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Eravamo bastardi - lab.

(67 articoli)
  1. Emerge questa interessante versione dei fatti, in attesa di conferme:

    "si da' il caso che PINO sia stato a perugia per un periodo proprio per il fatto dovuto alla sua gravita' mentale e cioè infermo di mente incapace di intendere e volere poi' ritornò da perugia ma' non dimentico' mai quel posto la dove si trovo' bene ecco perché se gli dicevi abbasso perugia si arrabbiava di tanto in tanto e ogni santosacro santo giorno èra na radiolina nova perché pe tanto che sa arrabbiava ti lanciava la radiolina dietro ma' non con cattiveria forse non tutti noi non abbiam capito che PINO a un cuore e sopratutto un' ANIMA tanto che quanno che spaccava la radiolina piagneva de brutto... e il giorno seguente sorridente con na radiolina nova."

    dal web

    Pubblicato 10 anni fa #
  2. k

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    Membro

    Queste sono tutte chiacchiere di web: fanfaluche.
    Scendete per strada e cercate le persone vere che possano raccontarvi la storia.

    Pubblicato 10 anni fa #
  3. Attenzione però perché anche le persone vere raccontano molte fanfaluche quindi bisogna soprattutto decidere se una storia del genere va raccontata o romanzata. Il tema del racconto dovrebbe essere a parer mio più la diversità e il modo di rapportarsi ad essa che la storia del singolo.

    Pubblicato 10 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    Facendo una mera ipotesi, posso supporre che dopo la legge Basaglia, nel 78, chiusi i manicomi, quelli come Pino siano tornati a casa. Basta vedere se lui non sia stati a Perugia prima del 78, e Perugia sia il manicomio; e almeno avremmo un punto concreto.
    La storia del fratello credo sia una razionalizzazione postuma. Francamente non penso sia vera

    Ps. Non credo francamente, k, che si possa andare per strada a intervistare la gente, che ti direbbe la stessa cosa che si sa già per vox obliqua. Cosa diversa sarebbe andare dalla sorella. Ma Fernando non ci va. Semmai Luciana.

    Pubblicato 10 anni fa #
  5. llux

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    Membro

    Da ' Eravamo Bastardi ' si dovrebbe cambiare il titolo in ' Forza Perugia " , vista l'importanza che pare rivestire questo mantra nei ricordi di tutti, dopo la radio e la ricerca spasmodica delle batterie.

    Ponete tutti dei temi interessanti, circa la direzione che dovrebbe prendere questa cosa. Io penso che ora si debba raccogliere un po' tutto. Sono d'accordo sul fatto che il web potrebbe essere più mendace delle persone in carne ed ossa, ma i ricordi degli altri creano comunque suggestioni , atmosfere, stati d'animo in chi deve scrivere, ti portano dentro quel mondo. Cosa conservare e cosa buttare sta a chi scrive.
    Il web lo lascio a voi che siete addentratissimi in ogni genere di forum/link/Social. Io mi armo di registratore e andro' a sentire cosa dicono le persone, magari quelle che per motivi generazionali, e non solo, sul web non ci sono. Potrebbero parimenti raccontarmi fanfaluche, sto cercando innanzitutto di iniziare con gente che conosco, forse sarò in grado di valutarne meglio l'attendibilità.
    L'idea di parlare con la sorella mi sembra buona, solo che non ho idea di chi sia: non e' che posso andare a citofonare e piombargli in casa. Spero di trovare un tramite, parlando con le persone che conosco, per capire com'e' la situazione, per sapere prima se ha voglia di parlarne a sua volta, ho idea che anche la sua, di vita, non sia stata un letto di rose. Sto cercando questo gancio, sarebbe bello se accettasse di raccontare la sua storia.

    Pubblicato 10 anni fa #
  6. llux

    offline
    Membro

    Da ' Eravamo Bastardi ' si dovrebbe cambiare il titolo in ' Forza Perugia " , vista l'importanza che pare rivestire questo mantra nei ricordi di tutti, dopo la radio e la ricerca spasmodica delle batterie.

    Ponete tutti dei temi interessanti, circa la direzione che dovrebbe prendere questa cosa. Io penso che ora si debba raccogliere un po' tutto. Sono d'accordo sul fatto che il web potrebbe essere più mendace delle persone in carne ed ossa, ma i ricordi degli altri creano comunque suggestioni , atmosfere, stati d'animo in chi deve scrivere, ti portano dentro quel mondo. Cosa conservare e cosa buttare sta a chi scrive.
    Il web lo lascio a voi che siete addentratissimi in ogni genere di forum/link/Social. Io mi armo di registratore e andro' a sentire cosa dicono le persone, magari quelle che per motivi generazionali, e non solo, sul web non ci sono. Potrebbero parimenti raccontarmi fanfaluche, sto cercando innanzitutto di iniziare con gente che conosco, forse sarò in grado di valutarne meglio l'attendibilità.
    L'idea di parlare con la sorella mi sembra buona, solo che non ho idea di chi sia: non e' che posso andare a citofonare e piombargli in casa. Spero di trovare un tramite, parlando con le persone che conosco, per capire com'e' la situazione, per sapere prima se ha voglia di parlarne a sua volta, ho idea che anche la sua, di vita, non sia stata un letto di rose. Sto cercando questo gancio, sarebbe bello se accettasse di raccontare la sua storia.

    Pubblicato 10 anni fa #
  7. Woltaired

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    Membro

    llux vai, che se non ti muovi tu mi sa che Pino Radiolina si scrive l'autobiografia prima di tutti gli altri che son qui.

    Pubblicato 10 anni fa #
  8. A.

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    Moderatore

    Se fossi a Latina andrei insieme a Lux. E non solo per fare l'intervista.

    Pubblicato 10 anni fa #
  9. SCa

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    Membro

    Pubblicato 10 anni fa #
  10. Il titolo forse potrebbe essere Forza Perugia! (Eravamo bastardi). Ma siamo proprio sicuri che la famiglia Radiolina e Pino in primis sia favorevole a un racconto su di lui?

    (Comunque un grido che spesso gli veniva lanciato dai pischelli che sfrecciavano in motorino era "A Pinooo... mettitela in c. la radiooo..")

    C. sta per culo.

    Pubblicato 10 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    Hai posto un bel problema.

    Pubblicato 10 anni fa #
  12. llux

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    Membro

    Bel problema sì...che si fa? Ancor prima che tutto questo diventi un racconto dalla stesura organica e dai contorni definiti, è lesivo nei confronti di Pino e della sua famiglia raccogliere notizie in via informale (come credo che siano le domande poste nei forum e le interviste fatte a persone che comunque conosco)? La logica mi suggerisce di no, ma io non faccio l'avvocato di professione, e della mia logica ogni tanto diffido io per prima.

    Qualche news.
    1.Ho raccolto un paio di file audio, vi risparmio la trascrizione integrale perché non aggiungerebbe nulla di nuovo a quel che già sappiamo. Solo una nota, di colore: Pino parcheggiava la sua auto immaginaria. Quando una persona mi ha raccontato di questo, anche io me ne sono ricordata. A marcia indietro, guardava anche un immaginario specchietto retrovisore, accostando alla perfezione la vettura al marciapiede. La persona che mi ha riferito di questo, colloca il suo ricordo nelle seconda metà degli anni '90, di fronte all'ITC Salvemini.
    2.Pino andrebbe ancora in giro. Mi hanno detto di averlo visto recentemente un paio di volte, sempre al mattino, nella stradina a senso unico che sta dietro il garage Ruspi, quella che collega via Emanuele Filiberto alla sede dell'Inps. Certo, andrebbe verificato, questo potrebbe essere un lavoro per Fer se si schioda dalla tana, per me al mattino è impossibile essere lì.
    A., intervista prima e poi indiano, no?

    Pubblicato 10 anni fa #
  13. A.

    offline
    Moderatore

    Fernando si schioda? Ahah. Ma no.
    Ps. Si indiano. Ma anche ammucchiarsi

    Pubblicato 10 anni fa #
  14. llux

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    Membro

    Quel che si dice parlar chiaro. E in maniera poetica.

    Pubblicato 10 anni fa #
  15. llux

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    Membro

    Ho parlato con un amico avvocato. Mi ha detto che, così a naso, non ci dovrebbero essere problemi "una storia è una storia. Se decidi di raccogliere informazioni su Berlusconi o Renzi e scrivere la loro storia, nessuno può impedirlo. Aver problemi o meno, potrebbe solo dipendere dal taglio che dai alla storia, se è una biografia vera e propria o una storia romanzata". A prescindere da questo ultimo particolare, l 'intento credo che sia indirizzare il focus su un personaggio da noi conosciuto ed un periodo, nel rispetto dei fatti e delle persone, manco a dirlo.

    Pubblicato 10 anni fa #
  16. A.

    offline
    Moderatore

    Infatti , secondo me, basterebbe cambiare nome, e negare sempre di essersi ispirati al personaggio reale.

    Pubblicato 10 anni fa #
  17. llux

    offline
    Membro

    Ho raccolto la testimonianza del signor Gino (fedelmente registrata col blackberry), 47 anni di onorata carriera da LertLazio.

    Tutti, quando dico che vogliamo scrivere la storia di Pino, mi fanno "ma perché, non c'è più?", perché tutti lo hanno perso di vista. Sembra che i ricordi su di lui, di quasi tutti quelli con cui parlo, siano cristallizzati fra la fine degli anni '70 e l'inizio degli anni '80, poi il vuoto. Cosa è successo, dopo? Perché se ne perdono le tracce ad un certo punto?

    Uno dei contatti che speravo di ottenere con la famiglia non ha portato risultati, ma non demordo, ho ancora qualche cartuccia. Nel fine settimana penso di riuscire a vedere un altro paio di persone, magari la dritta buona arriva proprio da lì.

    Parlare col signor Gino, l'accento trevigiano intatto, lento e musicale, mi ha catapultato nelle suggestioni giuste, in un tempo che nella memoria sembra ieri.

    Inizio a scrivere. Ci sono degli spunti che voglio romanzare. Vi partecipo presto quello che verrà fuori.

    Pubblicato 10 anni fa #
  18. A.

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    Moderatore

    Get the Video Plugins

    Pubblicato 10 anni fa #
  19. llux

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    Membro

    Un mio amico, di scuola elementare, oggi mi ha detto:
    "...e aveva un cuore grandissimo, faceva parte della nostra famiglia. Era molto meglio di tutti noi, amava cantare, ma se si arrabbiava non lo capivi più. Eravamo pessimi, proprio bastardi". Testuale.
    Ci sono persone che, contattate tramite amicizie comuni per richiedere una testimonianza, hanno detto : "Si si, lo so che stanno facendo ricerche per scrivere un racconto su Pino Radiolina". Siamo proprio una piccola città

    Pubblicato 10 anni fa #
  20. Piccolissima. Ma va bene così.

    Pubblicato 10 anni fa #
  21. A.

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    Moderatore

    Lux, ma non metti qui il testo che hai scritto? daje

    Pubblicato 9 anni fa #
  22. llux

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    Membro

    PINO RADIOLINA

    L’altra sera al tg hanno mandato un servizio: parlava di un uomo di 63 anni, mi pare che fosse di Pistoia; era uno come Pino Radiolina, non so se mi spiego. C’erano due balordi che lo obbligavano a chiedere l’elemosina. Gli avevano promesso che lo avrebbero portato in Svizzera, perché questo poveretto aveva la fissa della Svizzera, era quella la sua meta.

    Aveva una bella voce quel tipo e si portava sempre la radio dietro. Quando parlava, nelle frasi ci infilava diverse bestemmie: i toscani ce l’hanno come intercalare, come noi veneti del resto. Era secchetto e non tanto alto: fra l’aspetto fisico, la radio e le bestemmie quando l’ho visto m’è venuto in mente Pino. Ho detto a mia moglie Adriana: “Guarda, sembra Pino da grande”.

    Quando l'ho conosciuto, Pino doveva essere appena uscito da qualche istituto, perché appena vedeva voi ragazzini che giocavate lì di fronte al negozio, vi ordinava: - In fila, in fila! - e vi metteva schierati per due.
    I seminari e gli istituti per i malati di mente si assomigliano in quanto a disciplina. In seminario, e io ci sono stato, ti inquadrano di brutto, ci vuole più forza di volontà per resistere coi preti che in caserma. Pino aveva quel tipo di inquadramento che si impara solo in posti dai regolamenti rigidi.
    Poteva avere fra i venticinque e i trent'anni in quel periodo, ma nella testa era né più né meno un bambino come lo eravate tutti voi a quell’epoca.

    Allora io abitavo a via Po. Lui, quando ha saputo dove stavo, s'è messo a cercarmi e mi ha trovato. Certe volte, rimaneva in casa mia tutto il pomeriggio, con mia moglie e i miei figli a sentire la radio e a cantare. Poi Adriana preparava la merenda per tutti e tre e li mandava a giocare in cortile con gli altri ragazzini.

    Pino veniva in negozio per le batterie e per le radio. Spuntava dalla piazzetta dei sassi intorno a mezzogiorno. Fra quei selci e la Via del Mare non c’era nulla all’epoca, solo montarozzi ed eucalipti, lui arrivava attraverso quei boschetti. Compariva in fondo alla via e iniziava ad avvicinarsi con quel suo passo sbilenco, la camicia fuori dai pantaloni che gli svolazzava intorno alla cintura e la radio sulla spalla.

    Gliene ho data più di qualcuna di radio. Vecchie, perché quelle nuove gliele rubavano e lui piangeva come un neonato. Voi ragazzini lo provocavate, eravate bastardi come lo si può essere a quell’età. Lo facevate cantare e ballare, dandovi di gomito: lui se ne accorgeva e iniziava a strillare parolacce incomprensibili.

    Ma quando gli urlavate: - Forza Perugia! - per lui era troppo: si rimetteva in testa il cappelluccio di paglia e spariva nella macchia da dove era venuto, chissà perché.

    Ora che ci penso però, quel tizio del tg e Pino hanno in comune solo il tirare giù i santi e la radio. Pino era un puro e Perugia non è la Svizzera: con una promessa così banale, non lo avresti mai fregato.

    Pubblicato 9 anni fa #
  23. llux

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    Membro

    Questi sono i ricordi di Gino di Lert Lazio.
    La versione iniziale è un po' più lunga, sulle 5000 battute.
    L'ho ridotta a 2500 per poterla leggere nei reading, sta diventando il mio cavallo di battaglia.
    Grazie a BigOne per l'editing e ad A. per l'incoraggiamento

    Pubblicato 9 anni fa #
  24. llux

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    Membro

    E grazie anche a Torque, che mi ha dato la possibilità di leggerlo

    Pubblicato 9 anni fa #
  25. k

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    Membro

    Vediamo anche l'altra, va', e poi giudichiamo.

    Pubblicato 9 anni fa #
  26. E' un pezzo discreto ma difetta di veleno.

    Pubblicato 9 anni fa #
  27. llux

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    Membro

    Io difetto di veleno punto. Maledizione.
    Ma posso fare di meglio

    Pubblicato 9 anni fa #
  28. k

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    Membro

    Non gli dia retta, Llux. E' un bel pezzo. Ne parliamo quando riapre Piermario.

    Pubblicato 9 anni fa #
  29. llux

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    Membro

    Grazie Maestro

    Pubblicato 9 anni fa #
  30. Grandi notizie amici!
    Pino Radiolina sta benissimo, l'ho incontrato oggi alle poste di via Veio. E' venuto verso di me sorridendo e per un attimo ho pensato che fosse stato lui a riconoscere me e non il contrario, poi ho visto che sorrideva a tutti e salutava tutti. Sta proprio bene, solo un po' più pieno, ma lo riconosci dal sorriso e dallo sguardo, non ti puoi sbagliare. Gli ho stretto la mano, mi ha ricordato che è tempo di auguri. Diceva qualcosa sulla mamma portandosi la mano al petto ma non ho capito cosa.

    Pubblicato 9 anni fa #

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