Lo scrigno dei desideri
Nadia Turriziani
2382 battute

Capitan Marco, dopo aver rassicurato i propri uomini sull’esito di quel viaggio partito male e proseguito ancor peggio, decise di aprire lo scrigno, unico cimelio trovato sulla nave abbandonata nel porto dell’isola “delle orchidee”.
Quello scrigno era uguale a quello che il nonno materno aveva portato con sé nell’ultimo “viaggio di non ritorno” verso “l’isola dei pappagalli”, fatto ben 50 anni prima.
Il nonno, sin da quando Marco era un bimbetto, gli raccontava storie fantastiche di pirati e di tesori, e alla sua scomparsa gli sembrava naturale poter ripetere le sue gesta anche se a volte solo con la fantasia.
Questo ultimo viaggio però era stato segnato dalla sfortuna.
A sole due settimane dalla partenza l’equipaggio sembrava essere posseduto da forze sovrannaturali. L’atteggiamento della ciurma era molto strano, soprattutto di notte.
Involontariamente gli era capitato di assistere a lotte sanguigne intraprese contro uomini che lui non riusciva a vedere…Sentiva però, nitidamente, allo sferzare dei colpi determinati del proprio equipaggio, le grida di dolore provenire dal nulla.
Il sangue e l’odore della morte, poi, permaneva sul pontile sino al mattino seguente, fino a quando i mozzi non provvedevano con estrema diligenza a ripulire il tutto.
Gli avvenimenti precipitarono improvvisamente la sera precedente quando nel dormi-veglia, cagionato dai rumori assordanti provenienti dall’ennesimo scontro mortale, ebbe la sensazione viva e terrificante della presenza, nella sua cabina, di un uomo che voleva a tutti i costi strappargli dalle mani lo scrigno che da un paio di giorni diffidando dei suoi uomini, aveva iniziato a legare saldamente ai polsi con una catenella d’oro.
Al suo risveglio, la mattina, un unico forte ed incontrollabile desiderio…Aprire lo scrigno.
Era giunto finalmente il momento…
Scardinò il lucchetto…sollevò lentamente il coperchio…tolse il panno di velluto che custodiva come una sindone il segreto di quel tesoro…e…rimase allibito.
Un solo foglio ripiegato accuratamente infinite volte.
Lo aprì e trattenendo il fiato iniziò a leggere in segreto quelle parole scritte da una persona sconosciuta ed indirizzate chissà a chi…
“A Marco. Quando leggerai questa lettera io sicuramente non ci sarò più ma il mio spirito veglierà senza riposo…”
Suo nonno. Un ultimo pensiero…Il suo pensiero per il nipote tanto adorato.
“…sii coraggioso. Ti voglio bene.”