Il piacere di viaggiare
King Of Mistery
2331 battute

Non mi è mai piaciuto viaggiare. Sono sempre rimasto attaccato ai luoghi a me più familiari, alle persone che ho sempre conosciuto, alle abitudini consolidate da tempo immemorabile.
L’estate scorsa io e la mia famiglia ci siamo recati a L., una cittadina a circa 100 km dal capoluogo. La prospettiva era quella di stare in un alberghetto-pensione per un paio di settimane. Pensate cosa voleva dire per me staccarmi da tutto ciò che rappresentava il mio mondo, la mia routine, i miei amici… Non solo: pensate alle ore di viaggio in macchina e al conforto di una vasta cerchia di ultrasettantenni, sicuramente freschi e gioviali come me, che di anni ne avevo sedici, quasi diciassette.
Sicuramente me la sarei spassata in quelle settimane.
Mentre in macchina il paesaggio scorreva ai miei lati e mi lasciavo dietro tutto ciò che conoscevo per penetrare in fondo all’ignoto, dentro di me tremavo e piangevo con la morte nel cuore. Avrei fatto qualsiasi cosa perché la macchina invertisse il senso di marcia e tornassimo finalmente alla mia terra natia.
I primi giorni furono infernali. Quelli che dovevano essere i più lieti furono spunto per futuri, innumerevoli amari ricordi.
Poi, il terzo giorno, arrivò Sara. Era una studentessa di prima liceo che veniva da un paese vicino al mio, quasi confinante. Era lì con la sua famiglia, due genitori dall’aria severa e apprensiva e un fratellino esuberante di otto o nove anni.
La sua comparsa destò uno strano, incredibile miscuglio di emozioni nel mio cuore. Praticamente, dal primo momento in cui la vidi non mi separai mai da lei, e le rare volte in cui lo facevo lo facevo con dolore immenso.
Le settimane trascorsero, e l’ultimo giorno arrivò molto prima di quanto avessi immaginato. Quando mi recai a salutare Sara – lei sarebbe rimasta lì ancora qualche settimana, e quanto avrei voluto rimanerci anch’io! – lei mi diede il suo numero di telefono e mi promise che ci saremmo rivisti, in altri tempi e in altri luoghi. Me lo promise così caldamente che non dubitai un istante della sincerità delle sue parole.
La promessa venne mantenuta. Qualche settimana dopo lei tornò al suo paese ed io ero lì, ad aspettarla, nervoso e impaziente.
Da quel momento non ci siamo mai realmente separati.
Non mi è mai piaciuto viaggiare. Almeno, questa era la mia opinione fino all’estate scorsa.