L'ultimo viaggio
Libera
1033 battute

Era giunta l’ora di partire.
Finalmente.
Katmandu…. LA META.
Zainetto in spalla, (non erano passati mica vent’anni….)
Comode scarpe, basse…
E tutti i risparmi (pochi, in verità), di quella vita sprecata, di quella vita mal digerita, di quella vita mal sopportata.
Il viaggio, la miglior parte dei miei squallidi “viaggi” di sempre, questa volta NON sarebbe stata l’unica “miglior parte”.
Aerei e treni.
Puzzolenti ed affollatissime corriere.
Non la miglior parte, perché finalmente ero arrivata!!!
Sporche straducole, persino la preparazione di una “pira” crematoria, non mi toglievano affatto la voglia di tutto questo.
Bambini felici e stracciati dagli occhi di brace, sorrisi sereni sui volti delle donne, sorrisi sereni sui volti di tutti gli anziani sdentati.
La pace.
Finalmente, la pace.
Agognata e mai raggiunta, lo sapevo… Ci voleva Katmandu…
Il viaggio di quarantasei anni era finito.
Ero arrivata.
Elefanti di un tempio a Durban Square mi accoglievano infondendomi serenità.
Ero arrivata, ero finalmente arrivata.