Cortocircuito
C’era qualcosa di strano. Avevo tutta l’aria di uno che stesse eseguendo un balletto. Certe volte mi capita
di ritrovarmi tutto d’un tratto solo nella stanza con una gamba tesa a mezz’aria e le braccia alzate. Non so
come avvenga. Avvio la musica e inizio a vorticare su me stesso. Poi mi riprendo, scuoto la testa e mi guardo
intorno meravigliato. Apro la finestra e faccio entrare un po’ di fiumi di colore grigio a polvere. Avrei
bisogno di aria fresca per pensare. Ogni sera non riesco mai a prendere sonno se non inizio a pensare che al
risveglio sarò un uomo importante e pieno di soldi. Al mattino sono sempre io. Mi sveglio e giro in tondo. Una
parete sferica trasparente mi avvolge. Vedo le immagini ingrandite. Cerco un’ uscita. Ma in tutte le direzioni
sbatto la testa contro un vetro. Un pesce relegato a vita in una palla. Adoro gli incubi. Svegliarsi non
rientra negli atti di libero arbitrio. Ma non potendo mettere un poliziotto in ogni casa optarono per la
sveglia. Ogni giorno sono già preparato a tutto. So benissimo ogni cosa da fare. Cosa comprare, come
comportarmi. Spegnere la sveglia, infilarmi i pantaloni, lavarmi i denti, prendere l’ autobus, ingozzarmi di
schifezze morire. Memoria istintuale per sopravvivere. Comportamento per inerzia. Annullamento mentale. Input
che si conservano nei nervi. Scariche elettriche involontarie riciclate per giorni, per anni. Qualcosa che per
inerzia mi mette i calzoni, mi lava i denti. Le macchine ci hanno colonizzato e consenzienti ce ne
accorgiamo. Ho delle gravi dipendenze dal sogno. E’ inutile interrogarsi sul senso. Questa è teoria. Anche
la retta è una curva ma non ti dice dove andare. Tocca andare, però. Dormire, svegliarsi, fare ciò che
devi. E ancora…e se ti stanchi svegliarti ancora. Ficcarti una macchinina nel culo e andare dal dottore, farti
fare una lastra e stupirti ogni volta. Volersi scopare la propria nonna ma ripensarci perché è già morta. Non
è semplice ma tocca a tutti. Non sono di certo io a pensare queste cose. E’ l’elettricità che scorre nel mio
corpo, che starà andando in corto. Una forma strana di vita che si ribella alla quotidianità. E’ qualcosa che
persiste nel buio, che ha un ricordo vago della luce, della vita. Qualcosa che si impossessa di me. Si mette
a vorticare. A scuotermi dal mio torpore. Questa gamba. Chissà cosa stessi facendo prima. Non ricordavo di
essermi messo a ballare. Andare a dormire. Sì, domattina sarò ricoperto di elogi, e di ricchezze.
Ricco e felice, come sempre... |