Ricevo e divulgo attonito:
Estratto dal sito del GRUPPO EDICOM:
«Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che per la sua applicazione immediata sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell’editoria libraria» ha dichiarato il presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE) Marco Polillo. «Al di là del merito e delle ragioni dell’iniziativa - ha proseguito Polillo - siamo allibiti del fatto che in nessuna occasione né Poste, né gli organi istituzionali competenti ci abbiano dato la minima indicazione di una decisione imminente e sconvolgente per il nostro settore. Le ricadute saranno pesanti non solo in termini economici per la vita delle case editrici, ma anche per la cultura e l’informazione del Paese: il canale postale è infatti uno strumento fondamentale di diffusione dei libri, soprattutto in quelle zone d’Italia non servite da librerie. Risulta quindi indispensabile un ripristino immediato delle tariffe agevolate e un’apertura del dialogo per l’individuazione di soluzioni sostenibili per tutti i settori interessati.»
Auspichiamo che il Presidente del Consiglio intervenga per evitare un disastro del settore, che si tradurrebbe in un colpo mortale per la cultura italiana, e ci scusiamo con i nostri lettori per gli eventuali disagi.
Cliccando sul pulsante al link http://gruppoedicom.it/appello.asp, dopo aver inserito la vostra e-mail, farete pervenire automaticamente il messaggio alle più alte autorità:
SIGNOR PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
SIGNOR PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
SIGNOR PRESIDENTE DEL SENATO
SIGNOR PRESIDENTE DELLA CAMERA
TESTO DEL MESSAGGIO:
Il decreto ministeriale del 30 marzo pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 75 del 31 marzo 2010 ha abolito improvvisamente le agevolazioni per la spedizione di libri col sistema postale. Si tratta di un provvedimento che colpisce autori, lettori, librai, distributori, piccoli editori: è un duro colpo per la cultura, per l’informazione, per la libertà, che, considerando gli sprechi contro i quali non si provvede, non può trovare giustificazione nell’esigenza di ridurre la spesa pubblica.
Lasciateci ancora scrivere e leggere, permettete che i libri continuino a essere divulgati.
Con osservanza.