Tornando a casa
Biancamaria Massaro
1680 battute

La mamma mi aveva ordinato di non avventurarmi nel bosco da sola, però io le ho disubbidito. Il resto della storia si conosce già: la nonna e io ci siamo salvate grazie all’uomo con il fucile. Adesso la nonna sta mangiando le sue focacce, mentre io sto tornando a casa.
            Il cacciatore mi ha voluto per forza accompagnare. Gli ho detto di aspettarmi fuori, così ho avuto il tempo di salutare con calma la nonna e riprendere il cestino. Poi l’ho raggiunto e insieme siamo entrati nel bosco. A metà strada si è fermato e mi ha detto che avevo degli occhi meravigliosi, capelli neri più dell’ebano e un vestitino delizioso, peccato solo che si fosse sporcato di sangue. Se me lo fossi tolto – mi ha spiegato – sarebbe riuscito a smacchiarlo, ma io non ero d’accordo. Ha insistito con gentilezza per un po’, poi ha perso la pazienza e mi si è gettato addosso, strappandomi la mantellina rossa.
È stato allora che ho preso il coltello dal cestino e l’ho colpito. Non a morte, però, perché volevo estrarre il suo cuore ancora pulsante. Proprio grazie al suo intervento mi ero già procurata la pelle del lupo, mentre prima di arrivare a casa dalla nonna mi ero fermata a raccogliere la radice di mandragora e l’ortica.
            In cielo tra poco splenderà la luna piena e il mio corpo nudo risplenderà della sua luce argentata. Prima però dovrò cospargermi con l’impasto ottenuto mischiando la mandragora e l’ortica al sangue puro di un neonato. A mezzanotte indosserò la pelle del lupo, mangerò il cuore del cacciatore e subirò per la prima volta la Trasformazione. Solo in seguito avverrà in modo naturale, così finalmente a ogni Plenilunio potrò affiancare nella caccia i miei Fratelli e Sorelle.