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Anteprima Pennacchi

(47 articoli)
  1. zaphod

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    Fondatore

    Chi frequenta l’Anonima Scrittori o la libreria Piermario & Co. di Latina conosce bene l’abitudine dell’autore di Canale Mussolini (c’è bisogno di ricordare che ha vinto il Premio Strega 2010?) di sottoporre a continuo confronto il materiale dei suoi libri con i frequentatori del nostro forum o con i clienti più o meno abituali della libreria.
    Mercoledì 1 Agosto Antonio Pennacchi darà pubblica lettura della prima parte del suo nuovo romanzo.
    Sarà l’occasione non solo di ascoltare in anteprima assoluta una parte del suo nuovo romanzo, ma soprattutto sarà un’occasione irripetibile di entrare nel processo creativo di uno degli autori di punta del panorama letterario nazionale (e non solo).

    La libreria Piermario & Co., l’Officina Pennacchi e l’Anonima Scrittori sono lieti di invitarvi alla lettura pubblica della prima parte del nuovo romanzo di Antonio Pennacchi.
    Dalle 19,30 di mercoledì primo agosto, durata circa due ore, con la possibilità di gustare un buon aperitivo o un ottimo piatto di pasta nell'intervallo.

    Libreria Piermario & Co. - Via Armellini, 26 - Latina

    Pubblicato 11 anni fa #
  2. k

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    No, no: l'ingresso non è gratuito, poichè la aggiuntiva possibilità offerta non è tanto quella di poter scegliere tra un buon aperitivo o un ottimo piatto di pasta, ma tutti e due ed anche altro, cioè sia l'aperitivo che il piatto di pasta che altre varie cibarie e vini che metterà a disposizione Piermario (il libraio) durante l'intervallo. Ma queste ovviamente a Piermario bisognerà pagargliele, non è che gliele posso pagare io.
    Scusate, eh? Ma mo' ci manca pure che vi pago io, per venire a sentire mentre leggo. Ditemelo, che io leggo tranquillamente per i cazzi miei pure a casa mia.

    Pubblicato 11 anni fa #
  3. k

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    N.B. - Si prevede che il tempo di lettura effettivo si aggiri intorno al paio d'ore (anche se inframezzate appunto da un intervallo con cena-aperitivo). Chi pensa di non farcela si astenga dal venire. Ma non fate che venite e vi mettete a sbadiglià. Statevene a casa, allora.

    Pubblicato 11 anni fa #
  4. zaphod

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    Fondatore

    Ok... ho disambiguato la locuzione, spero.

    Pubblicato 11 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore

    Io ci sarei voluto essere, ma sono costretto a stare qui, ma verranno i miei genitori, spero.
    K, le ho scritto in privato.

    Pubblicato 11 anni fa #
  6. llux

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    Membro

    rientrerò a Latina giusto mercoledì sera: farò una corsa contro il tempo e ci sarò, non me lo voglio proprio perdere!

    Pubblicato 11 anni fa #
  7. leon8oo3

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    Membro

    Io non sbadigliavo nemmeno quando non c'erano le vettovaglie di rinforzo, quindi dovrei rimanere senza cedimenti anche in questo caso. Volevo sapere se, eventualmente, si potranno effettuare delle piccole riprese, a beneficio dell'anonima ovviamente.

    Pubblicato 11 anni fa #
  8. A.

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    Moderatore

    llux, hai la cinepresa? Kappatube ne sarebbe lieta (e anche la turkische - Fraktion)

    Pubblicato 11 anni fa #
  9. llux

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    Tablet. La qualità delle immagini è quel che è, se sarà possibile riprendere ovviamente e se te e la sezione italoistanbuliota (o istanbulese? o come?) vi accontentate...

    Pubblicato 11 anni fa #
  10. zanoni

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    italo-istanbuliota va benissimo. anzi, bisognerebbe organizzarli eventi del genere a istanbul (ma ci pensiamo a settembre): una bella trasferta dell'Anonima...

    Pubblicato 11 anni fa #
  11. k

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    Per eventuali riprese dovrò prima chiedere al mio editore. Voi invece - per l'ingresso delle telecamere - dovrete chiedere a Piermario e pagare quello che chiederà. E aiutiamoli, sticazzo di librai indipendenti, Capitani Coraggiosi strozzati dalla grande distribuzione commercial-consumisticocapitalista! No come voi figlidiputtana, che venite da Piermario a sentire tutte le cazzate nostre e poi i libri, però, ve li andate a comprare da feltrienlli, ve possinammazzà.

    Come introduzione alla lettura, sono indeciso tra queste due versioni di una vecchia ma stupenda canzone che credo sia in sintonia con lo spirito del libro (che è sì di fantascienza, ma di quel particolare sottogenere della fantascienza che si suole definire landforming, italianizzato anche come terraforming, cioè coloni pionieri, "costruttori di pianeti". Un ruolo centrale nel libro - anzi, direi proprio fondante - è svolto dal circo e dai circensi, che sono per definizione zingaro-nomadi. Leon, non stia a rompere i coglioni: questa è letteratura diciamo così - con tutte le esagerazioni ed arbitrarietà che la letteratura a volte si permette - e non c'è nessunissimo intendimento generalizzatore e razzista. Anzi!).

    Queste sono le due versioni, tra cui scegliere:

    http://italiasempre.com/verita/glizingari1.htm

    http://www.songstube.net/video.php?title=Gli%20zingari&artistid=3852&artist=Dalida&id=186574

    Quest'altra invece la vorrei come sigla di chiusura:

    http://italiasempre.com/verita/ilsilenzio1.htm

    Pubblicato 11 anni fa #
  12. llux

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    Membro

    Non conoscevo nessuna delle due, la versione di Dalida e' piu' bella

    Pubblicato 11 anni fa #
  13. SCa

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    Membro

    Stavo per chiedere come era andata ieri sera e poi mi sono accorto di un tweet riportato su arcipelago che rimandava a una intervista di RAILetteratura, così qualche secondo della serata me lo sono vista anch'io.
    Per chi non tweetta: Antonio Pennacchi: il mio nuovo romanzo

    Comunque, come è andata?

    Pubblicato 11 anni fa #
  14. Rez

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    Membro

    Buon pomeriggio a tutti,

    mi sono appena iscritto su questo forum e, salvo errori, non ho trovato una sezione dove presentarsi... In risposta a SCa posso dire che, per quello che ho visto (non ho assistito a tutta la presentazione) mi sembra sia andata bene; K è arrivato con un po' di ritardo in meno rispetto ai suoi standard e subito ha fatto sentire la sua presenza, perdendo le staffe dopo pochi secondi (e per pochi secondi, comunque) fuori dalla libreria. Da lì a poco ha iniziato la lettura in un clima totalmente diverso, direi gioviale, davanti a un nutrito gruppetto di persone. È stata una piacevole esperienza.

    Pubblicato 11 anni fa #
  15. k

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    Membro

    Caro Rez,
    mi scuso se - come dice lei - ho perso le staffe. Però ognuno ha i suoi limiti e i miei sono questi: non sono un uomo di spettacolo, abituato a gestire tranquillamente i suoi stress, prima e dopo la performance. Prima della performance davanti a un pubblico, io sto tutto concentrato solo su quella, proprio come un pugile prima di salire sul ring. E arrivo sempre qualche minuto più tardi sia per il lavoro di concentrazione che debbo fare prima, sia per evitare che qualcuno me la faccia perdere: "Se nascevo attore era diverso, forse", diceva sempre un amico mio pugile.

    Pubblicato 11 anni fa #
  16. leon8oo3

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    Membro

    Mi è molto dispiaciuto di non aver potuto assistere. Ero da alcuni parenti e non mi sono potuto muovere. Devo ancora leggere, e vedremo quanto spazio si può dare alla letteratura per quello che riguarda la definizione di "zingaro-nomadi" per la mia gente, perché il rischio è sempre quello che si dica che uno di Frosinone è uguale ad uno di Latina...lo leggerò comunque, ovviamente, prima di aggiungere altro. Del resto, ogni uno c'ha la gente sua, con relative battaglie al seguito. Spero di poter ringraziare per il ruolo centrale dato ai circensi in questo libro, anzi, sinceramente mi sento di farlo sulla fiducia. Mi do alla lettura da domani.

    Pubblicato 11 anni fa #
  17. A.

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    Moderatore

    Segnalo, a pag 23 di Avvenire di oggi (3 Agosto), articolo di Gianni Santamaria sulla lettura latinense di Pennacchi.

    Pubblicato 11 anni fa #
  18. Rez

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    Membro

    Caro k,
    non si scusi, né del piccolo ritardo né di quelle tre-quattro dure parole rivolte verso non so chi fuori dalla libreria, non ce n'è motivo. Se ho citato questi (tutto sommato futili) dettagli è per tratteggiare al meglio le mie impressioni per la parte della lettura in cui sono stato presente; non c'era nessuna connotazione negativa: le piccole attese accrescono la curiosità e l'attenzione, mentre la sua non sempre perfetta "gestione dello stress" si traduce il più delle volte in momenti anche simpatici, oltre che un po' coloriti.

    Pubblicato 11 anni fa #
  19. big one

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    - Allora com'è andata questa prima parte? - chiede uno dei presenti a Gianni Pennacchi che esce dalla libreria per prendere un po' d'aria. Il padre ha appena deciso di fare una pausa per permettere ai presenti di mangiare qualcosa. Riprenderà la lettura dopo l'apericena organizzato da Piermario.
    - Mi sembra che stiamo andando bene - risponde Gianni interessato alla domanda. - non abbiamo mai perso e poi la mano di Zeman comincia a farsi sentire.
    - Veramente io parlavo della prima parte del libro letta da tuo padre - lo corregge il suo interlocutore. Gianni lo guarda e con molto meno entusiasmo tronca lì la discussione con un sorriso di circostanza.
    Presente all'episodio mi chiedo, se il padre sapesse dell'accaduto, cosa penserebbe. Poi la lettura ricomincia e Antonio ci racconta che uno dei personaggi della storia è un grande tifoso dei lupi giallorossissi della magica Vega. Ecco da dove nasce il malinteso! Con un patrimonio genetico così, con un genitore che nelle dediche della prima edizione di Palude scrive: A domenica 27 novembre 1994. Derby d'andata. e in un'altra si rivolge a Falcao e Pruzzo, a cosa poteva pensare Gianni?
    Per la cronaca: il derby citato da Pennacchi si concluse con un netto 3-0 per la Magica allenata da Carletto Mazzone. La Lazio era nelle mani di Zeman. Che dio ci aiuti!

    Pubblicato 11 anni fa #
  20. A.

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    Moderatore

    Ecco, vedete perché non dovete godere così presto, lupacchiotti?

    Pubblicato 11 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Tratto da “Avvenire” del 3 agosto 2012, pagina 23

    da Latina Gianni Santamaria
    Fasciocomunisti su Marte? Piuttosto «Ritorno al futuro». Già, perché Antonio Pennacchi nel suo prossimo romanzo racconterà la storia di una avveniristica colonia spaziale, che però somiglia molto a Latina, la sua città. Il premio Strega 2010 con Canale Mussolini ha letto mercoledì sera, in anteprima, presso la libreria Piermario &Co., i primi 12 capitoli delle Cronache da un pianeta abbandonato, opera di fantascienza che - una volta ultimata - uscirà per l'editore Dalai. Il ritorno al passato-futuro è duplice. Non solo l'insediamento raccontato ha il suo Palazzo K, proprio come a Latina, già Littoria, c'è Palazzo M, fatto a forma dell'iniziale di Mussolini. Ma anche il progetto letterario in sé ha le sue brave radici.
    Anni fa Pennacchi, con l'associazione Anonima Scrittori, iniziò infatti un laboratorio di scrittura creativa con lo stesso titolo dell'opera in corso. «Oggi ho ripreso, rielaborato e riadattato il lavoro fatto», dice. Uscirà a sua firma, ma lui - coppola blu, cravatta rossa e sciarpetta al collo dello stesso colore nonostante il caldo africano - ogni tanto snocciola qualche nome: questa idea l'ha avuta tizio, questo personaggio è frutto della fantasia di caio. Opera collettiva, insomma. Così come la discussione del lavoro in fieri. Caratteristica pennacchiana quella di declamare gli scritti inediti a un pubblico di amici e ascoltarne pareri e suggerimenti. Dopo un'iniziale tirata contro le grandi catene librarie e pro librai indipendenti, l'autore inizia a proporre la sua galleria di nuovi personaggi. E di luoghi. Inizialmente si schermisce: «Dicono: è sempre Latina. Non è vero». Poi, sornione, snocciola una serie di toponimi inglesi dietro i quali si nasconde il capoluogo pontino: uno su tutti, Little Rush («piccolo giunco», il quartiere Gionchetto). Risate assicurate e quattro ore passano d'un fiato. L'immaginario fanta-pennacchiano , comunque, è bonario, ma non superficiale. Al centro c'è la questione «se il modo dell'uomo di sentire la vita cambia con la tecnica o resta lo stesso». È alla fantascienza «dei sentimenti di Bradbury, non a quella tecnologica di Asimov che mi ispiro. A quella del land forming, della frontiera americana. C'è più Il popolo dell'autunno che le Cronache
    marziane», dice lo scrittore. Tanto che nella sua cittadina immaginaria appare un circo proprio come nella Green Town dell'autore americano da poco scomparso. In sala c'è chi evoca Orwell. «Ma lui vede nero, è apocalittico, io non lo sono», replica. E dice di aver guardato piuttosto ad Ausonio, poeta latino del IV secolo, al Twain di Tom Sawyer, a Verne, fino alla
    Spoon River di Edgar Lee Masters. In effetti quanto messo su carta nella prima delle tre parti previste, intitolata proprio "La Colonia", strabocca di personaggi. Manca per ora uno sviluppo nella vita di questa «società chiusa a decrescita perfetta». In sala pian piano appaiono un certo Aldous (Huxley?), la cagnetta Laika (e nello spazio ci può stare), in compagnia di Lassie e prossimamente di Rin Tin Tin, c'è la Galassia League, dove giocano i Lupi di Vega, rigorosamente giallorossi. Manca solo il Canale. Ma qui è questione di diritti tv, non di bonifiche.

    Pubblicato 11 anni fa #
  22. Secondo me - scusate la sincerità - è sbagliato che le persone che hanno partecipato al libro non siano riconosciute quali autori.
    Un libro o è figlio di una persona sola o è un'opera scritta a più mani/menti e come tale andrebbe presentata a pubblico e critica.
    Poi ovviamente fate come vi pare.

    Pubblicato 11 anni fa #
  23. zaphod

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    Fondatore

    Ferna', stai tranquillo, i riconoscimenti ci stanno tutti. Ci sono stati e continueranno a esserci. Il tuo intervento non dovrebbe essere "scusate la sincerità", ma "scusate se mi intrometto" visto che tu il Laboratorio dell'Anonima lo hai vissuto solamente di striscio e quindi non sei al corrente né dei presupposti né delle dinamiche che lo hanno animato.

    Colgo l'occasione per buttare giù una riflessione che facevo tra me e me qualche giorno fa e che stranamente è stata avvalorata dal post di k un po' più sopra.
    Spesso abbiamo usato la metafora del bar per descrivere questo simpatico luogo virtuale che tutti amiamo frequentare e che porta l'insegna di Anonima Scrittori. Fermo restando che - come scriveva Salman Rushdie - "qualsiasi metafora rischia di essere interpretata male" credo che a quella del bar sia più utile sostituire quella della palestra di pugilato.
    Una palestra costituita da gente che aveva cominciato ad affittare un locale per togliersi dalla strada, per fare un po' di esercizio fisico, per menare le mani e sfogarsi o per tutte e tre le cose insieme. Lasciando perdere ogni approfondimento sulle origini (che magari rinviamo a successiva trattazione) sta di fatto che - non si sa per quale motivo - a un certo punto dentro questa palestra entra un professionista e decide che è un buon posto per passarci un po' di tempo e incrociare i guantoni prima degli incontri che contano.
    Ai frequentatori abituali della palestra non pareva vero di avere l'opportunità di fare da sparring partner a uno così forte e si sono messi alle sue calcagna, quando non avevano la possibilità di salire sul ring si mettevano lì a studiarne le mosse, seguire i movimenti, copiare gli allenamenti. Oddio, è pure vero che c'è stato qualcuno che alla prima papagna un po' forte se ne è uscito sbattendo la porta: "non si fa così, non gioco più," e che qualcun altro si è affrettato ad andargli dietro perché pretendeva che fosse quell'altro - il campione - a mettersi in fila a guardare quanto era bravo lui.
    Comunque, in questa palestra ci si diverte anche a cazzeggiare negli spogliatoi o vicino alla macchinetta del caffè - c'è pure gente che ci viene apposta solo per vedere gli allenamenti e fare due chiacchiere. Ci stanno quelli che hanno sempre qualcosa da insegnare agli altri. E quelli che avrebbero un sacco da imparare. E spesso le due figure coincidono.
    A noi sul ring piace salirci, sudare, prendere qualche botta e provare a darne. Abbiamo anche la presunzione di essere utili e di poter dare un contributo per la conquista del titolo. Al massimo della nostra ambizione possiamo sognare di conquistarne qualcuno pure noi. Ma che Mohammed Alì -alzando la cintura al cielo - si stupisca del fatto che sia così corta da non riuscire a cingere i fianchi suoi e di tutti i suoi sparring partner contemporaneamente, mi pare un'immagine un tantinello azzardata.
    Questo per mettere un attimo le cose in prospettiva, ecco.

    Pubblicato 11 anni fa #
  24. A.

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    Moderatore

    Io porto il secchio dell'acqua e la spugna per umettare i contendenti. Qualche volta la lancio in faccia a qualcuno, foss'anche Alì, ma sempre spugna dell'acqua è

    (poi che sia spaccaballe, vero. Umorale, etc. Ma oh, come dice il Magister, mica uno può abiurare dalla sua ipsissima natura...)

    Pubblicato 11 anni fa #
  25. A.

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    Moderatore

    Ps. Bassoli, tu non puoi continuare a fare l'osservatore esterno. Il ring è anche tuo, entraci. ma mettiti in gioco. E soprattutto fatte vedè

    ricordati di Miky!

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    Pubblicato 11 anni fa #
  26. Va bene, Zaphod. Attenzione, però: sono proprio gli sparring forti che allenano al meglio un campione. Se ti alleni con delle mezzeseghe, la sconfitta è assicurata.

    Pubblicato 11 anni fa #
  27. zaphod

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    Fondatore

    Non ti preoccupare, Fernà, io come sparring ho preso apposta k...

    Pubblicato 11 anni fa #
  28. big one

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    Membro

    Stavolta ti fa fare la fine del leghista !

    Pubblicato 11 anni fa #
  29. Grande Zaphod.

    Pubblicato 11 anni fa #
  30. k

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    Membro

    Premesso che il riconoscimento d'ogni debito e l'elenco delle fonti ci sono già in tutti i miei precedenti libri - ivi compresi i romanzi con l'eccezione sola di 'Mammut' e 'Una nuvola rossa', che però li contempla nel testo (e io sarei tanto contento se l'ineffabile Fer provasse a guardare uno per uno tutti i romanzi o opere di narrativa sia italiana che straniera, o addirittura sua, che riposano sugli scaffali della sua biblioteca, e poi ci facesse sapere, ogni mille, quanti ne ha trovati che facciano la stessa cosa) - io però non avrei capito perché uno, che dichiaratamente si rifiuta oramai di leggere i miei libri anche se avessero vinto il premio strega, pretenda poi di sapere ufficialmente dal notaio come li ho scritti o non li ho scritti. Ma se non t’interessa di sapere come sono, perché vuoi sapere come li ho fatti? Fatte li cazzi tua, no? Fatteli fino in fondo.

    (Ce n'è un altro però Zafo', che su twitter, sotto l'intervista a RaiLetteratura, ha twittato pressappoco: "Ma come si permette questo di paragonarsi a Orazio, Virgilio, Foscolo, Bradbury? Ma chi si crede di essere?". Ora - a parte il fatto che non è vero che mi ci fossi paragonato: io avevo solo detto che il metodo è lo stesso, non già i risultati; il giudizio sui risultati si lascia agli altri - ora però si dà il caso, a meno che non sbagli, che questi sia la stessa persona che qualche anno fa mi ha fatto due palle così, e me le ha fatte fare anche da una mia parente stretta, perché leggessi un suo manoscritto e gliene facessi la prefazione. Come tu sai, prefazioni non ne faccio per principio, ma voglio escludere che si sia adontato per questo: forse quello che lo ha sturbato è che oltre a Orazio, Virgilio, Ugo Foscolo e Ray Bradbury, non mi sia paragonato anche a lui.)

    Pubblicato 11 anni fa #

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