Anonima scrittori

Forum Anonimascrittori » Anonima Scrittori

Cultura generale

(62 articoli)
  1. A.

    offline
    Moderatore

    Get the Video Plugins

    Pubblicato 11 anni fa #
  2. A.

    offline
    Moderatore

    Sinistra e mercato
    In Italia si consolidano storicamente quattro grandi tradizioni della sinistra.Quella derivante dal Partito d’ Azione, e da Giustizia e Libertà, quella di estrazione socialista, quella comunista e infine quella del laburismo cristiano, che fino all’ esistenza del partito unico dei cattolici era incarnata nella sinistra democristiana. Tutte queste articolazioni della sinistra hanno avuto atteggiamenti diversi e contradditori rispetto al mercato, se per mercato s’ intende, come deve intendersi ,il frutto dell’ azione del potere legislativo per creare regole che diffondano la competizione e diminuiscano i gradi di monopolio e di oligopolio, riducano l’intervento dello stato imprenditore e favoriscano invece quello dello stato arbitro imparziale e regolatore. Il primo filone, minoritario e dispersosi subito dopo la fine della Resistenza impersonificava la tradizione del socialismo liberale, dove il mercato doveva e poteva convivere con la giustizia sociale. Ernesto Rossi, Altiero Spinelli e Leo Valiani ne sono stati gli interpreti più originali e conseguenti, pur non avendo mai avuto modo di esercitare un peso politico decisivo sulle vicende italiane (solo un loro seguace, Ugo La Malfa si avvicinò al potere con morali testimonianze decisive per le sorti del Paese) La tradizione socialista subisce sin dal primo dopoguerra, nella fase della ricostruzione economica, la subalternità al pensiero comunista. Per questo partito l’unico modo di regolare il mercato era la lotta sindacale che mirava a limitarne gli esiti più penosi per le masse lavoratrici e doveva, in prospettiva, essere sostituita da una politica di piano, di stampo sovietico come ispirazione, e neokeynesiano come pratica di politica economica. Ma chi ebbe la visione più moderna negli anni cinquanta dei rapporti tra mercato e intervento statale fu il laburismo cristiano, come lo ha descritto Vincenzo Saba: esso fu l’interprete italiano delle suggestioni roosveltiane del new deal e del keynesimo antiliberista come dimostra la creazione dell’ENI di Mattei. Tutto inizia a mutare negli anni
    60 - 70. Il miracolo economico inizia a presentare i primi segni di debolezza. La risposta che socialisti e comunisti danno, pur essendosi ormai divise le loro sorti politiche, con i primi al governo con il centro sinistra e i secondi all’ opposizione dopo un attimo di incertezze protoriformiste, sono differenti. I socialisti insistono sulle riforme di struttura tra cui vi sono le nazionalizzazioni, così da far mutare pacificamente la natura del sistema capitalistico, come teorizzava Riccardo Lombardi, disconoscendo i poteri benefici del mercato e consolidando la tradizione dell’ interventismo statale. I comunisti invece pongono l’accento sulla cosiddetta programmazione democratica, antesignano di una politica industriale che doveva limitare il ruolo dei grandi monopoli, favorire il ruolo delle piccole e medie imprese, sostenere l’ampliamento del mercato interno. Amendola fu il teorico più lucido di questa prospettiva che anch’essa tuttavia negava ogni ruolo propulsivo al mercato e si fondava sulla incapacità di scioglierne il significato liberatorio in una nazione in cui lo stato amministrativo stava trasformandosi troppo rapidamente in stato dei partiti, facendo degenerare il modello interventista nel mercato del laburismo cristiano. Qui sarà la spartizione del potere, il governo spartitorio dell’economia pubblica e privata, come lo definì a suo tempo lucidamente Giuliano Amato. Tutto inizia a mutare decisamente negli anni ottanta del novecento. E pure non dimentichiamo che nel 1982 Mitterand giunge al potere e nazionalizza banche e assicurazioni come mai prima era accaduto in Francia.... Inizia infatti in Italia coraggiosamente a farsi sentire il peso dell’integrazione europea. Sono i comunisti a promuovere un ripensamento, attraverso figure eretiche che saranno punite per la loro eresia ma che lasceranno il segno ancora a lungo: Amendola e Silvio Leonardi.
    Il mercato inizia a essere concepito come elemento essenziale per l’affermazione e con la scoperta dell’impresa senza mercato non c’è impresa, e senza impresa non c’è crescita e non c’è libertà. I socialisti seguono a ruota
    ed ecco rinascere finalmente il filone del socialismo liberale, di mercato, roosveltiano.che inizia a non essere più un tabù per la sinistra
    Ma è negli anni novanta che la sinistra si avvia a ricomporsi unitariamente rispetto al mercato. L’Italia rischia il default argentino e le pressioni del mondo finanziario anglosassone sono fortissime. Occore agire per salvare il Paese ed ecco il ruolo benefico dell’Europa che ancora una volta risveglia le coscienze e fa assumere responsabilità nel decennio in cui la sinistra nelle sue varie articolazioni e nella decomposizione del vecchio sistema politico governa il Paese. A essa va ascritto il merito di aver rotto gli indugi e di aver seguito positivamente il corso della globalizzazione internazionale e del capitalismo incivilito della common law. Si varano in questi anni le istituzioni di una economia di mercato che l’Italia non aveva sino ad allora mai posseduto: dalle banche alle partecipazioni statali tutto viene smantellato dei suoi connotati pubblicistici e regolato con il diritto privato e quote sempre meno rilevanti di diritto pubblico dell’economia e di diritto amministrativo. Certo le resistenze sono fortissime, soprattutto del localismo dei governi oligopolistici locali e corporativi di ogni genere e natura: ma nella storia della sinistra internazionale uomini come Ciampi, Prodi, Andreatta, Amato, Visco, Bersani saranno ricordati come i costruttori delle regole di mercato in un Paese che sino ad allora non possedeva. Questo è un lascito che non si potrà mai dimenticare. Certo che ora si apre una nuova stagione finito l’agone della corsa affannosa verso il salvataggio, finito il percorso pieno di insidie della creazione delle condizioni dell’inserzione nella globalizzazione, inizia quello della trasmissione di questa cultura innovativa e rivoluzionaria – una cultura che non si può non definire come gobettiana in economia - ebbene ora inizia un momento storico all’alba del nuovo secolo della trasformazione delle idee e delle scelte fondamentali istitutive in pratiche quotidiane di governo e di azione. Questa è sfida Hic Rodus Hic Salta.
    Giulio Sapelli

    Pubblicato 11 anni fa #
  3. k

    offline
    Membro

    Scusi, A, ma perché non cita mai data e fonte dei suoi inserti? Faccia conto, per esempio, che qualcuno abbia in sua mano o mente uno scritto dello stesso autore da lei citato, in cui si sostengono magari tesi opposte o in qualche modo divergenti. Come fa uno capire -se lei non mette data e fonte - chi viene prima e chi viene dopo, e l'autorevolezza quindi del testo? Piuttosto che metterli incompleti, è meglio non metterli per niente (ma ho la strana sensazione di avergliele già dette queste per lei quisquilie).

    Pubblicato 11 anni fa #
  4. A.

    offline
    Moderatore

    sì, scusi ho dimenticato.
    La fonte è questa
    http://www.giuliosapelli.it/public/Articles/sapelli_art_ilsole24ore_ago_05.pdf

    Pubblicato 11 anni fa #
  5. A.

    offline
    Moderatore

    Get the Video Plugins

    K l'ha letto questo libro? Eventualmente cosa ne pensa?

    Pubblicato 11 anni fa #
  6. A.

    offline
    Moderatore

    Saviano parla di Albert Camus

    http://youtu.be/mPJUtO5_Aug

    Pubblicato 11 anni fa #
  7. k

    offline
    Membro

    No. Meccanica celeste non l'ho ancora letto.

    Pubblicato 11 anni fa #
  8. A.

    offline
    Moderatore

    Un regalo per K, soprattutto.
    http://youtu.be/p7AXcVSXf0M

    Pubblicato 11 anni fa #
  9. A.

    offline
    Moderatore

    A Latina trent'anni fa accadeva questo. E oggi pare se ne parli ancora.

    Get the Video Plugins

    Pubblicato 11 anni fa #
  10. zanoni

    offline
    Membro

    qui c'e' la versione completa:

    Get the Video Plugins

    e chi cazzo e' l'avvocato che parla dal minuto 54? ma da dove cazzo e' uscito fuori??? (bellissimo il passaggio quando parla dell'uomo nella pineta di Caserta violentato da due ALLUPATE!!!)

    Pubblicato 11 anni fa #
  11. sensi da trento

    offline
    Membro

    mio padre dice che è zeppieri.

    Pubblicato 11 anni fa #
  12. sensi da trento

    offline
    Membro

    subito dopo c'è palmieri, ma il nome lo passano in sottotitolo, quindi credo proprio che ti riferisca a zeppieri.

    Pubblicato 11 anni fa #
  13. zanoni

    offline
    Membro

    no, mi riferivo a Palmieri: ho ascoltato mentr facevo altro, non avevo prestato attenzione alla sovrimpressione.

    la domanda allora diventa: ma da dove e' uscito fuori 'sto Palmieri?

    Pubblicato 11 anni fa #
  14. llux

    offline
    Membro

    Sai cosa da veramente fastidio? I toni da Bar Sport usati nelle arringhe della difesa e le risate degli avvocati (o loro collaboratori, non so) seduti lì accanto. Tutti hanno diritto alla difesa come tutti hanno diritto alla dignità, accusati e accusatori. Tina Lagostena Bassi è stata dignitosissima nei toni. A me battutine e sghignazzamenti hanno dato veramente fastidio, più di ogni altra cosa.

    Pubblicato 11 anni fa #
  15. Mah, io grandi avvocati a Latina non li ho visti mai.

    Pubblicato 11 anni fa #
  16. A.

    offline
    Moderatore

    Se avessi continuato, lo saresti diventato tu. Ma non hai voluto fare il praticantato

    Pubblicato 11 anni fa #
  17. zanoni

    offline
    Membro

    Bar Sport? beh, riguardo Palmieri parlerei direttamente di osteria...

    Pubblicato 11 anni fa #
  18. A.

    offline
    Moderatore

    Get the Video Plugins

    Get the Video Plugins

    Pubblicato 11 anni fa #
  19. k

    offline
    Membro

    Bellissime.
    Il crollo della Baliverna è sempre stato, per me, un capolavoro della letteratura mondiale, e credo sia un caposaldo di tutta la mia poetica, al punto che lo inserii proprio in dedica in Mammut. Il Buzzati dei racconti, ancora più del Deserto dei Tartari o di Barnabo delle montagne, è per me più grande del probabilmente sopravvalutato Borges. Scoprire oggi l'importanza del sogno in Buzzati e che lo stesso Crollo della Baliverna era frutto di un sogno, mi riempie di gioia.

    Lucarelli, infine, oltre che un bravo scrittore è un amico e una bella persona. Vera. Con le incazzature pure di una persona vera. Lo abbiamo incontrato l'anno scorso a Toulouse. La moglie è un'etiope ed è stupenda anche lei. Mai d'accordo con lui. Proprio come Ivana. Ivana dava ragione a lui e lei a me. Lui è di sinistra doc, un po' radical-bolognese. Lei invece è mezzo fasciocomunista. Chi lo sente per facebook me lo saluti.

    Pubblicato 11 anni fa #
  20. A.

    offline
    Moderatore

    Sì lo so che lo ha inserito come dedica in Mammut. Per questo gliel'ho messo
    Che pensa che io non legga soprattutto le dediche? Sono in sé dei capolavori. Grazie.

    Pubblicato 11 anni fa #
  21. A.

    offline
    Moderatore

    L'eterno sopruso

    Non sono forse tutti i vantaggi della società per i potenti e per i ricchi? Non sono coperti da loro soli tutti gli impieghi lucrosi? Tutte le concessioni ed esenzioni non sono forse riservate a loro? E l’autorità pubblica non è sempre in loro favore? Se un uomo di prestigio deruba i suoi creditori, non è sempre sicuro dell’impunità? I colpi di bastone che distribuisce, le violenze che commette, persino i delitti e gli assassinii di cui si macchia, non sono forse degli affari che si mettono a tacere, e di cui, in capo a sei mesi, non ci si ricorda più?
    Ma se lo stesso uomo viene derubato, tutta la polizia è subito all’erta e guai agli innocenti da lui sospettati. Passa per un luogo pericoloso? Ecco le scorte in azione. L’asse della sua carrozza si rompe? Tutti volano a soccorrerlo. Si fa chiasso vicino alla sua porta? Basta una sua parola perché tutto taccia. La folla lo disturba? Basta un cenno perché tutti si facciano da parte. Un carrettiere gli attraversa la strada? La sua gente è pronta a caricarlo di botte. E si preferirebbe schiacciare cinquanta onesti pedoni che se ne vanno per i fatti loro, piuttosto che causare ritardo a un ozioso ribaldo che procede nel suo ecquipaggio.
    Tutti questi riguardi non gli costano un soldo: sono i diritti del ricco e non il prezzo che la ricchezza paga.
    Quanto diverso il quadro offerto dal povero! Più l’umanità gli deve, più la società gli rifiuta: tutte le porte sono chiuse per lui, anche quando ha diritto di farle aprire; e se qualche volta ottiene giustizia, dura più fatica di quanta un altro ne farebbe ad ottenere grazia; se ci sono corvées da fare, un esercito da arruolare, la preferenza vien data a lui; porta sempre, oltre il suo carico, quello di cui il suo vicino più ricco ha modo di farsi esentare; al minimo incidente che gli accade tutti si allontanano da lui; se il suo povero carretto si rovescia, lungi dal trovare qualcuno che lo aiuti, può considerarsi fortunato se evita per sopramercato le angherie degli uomini scattanti di un giovane duca; in una parola, nel momento del bisogno gli vien meno qualsiasi assistenza gratuita proprio perché non ha i mezzi per pagarla; ma lo considero perduto se ha la sfortuna di un animo onesto, di una figlia graziosa e di un potente vicino.

    Jean Jacques Rousseau

    Pubblicato 11 anni fa #
  22. A.

    offline
    Moderatore

    Ho visto che lo avevo già messo più di una settimana fa.
    Ho visto la tomba, è sepolto al Pantheon.

    Pubblicato 11 anni fa #
  23. ESTICAZZI

    Pubblicato 11 anni fa #
  24. A.

    offline
    Moderatore

    ma vaffanculo

    Pubblicato 11 anni fa #
  25. ESTICAZZI 2 - LA VENDETTA

    Pubblicato 11 anni fa #
  26. A.

    offline
    Moderatore

    Zema

    Pubblicato 11 anni fa #
  27. A.

    offline
    Moderatore

    hai mai letto Turbozaura, Torquemada?

    Pubblicato 11 anni fa #
  28. A, giusto a titolo informativo... Turbozaura va in giro da almeno 15 anni... l'ho letto e riletto... robbavecchia...

    Pubblicato 11 anni fa #
  29. La nuova frontiera è ZeroCalcare... leggiti quello...

    Pubblicato 11 anni fa #
  30. A.

    offline
    Moderatore

    ok, è un genio quel fregno

    Pubblicato 11 anni fa #

Feed RSS per questa discussione

Replica »

Devi aver fatto il login per poter pubblicare articoli.