L'ALTRA PARTE DI SE'
Francesca Bergonzini
2340 battute

Le aveva sempre dato quell'impressione, fin da quando l'aveva conosciuta.
La sua migliore qualità era quella di saper ascoltare.
Le ha sempre fatto vedere i lati positivi di ogni cosa e continua anche adesso, che per lei non è un periodo bello, anzi…
Ma bisogna andare avanti.
Peccato che la persona di cui parlava Anna, non era una vera persona, ma l'altra parte di sé.
Sì, Anna, non parlava con un'amica in carne ed ossa, ma con se stessa, perché aveva rinunciato a sperare, a parlare, ad aspettare.
Non serve e ci si illude.
Parlare con se stessi non delude, siamo noi che conosciamo già le risposte. Anna lo sapeva.
Lo sapeva troppo bene.
Comunicava con suoi diari segreti che erano diventati così tanti che avrebbe potuto scrivere cinque libri o di più.
Anna aveva avuto la forza e il coraggio di pubblicare i suoi racconti su un sito di poesie e questo era già un passo in avanti.
Faceva uscire l'altra se stessa, pian piano, e non se ne accorgeva.
Ma, in questo modo, non aveva un contatto diretto con le persone.
Si trovava bene solo con la sua migliore amica Sara e con due ragazze con cui corrispondeva.
Anna si inventava un'altra persona dentro se stessa, per stare bene e non pensare.
Anna conosceva così tanto bene se stessa, che si faceva paura da sola.
Sara e i corrispondenti facevano parte del mondo di Anna: un mondo a parte, così bello e reale.
Un giorno, però, quando un ragazzo le commentò un racconto che aveva mandato sul sito, Anna………. rimase ….. senza fiato.
Il racconto parlava di una ragazza che avrebbe voluto diventare giornalista, ma aveva perso l'occasione e aveva fatto un'altra scuola superiore.
Il ragazzo le disse di continuare a credere in se stessa…
Ma quale se stessa?
Anna non capiva più niente…
Forse era vero ciò che diceva Sara: Anna era due persone.
Pubblicare quei racconti sul sito, voleva dire rendersi conto che il suo mondo poteva anche essere di altri, che anche gli altri potevano capirlo ed ammirarlo.
Finalmente Anna stava uscendo, stava convivendo, qualcosa che non aveva mai fatto.
Anna ora era solo una persona, solo se stessa.
Ogni tanto sentiva una voce dentro di sé, ma sapeva di non doverla ascoltare. Ascoltava solo il sogno.
Anna non diventò una giornalista, ma pubblicò tutti i suoi diari segreti: solo da quel giorno la voce sparì dalla testa della ragazza.
Ora era dentro quelle pagine, ma non uscì più.