Antonio Pennacchi (1950)
Il fasciocomunista
A un certo punto mi sono stufato di stare in collegio. Sono andato da padre Cavalli e gliel’ho detto: “Io non mi voglio più fare prete, voglio tornare nel mondo”.
“Il mondo?”
“Voglio andare a vedere come è fatto.”
Lui non voleva crederci. Ha insistito in ogni modo: “Ma la tua m’era sembrata una vocazione profonda. Ripensiamoci, magari è una crisi che ti passa. Chiediamo consiglio al Signore, aspettiamo”.
Io niente. M’ero stufato e basta. E allora ha telefonato a mia madre – o meglio, ha telefonato alla signora Elide che era l’unica ad avere il telefono al di qua della circonvallazione, che poi ha chiamato mamma- proponendo anche a lei di aspettare. Ma quella – mamma, non la signora Elide – gli ha risposto pure male, peggio di me: “Se proprio deve tornare, ritorni e basta, non la stiamo a tirare lunga. Sia lodato Gesucristo”.
E così sono tornato.