IL TESORO NASCOSTO
John Morgan era quasi arrivato. Il luogo dov’era sepolto il tesoro era a pochi passi da lui. Sì, ne era sicuro: ancora qualche istante, e tutto quell’oro sarebbe stato suo, soltanto suo! Il rumore di un passo dietro di lui lo fece voltare. Troppo tardi. Un paio di pirati erano sbucati dal nulla e lo tenevano sotto tiro. Salve, Morgan – era la voce inconfondibile di Hawkins, e subito dopo, come a rimarcare la sua identità, si udì la sua caratteristica risata beffarda. John sorrise stancamente. Anche tu qui, George – e sospirò. Credevi di poterci sfuggire, eh? – l’altro avanzò verso di lui a piccoli passi. – Sei saltato fuori dalla nave, ma credevo che a te avessero già pensato i pescecani. E invece eccoti qui. Scommetto che stai cercando il tesoro di Roberts. Negare non sarebbe servito a nulla. Forza, conduci me e i miei uomini a questo fantomatico tesoro – Hawkins appariva più incredulo di quanto fosse realmente. – E niente scherzi. O stavolta mi assicurerò di pensare io a te, prima dei pescecani. Dopo qualche minuto ecco tutti gli uomini attorno a un piccolo spiazzo con, al centro, una zona di terra smossa. Avanti – disse Hawkins. Un paio di uomini provvidero a scavare. In breve fu portato alla luce un forziere. E’ molto pesante – riferì uno, trascinandolo a fatica. Hawkins gongolava. Chissà quante ricchezze avrebbe trovato lì dentro! John intanto pensava al misterioso messaggio di Roberts: Il mio tesoro è nascosto in un luogo
Che significava?
John era solo. Silenzio.
Quando i pirati raggiunsero la riva, John non era più visibile. |