Impressioni salentine
Marisa Madonini
2389 battute

Viaggio che finisce proprio on the tip of the land. Mare, pietre bianche e terra cotta rossa incitata d’ ulivi caparbi come re superbi/atavici che sdegnano rame vecchie e rinascono in figli nuovi, boccioli di promesse: esuberante eredita’ messapica. Terre sapienti di mano greca, romana, bizantina, normanna, sveva, agnioina, aragonese, saracena, borbonica: genesi imprescindibile. Dicono che lì al largo della punta estrema, d’inverno, si veda l’abbraccio dei due mari che s’uniscono in mulinelli vorticosi, come quando due diventa l’uno divino pur rimanendo due e si amano entrambi. E mi dico – ma tu di fuorvia, non spaventarti se il mare dirompe la sera e non un fosforo s’ intravede, non spaventarti sempre, non spaventarti più - Luogo solivo dove la buganvillea si stende dietro le curve e straripa dagli occhi, t’abbaglia di fucsia, morbida sui muri delle case che han per tetto terrazze. E le masserie trattengono il fascino della pietra ossuta pregna di sudore e povertà. Ma i frutti della terra e del mare ripagano chi qui si avventura. Siamo forse Ulissi e Foscoli che non possono più tornare alla dimora? Siamo come in esilio semi-volontario e andiamo dietro il vento dietro il profumo del ginepro inselvaggito.O siamo come Re Lear fuori luogo nel wilderness? Anche l’ardimentoso Ulisse è fuori luogo nell’inferno dantesco? Dante, in odor d’avarizia medievale, ve lo sprofonda che’ Ulisse rappresenta la superba sfida? Qui nella Grecia salentina siamo Ulissi senza destino. Le nostre origini affondano in quelle terre, dove vagabondava lo scaltro greco disobbediente, permeate poi dall’unguento cristiano. L’acqua, nelle falde profonde, genera tutto e siamo sazi di liquidi profumati d’acanto (ma sono graditi anche succhi altri e granite al limone). Eros e agape si fondono ancora e vorrei che la sventura prendesse il largo nei mulinelli dei due mari e morisse in un abbraccio forsennato d’acqua, non approdasse a sventrare la fragilità della carne e dei sentimenti. Che la bellezza ci aiuti alla giusta disobbedienza, innanzi al limite e la fragilità! Torrette, forti, rimasugli di difese espugnate come quando ci assaltano i desideri, a sangue aperto. E le brezze in secca non avvampano ancora le altezze ma le sfiorano sempre. Genti nuove col cuore salentino da conoscere e affinita’ inaspettate ch’affiorano - ecco all’unisono la stessa frase, un’anticipazione!-