Siamo in dirittura d'arrivo con il fumetto tratto da Canale Mussolini, sul web è già apparsa, ma mi va di condividerla anche qua sopra.
Ecco la copertina definitiva
Siamo in dirittura d'arrivo con il fumetto tratto da Canale Mussolini, sul web è già apparsa, ma mi va di condividerla anche qua sopra.
Ecco la copertina definitiva
Bellissima
Però le case coloniche erano azzurre se nn sbaglio
Ma un'edizione romanzo con fumetto allegato?
Qua ne comincia a parlare Il Giornale d'Italia.
Venerdì non potrò esserci. Però la mia copia, prima o poi, me la firmerete lo stesso, vero?
(e no, Zaphod, la mia copia ancora non ce l'ho )
Sono a metà. A me continua a venir da ridere perché nei personaggi scorgo tutti voi. Non credo riuscirò mai a darne un giudizio obiettivo.
Letto tutto in una notte: complimenti a Zaph e Torque, ottimo lavoro sia nella sceneggiatura che nei dialoghi, il pathos di Canale è intatto. Bella anche la scelta di aprire ogni capitolo con il passaggio sul campo minato, che dilata il tempo e fa da canovaccio su cui poggiare tutta la storia.
Però...vi posso dire, da semplice appassionata di fumetti, che il disegno mi ha deluso un po'?
Grazie dei complimenti. Sul disegno, che ti devo dire? A noi il tratto lineare e pulito di Mirka, e la sua tenacia e determinazione nell'affrontare la sfida, ci hanno conquistato.
Poi i gusti sono gusti.
Assaggi del fumetto pubblicati su Il fatto quotidiano e L'espresso.
grazie dei complimenti
ossia si attui, per questa graphic novel, nonostante l’ottima sceneggiatura (scolastico invece i disegni), un’eccessiva semplificazione e una banalizzante sintesi di Pennacchi;
Ottima o banalizzante?
L'unica cosa che risulta chiara è "ammazza quanto so ' fico per poter scrivere 'sto pezzo!"
Il graphic novel di Canale Mussolini in Tour:
13 Marzo 18:00 - presentazione di Canale Mussolini insieme a Mirka Ruggeri, Graziano e Massimiliano Lanzidei presso la libreria Voland, Corso della Repubblica, 148 – Cisterna di Latina
14 marzo 18:00 - presentazione di Canale Mussolini con di Mirka Ruggeri, Graziano e Massimiliano Lanzidei presso Spazio Durango via Metastasio, 25 – Pomezia
15 marzo dalle ore 17:00 alle ore 19:00 - presentazione di Canale Mussolini insieme a Mirka Ruggeri, Graziano e Massimiliano Lanzidei presso museo MAP Piazza John F. Kennedy, 1 Pontinia
21 marzo 18:30 - presentazione di Canale Mussolini con la presenza di Mirka Ruggeri, Graziano e Massimiliano Lanzidei presso la libreria UBIK via Irnerio, 27 – Bologna
22 marzo ore 20:30 - in poi presentazione di Canale Mussolini insieme a Mirka Ruggeri, Graziano e Massimiliano Lanzidei presso l'associazione culturale Alberodonte - Rodengo (Brescia)
Complimenti.
Per dire, stasera abbiamo spaccato il culo. Invidiabile performance alcolica dei cugini Lanzidei.
Anche il Mangialibri si occupa del fumetto (recensione di Luca Benvenga):
Ferrara, 1904. Un comizio socialista viene soffocato con la forza da parte delle truppe governative, in un clima di “caccia al rosso” che si conclude con la carcerazione dell’esponente locale del partito, tale Rossoni, e di un membro della famiglia Peruzzi. La lotta politica non conosce prezzo e confini: il Rossoni emigra in Francia, in Inghilterra e infine in America, a caccia di proseliti e con in bocca il sapore agrodolce della rivoluzione proletaria, sobillando masse e operai sotto l’effige della statua della Libertà. La posizione interventista dell’Italia nel 1914-15 si radicalizza lungo tutto lo stivale, si generano evidenti spaccature all’interno del Partito Socialista che lasceranno il passo ad inguaribili ferite. Accusato di reazionarismo e conservatorismo, il vecchio partito del Turati, alla fine del primo conflitto bellico, viene confinato al ruolo di vecchio padre che non è in grado di rigenerarsi per autopoiesi, ed il cui processo osmotico delle nuove idee, passa dalle mani e dal pensiero di Mussolini e dalle sua proposta di organizzare i Fasci...
Il graphic novel Canale Mussolini è tratto dal libro premio Strega di Antonio Pennacchi, adattato al formato dagli sceneggiatori Graziano e Massimiliano Lanzidei e dalla disegnatrice Mirka Ruggeri. Un documento storico accompagnato da uno studio quasi empirico, a fare da sponda sono il contesto bellico, i ricordi sulla guerra in Libia nel 1911, l’interventismo, la disfatta di Caporetto, la partenza per il fronte e il periodo del regime fascista. Fervono alterchi, distinzioni biologiche e identitarismi da affermare e far prevalere. In un parallelismo critico con il romanzo della Mondadori, il lavoro della Tunué appare più lineare e meno affabulatorio, aggiungendo un tassello alla controversa epopea italica che trova dimora nelle penne e nella matita dei suoi autori. Un bel lavoro stilistico.
Dopo la sfiancante esperienza di ieri al Romics alla Nuova Fiera di Roma le prossime tappe del tour di presentazione del fumetto di Canale Mussolini sono queste:
8 aprile - Grottaferrata
9 aprile - Albano
11 aprile - Velletri (con Antonio Pennacchi)
14 aprile (mattina - incontro con le scuole) - Sabaudia
18 aprile - Latina (Bottega Zai Saman di commercio equo e solidale)
10 maggio - Torino, Salone del Libro (con Antonio Pennacchi e Mirka Ruggeri)
19 maggio (mattina) - Ciampino
25 maggio - Doganella di Ninfa (Azienda agricola Scarpellini per la manifestazione "Cantine Aperte"
Dove non specificato saremo presenti solo il Torque e io (e vi pare poco).
La data del 25 maggio e' decisamente interessante
Dimenticavo l'8 maggio a Frascati.
Ho letto domenica su LatinaOggi alcune estremistiche rivendicazioni di autonomia - in sede di teoria della sceneggiatura dei graphic novel - rispetto ai testi originari, e alle intenzioni dei loro autori, che m'hanno lasciato un po' perplesso.
"Rulli & Petraglia, I suppose" mi toccherà dirgli quando li incontro, i cuggini.
Oh, io non lo so che ci hanno scritto su LatinaOggi domenica, ma noi è dall'inizio che diciamo che il nostro principale obiettivo - nell'adattamento del romanzo - era quello di rimanere fedeli al suo spirito. Che la traduzione di una storia da un medium a un altro sia un affare complesso che non può esaurirsi semplicemente in una traslitterazione automatica è per noi abbastanza pacifico, anche se esempi di adattamenti fatti in questo modo esistono (ma la maggior parte non producono niente di buono).
Quando Tunué ci ha chiesto di mettere su un incontro per il Romics in cui raccontare come ci eravamo mossi per l'adattamento non ci abbiamo visto niente di male e - guarda caso - proprio qualche giorno dopo ci siamo imbattuti nelle pagine di The definitive guide to ScreenWriting di Syd Field, che è (era, visto che è venuto a mancare pochi mesi fa) un teorico della sceneggiatura abbastanza quotato oltreoceano, in cui si parlava proprio delle sceneggiature tratte da romanzi: "un libro e un film" dice Field "sono due cose diverse, mele e arance", e così abbiamo deciso di estrarre una citazione del libro in questione da utilizzare come premessa al nostro discorso.
“Adattare un libro significa avere almeno una trama da seguire, un filo narrativo che si svolge attraverso gli episodi e le vicende dell’azione drammatica. Qualche volta c’è la tendenza a lasciare che i dialoghi del libro, o della commedia – qualunque sia il materiale originale – dettino la storia; fare troppo affidamento su questo però può diventare un ostacolo che intralcia la storia. Rimanere troppo fedeli al materiale originale non sempre funziona.
Dovete produrre il vostro materiale, e questo significa smontare la trama, creare episodi per i personaggi che completino la storia del film; quindi, qualsiasi cosa facciate, lasciate da parte il libro e aggiungete qualsiasi cosa serva per far funzionare la storia”.
Syd Field
The definitive guide to screenwriting
Random House Books
Il far funzionare la storia non significa "migliorarla per ché nel libro non funziona", quelli sono Rulli e Petraglia, che non gli quadrava che i fasci erano persone normali e allora si sono inventati i draghi per dimostrare le loro tesi. Rimanere troppo fedeli al materiale originale non sempre funziona significa che se prendi una scena e la trasponi letteralmente dalla pagina del romanzo al film (o al fumetto) probabilmente non riesci a raggiungere lo stesso pathos nel lettore. Gli hai raccontato la storia alla stessa maniera, alla fine del film (o del fumetto) lo spettatore conosce la trama del romanzo, ma non ha provato le stesse emozioni, per fargli provare le emozioni devi giocare secondo le regole del mezzo che stai usando.
Per questo nel fumetto non c'è la voce narrante e i fatti sono narrati in stretto ordine cronologico, non perché non ci dovesse essere la voce narrante anche nel romanzo o che il romanzo sarebbe stato meglio raccontarlo in ordine cronologico, ma perché se ci fosse stata la voce narrante il racconto avrebbe perso in immediatezza e sarebbe stato didascalico e distante, e se avessimo seguito la struttura temporale del testo originale, sarebbe stato incomprensibile.
Quindi "Annatevenaffanculo voi e Siddfìld, o come cazzo se chiama" è perfettamente legittimo, Rulli e Petraglia però no, eccheccavolo, era l'obiettivo principale che ci eravamo prefissi.
Stai sereno, non volevo offendere.
Oggi pomeriggio siamo alla bottega sociale Zai Saman - che vede tra i gestori Franca "Dolly-Euriloca" Forzati - a presentare il fumetto.
Sabato pomeriggio - alle quattro - siamo al ComicOn di Napoli a parlare del fumetto nel famoso workshop organizzato da Tunué.
siete veramente i migliori
L’incontro con i reclusi è stata un’esperienza forte, densa e assai positiva per me. Spero lo sia stata anche per loro. E’ durata un paio d’ore. Hanno fatto molte domande sullo specifico del libro, che avevano letto con estrema attenzione, al punto – credo – di averlo capito più di tanti critici, e ne abbiamo discusso a lungo. Al momento d’andarmene m‘hanno salutato con calore e consegnato il documento che qui sotto trascrivo:
PROGETTO VOLTA PAGINA
“STORIA DI KAREL” – INCONTRO CON L’AUTORE ANTONIO PENNACCHI
Il gruppo di lettura che si è dedicato alla sua opera la ringrazia per la presenza all’incontro.
Anche il pianeta carcere si può considerare per certi aspetti una “colonia”, come quella al centro del romanzo, che la “Federazione” ha deciso di abbandonare – pur mantenendone il controllo – emarginandolo ai confini della galassia rappresentata dalla società civile. Come nella Colonia, per noi oggi è arrivato “il Circo” ad interrompere il nulla quotidiano che scandisce il nostro tempo.
Il carcere è un baratro di miserie, bisogni e solitudini, dove vigono regole spesso incomprensibili a cui l’individuo si deve omologare rinunciando alla propria personalità e capacità di autodeterminazione, ed è inevitabile per noi “diversamente liberi” riconoscersi nella trama del romanzo.
Dalla lettura del libro abbiamo tratto molti spunti di riflessione, primo fra tutti la sottile linea di confine che separa il bene dal male: decrescita o sviluppo? Un tema a cui l’autore pare non voler dare risposte, lasciando al lettore la libertà di trarre le proprie conclusioni.
Un analogo ragionamento si può fare rispetto ai divieti imposti dalle regole della Federazione che – in un mondo immaginario proiettato in un futuro lontano qualche millennio – hanno individuato il fumo ed il petrolio come il male assoluto. Per contro, l’autore lascia trasparire che la qualità di vita dei vari personaggi non sia molto diversa da quella vissuta dalla civiltà pre-industriale che ha preceduto il boom economico degli anni ’60, ponendo invece in evidenza gli aspetti del carattere delle persone che hanno in comune rassegnazione, cinismo e sentimenti assopiti.
Sono molte le similitudini con il pianeta carcere, un sistema arcaico chiuso in se stesso che rappresenta decrescita e regressione, dove la quotidianità è fatta di ozio e “domandine” che spesso non ricevono “rispostine”. E’ per questo che l’evento di oggi rappresenta un’opportunità per dimostrare che il carcere non è storie di corpi, ma è soprattutto storie di anime alla ricerca di riscatto.
Mentre ritorniamo alle nostre celle, ci auguriamo di essere riusciti a trasmettervi la sensazione di trovarvi di fronte ad individui e non a reati che camminano; individui che dipendono dal volere degli altri, che però – per vivere – devono metterci la propria volontà.
Alessandria – Casa di reclusione S. Michele
09/05/2014
seguivano firme
Molto bello. Sarebbe da mettere in home...
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