Finalmente Africa
Dante Taddia
2444 battute

“Prontooo, sono Alberto: da Banjul”.
“Sì, mi risponde la voce, Alberto da Giussano. Ma possibile che ti va sempre di scherzare” . “No, guarda che e’ così, ti chiamo dal Gambia”
“Sì vabbe’, e io ti rispondo dal piedie. Carina la battuta”.
“Ma insomma lo vuoi capire che sono veramente in Gambia, Africa, vicino al Senegal”.
“E che ci fai ?”
“Ci sto per lavoro, ci sono venuto apposta. Ma soprattutto sono qui per dimenticare”
E in un momento tutta la mia vita passata con lei mi apparve davanti agli occhi come in un lampo. Quante volte l’avevo detto a Clara ma lei non ci voleva credere. Le avevo detto che me ne sarei andato e lei rideva.
“Ma figurati se sei capace di farlo.E poi a me non pensi?”
E infatti sono stato capace. Di farlo e di non pensare a lei.
Non lo credevo possibile, e’ vero, ma non ne potevo più dei suoi continui rimbrotti ma soprattutto non volevo più pensare a lei. Forse non l’amavo più o forse era lei che si era stancata di me e quei tira e molla di ogni giorno mi opprimevano tanto da decidere di piantare tutto. Quello che piu’ mi pesava era che mi rimproverasse anche di non sapermi far valere e che in ufficio tutti si approfittavano di me perche’ ero troppo buono.
“Tu andartene e piantare tutto? Non farmi ridere. Figurarsi, tu non potresti neanche andare a Frascati se io non te lo permettessi. Non sei capace di fare quello che dici di voler fare e poi io ti staro’ sempre vicina”
E l’ho pensato e l’ho fatto. Adesso però mi chiedo che ci faccio qui. Ma almeno non sento più quella voce chioccia di Clara e quella sua parlata strascicata, romanesca da borgatara (Come s’incazzava quando glielo dicevo!)
Ed eccomi in Africa,finalmente. Mi sento un altro. Libero.
Mi ha chiamato al cellulare. Non le ho risposto. Poi ho comparato una scheda locale e sono diventato introvabile.
“Come te chiami?”
Mi volto di scatto. Ero soprapensiero, pensavo ancora di essere a Roma e credevo fosse qualche amico o amica e invece la vedo. Una bambolina d’ebano con un sorriso a 24 carati nel vero senso della parola perche’ aveva due denti d’oro, i due incisivi, mi pareva speedy gonzales.
Le rispondo automaticamente in italiano. “Alberto”
E lei.
“Ciaao. Io me chiamooo Claaara”
“Clara? le faccio.
“Claaara. Embe’ ? Maaamma e’ dde Roma, ma papa’ e’ dde qua. Che ce fai da ‘ste parti?
Di rimando le faccio “Ci lavoro”
“Ahhhh.Allooora vaaabbe’, potemo puro mettese assieme.E io te staaro’ sempre vicino perché me piaaci”.