in lizza per il titolo di Supremo della Loggia dei Turpi.
Ma neanche questa notizia poteva deliziarlo. La carica gli avrebbe garantito le fertili aree dei Grandi Parchi Giochi, ricchezza gloria e rispetto. Ma Baol non poteva non pensare che il suo unico figlio (gli elfi potevano avere un solo figlio maschio alla volta) avrebbe certo mandato tutto in rovina. Non subito, non finché lui era in vita. Ma esattamente un istante dopo l’esalazione del suo ultimo respiro, che fosse avvenuto per sincope o per mano Troll. Il suo carattere collerico non poteva accettarlo e lui non si dava pace. Delle preoccupazioni di Baol certo non si occupava Kell, che invece quando non beveva  linfa di malto o fumava elisir di canapa, badava piuttosto alle cosce pelose di Elfe Silfi e Ninfe.
Fu così che Baol decise di mandare Kell al fronte nella grande offensiva Troll della primavera:
A frantumare tibie Troll aveva tuonato Baol.
Quello, Kell, un po’ la canapa un po’ perché fesso era fesso, s’era fatto catturare dopo poche ore e non se n’era saputo più nulla.
Il lutto gli sbaragliò il campo nella corsa alla carica di Supremo della Loggia dei Turpi e nell’entusiasmo della nomina, dopo anni di assenza, un ritrovato vigore gli concesse un altro figlio. Lo chiamò Jwu come il primo Immondo, e per  non rischiare decise che lo avrebbe educato personalmente alla Caccia e Ratto di bambini umani negli sconfinati territori dei Parchi Giochi, così da perpetuare i suoi commerci e la gloria della stirpe.
Purtroppo fu presto evidente che il piccolo Jwu preferisse agli squartamenti degli infanti pizzi e trine del corredo delle sorelle.
Ma questa è tutta un’altra storia.