A Giorgia, per mantenere un'antica promessa
Devis Torelli
2366 battute

Canticchi,mentre con la tua bacchetta magica tenti di esplorare gli spazi sconfinati in cui la tua mente può insinuarsi.Non era una bacchetta tanto grande ne particolarmente buona,ma quel sabato sera ci consentiva solo quel pizzico di magia.
Piazza santa maria goretti era piena,a quei tempi,di stregoni,di apprendisti maghi,di fate,tutti impegnati ad apprendere il vero senso della magia(poi ve lo racconto).Ogni tanto spuntava anche qualche strega da dentro la fontana che magicamente,magia nera ovvio,iniziava a rigurgitare l’acqua del canale delle acque medie.Una volta,fra lo spavento generale, comparvero tre orchi che, scendendo dalla loro carrozza nera con strisce rosse,iniziarono a mangiare noi apprendisti maghi. Noi però continuavamo a stare li.
Dovevamo imparare la magia e ogni sera passando di la si potevano ammirare i risultati del nostro apprendistato.
Per prima cosa tentavamo di imparare la nobile e antichissima arte dell’ARS VINORUM.
Dovevamo renderci immuni ad un certo veleno.Tale immunità veniva raggiunta soltanto con la somministrazione progressiva,dapprima in piccole dosi,di questo veleno,fino ad arrivare,solo il grande maestro OISSELA ci riusciva,ad assumerne litri di seguito senza rimanerne avvelenati.
Poi dopo l’ARS VINORUM si passava alla magia vera e propria.
Ognuno con la sua bacchetta magica doveva tentare tramite un formula segreta(che non posso dirvi) di riuscire nell’incantesimo più difficile che c’è.Altro che trasformare il piombo in oro!Niente cazzate alla Houdinì,che era solo capace di uscire da casse incatenate(neanche tanto bene).
Noi dovevamo riuscire nell’incantesimo della FELICITA’.
Eravamo anche abbastanza bravi ma naturalmente non tutti ci riuscivano.Alcuni non si immunizzavano bene dai veleni e altri dimenticavano la bacchetta magica a casa.Ma tutti quanti,almeno una volta,ci sono riusciti.
Grazie a questo incantesimo dimenticavi che avevi sedici anni, che fra qualche ora saresti tornato a casa, che puzzavi di vino e che la bacchetta magica ti procurava strani effetti agli occhi;dimenticavi tutte le cose che volevi dimenticare e iniziavi,che tu lo volessi o no,a sorridere, a sentirti amico di tutti a volere bene a tutti.Senza freni.
FELICE.
In piazza santa maria goretti quando io e te avevamo sedici anni abbiamo imparato l’incantesimo della felicità,con tanto di formula segreta,che voi non saprete mai!