Coincidenze
Bruno Di Marco
2486 battute

ln treno
Un uomo seduto vicino al finestrino
Una ragazza sfoglia una rivista
Un uomo nascosto dal giornale che sta leggendo
  - Buongiorno è libero quel posto?
  - Ci sono seduto io, signora.
  - Anche lei come me adora stare vicino al finestrino
  - Il posto di fronte è libero
  - Ma io devo stare seduta nella direzione in cui viaggia il treno, altrimenti ho nausea e conati di vomito improvvisi.
  - Prenda pure il mio posto, signora.
  - Le dispiace se leggo?
  - Legge a voce alta?
  - Magari lei ama conversare
  - Anche a me piace leggere in treno. Ecco il mio libro.
  - Ma che combinazione! Anche io ho un romanzo di Ausonio Piumacchi
  - Scusate è proprio buffo, ma anche io ho con me un libro di Piumacchi
  - Tutti e tre con libri diversi ma dello stesso autore. Una coincidenza proprio curiosa. Il mio comunque è un saggio storico: “la corriera di cossiga”.
  - Interessante?
  - Guardi, il lavoro di documentazione ed analisi è accurato, c’è passione e direi anche competenza nel trattare gli argomenti.
  - Le piace allora
  - Mah. Le tesi sono molto interessanti, si, ma lo stile è troppo assertivo, perentorio direi, quasi aggressivo, c’è quasi del piacere narcisistico nel personalizzare così l’esposizione. Secondo me un saggio scientifico deve essere più neutro nei toni. Sinceramente preferisco altri stili. E il suo romanzo?
  - Si intitola “Babbut”. All’inizio, quando ho capito che parlava della storia di lavoro e delle lotte operaie, ho temuto che fosse uno di quei libri retorici, pesanti e pure un po’ tristi. Invece tutto al contrario. La lettura è stata scorrevole e a tratti anche divertente.
  - Me lo consiglia allora?
  - Che le devo dire? Il protagonista è chiaramente l’alter-ego dell’autore. E a me pare che sia un po’ troppo indulgente con il suo personaggio. Insomma si auto-assolve. Io credo che si dovrebbe essere più severi con se stessi.
  - Io ho comprato “Il liberal-socialista” quando è uscito il film, quello con Scamarcio. Però il mio fidanzato, che ne capisce di libri, ha letto il libro prima di me e mi ha detto di lasciar perdere. Lui l’aveva letto proprio tutto e gli pareva una “ prolissa autolatria”. Allora l’ho accantonato, il libro intendo. Poi però ho lasciato il mio fidanzato e per fargli un dispetto ho ripreso il libro.
Il signore nascosto dietro il giornale che stava leggendo sempre più nervosamente, lo chiude con un gesto improvviso si alza prendendo la sua borsa e, prima di uscire, si ferma si volta e fissa gli altri tre: - Ma annate un po’ a fanculo! - Era Ausonio Piumacchi."