Centoquarantuno
Luigi Brasili
2500 battute

   Millecentocinquanta, centocinquantuno… centocinquantanove…
   E questa è fatta…
   Scrive il numero finale sul registro e posa la scatola piena di tappi di sughero sullo scaffale.
   Lo scatolone numero due è più piccolo, lo sposta e la stanza s’inonda di un gracchiare metallico.
   I tappi di alluminio cadono come pioggia tintinnante su tavolo e pavimento
   Uff…
   Si rialza e inizia a contare, infilandoli uno per volta nella scatola.
   Arrivato a duemilatrecentoventisette, riporta il numero sul registro, nella colonna dei succhi di frutta, e passa allo scatolone numero tre, quello dei tappi di plastica.

   Un paio d’ore più tardi lascia l’ufficio soddisfatto.
   Lungo un corridoio si ferma davanti a una finestra, le guardie del corpo aspettano in silenzio.
   La sagoma scura dell’obelisco si staglia tra le luci della città distesa sotto il manto scuro senza stelle.
   “Signore… la stanno aspettando…”
   Nella stanza ovale tutti si alzano in piedi al suo ingresso.
   Prende posto al tavolo e apre una bottiglietta di plastica, bevendo un sorso d’acqua.
   Mentre ascolta i rapporti dei suoi assistenti, ripassa i numeri che ha riportato sul registro.
   Dopo i totali dei tappi, scorre i nuovi numeri appena annotati.
   Duemila uomini in rinforzo in Iraq…
   Quattromilacinquecento da inviare in Afghanistan…
   Ottocentotrentacinque da sistemare al cimitero di Arlington…
   Trecentocinquanta da mandare in Africa…
   Cinque milioni da stanziare per il potenziamento missilistico della base nel sud est…
   Centoquaranta scatole di mangime per i pesci rossi…
   Duecentomila dollari da mandare in beneficenza al predicatore del terzo canale…
   Ottanta bistecche da ordinare per il cane…
   Cinquanta bottiglie di bourbon per l’emiro…
   Trenta quintali di uranio impoverito da mandare agli alleati…
   Quarantamila barili di greggio…
   Dodicimila bombe cluster da commissionare…
   Tre chili di San Daniele…

   Una mezzora più tardi gli assistenti si alzano e lui resta solo.
   Ripassa un’ultima volta la lista ed esce, buttando la bottiglietta nel cestino.
   “Signore, l’elicottero è pronto…”
   “Un attimo solo…
   Entra nello studio e aggiunge 1 al totale dei tappi di plastica.
   Un’ora dopo, mentre attraversa l’oceano a bordo del jet presidenziale, si scola una bottiglia di champagne, si mette in tasca il tappo e poi, stremato, si stende sul letto.
   Che fatica questi numeri…
   Conta le pecore e ripensa a quando suo padre gli mostrava la sua collezione di cappelli, sciarpe, mutande etc.
   Devi trovare una tua dimensione diceva.
   Lui l’aveva trovata.
   Arrivato a centoquarantuno pecore, finalmente, si addormenta.