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Freddo.
E' la prima sensazione che mi assale quando riprendo i sensi.
E buio.
Buio pesto.
Stavolta mi hanno fregato.
Riconosco il mio rifugio dai rumori.
Il ronzio continuo delle ventole di raffreddamento degli elaboratori.
Il beep ipnotico degli scanner che sorvegliano il circondario.
Il ruscello sotterraneo che scorre lungo il lato ovest.
M'hanno fregato.
Mi sembra di sentirli parlottare nel buio.
"Sorella, credo che l'anestesia stia terminando il suo effetto."
Il chirurgo è di spalle: si sta sciacquando le mani nel lavabo sotto la finestra.
Ancora non riesco a capire quello che dicono: le voci sono solo un brusio indistinto nel buio.
Non sono legato, ma non riesco a muovermi, devono avermi iniettato qualcosa.
"Dottore, pensa che sia prudente lasciarlo così, sul letto?"
"E cosa vorrebbe fare, sorella, ammanettarlo alla spalliera?"
Il freddo è rivelatore: sta ricreando il suo habitat nella mia caverna.
Ha di sicuro abbassato le termoregolazioni per far scendere la temperatura: ne trarranno vantaggio solo i computer: .e lui. Lo sento muoversi nell'oscurità: quel corpaccio goffo e le code di quel ridicolo costume bianco e nero che raccolgono sporcizia per terra.
"Le apparecchiature dicono che ha ripreso le sue normali funzioni, ma non accenna ad aprire gli occhi."
"Sorella, un uomo con quel tipo di disagio psichico spesso sfugge dalla realtà."
Non è solo, il Pinguino, ci deve essere anche uno dei suoi tirapiedi. Quando sarà il momento dovrò fare molta attenzione: calcolare i tempi al millesimo di secondo. La concentrazione è di vitale importanza.
Ecco: il formicolio della mano sinistra è inequivocabile: l'effetto della sostanza che mi hanno iniettato sta svanendo: è solo una questione di minuti ormai.
"Dottore, il paziente ha la fronte imperlata di sudore."
E' la rabbia che giocherà il ruolo decisivo: l'adrenalina sta già scorrendo nelle vene: sento i tessuti che si riattivano, i muscoli, le terminazioni nervose.
Quanto tempo sono stato fuori combattimento? Per quanto hanno avuto a disposizione il mio rifugio?
Da qui possono tenere sotto controllo tutta Gotham City, l'ufficio del commissario Gordon, accedere a tutti i miei archivi.
Bastardi: non ne usciranno vivi.
"Sorella, per favore, è il momento di iniettargli la seconda dose del trattamento: vuole pensarci lei?"
"Certo, dottore."
E' il momento: devo solo aspettare che si avvicinino.
FLASH!
L'ultima vignetta è scontornata e prende tutta la pagina.
Mostra il paziente, di spalle, che aggredisce la suora saltandole alla gola.
E sullo sfondo: la smorfia sorridente e beffarda del chirurgo-Joker che incombe su tutta la scena.
Fine
Avvertenza: alcuni dei nomi utilizzati sono copyright DCcomics, credo. Usati senza permesso. Chiunque legga o ascolti questo racconto lo fa a suo rischio e pericolo.
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