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FASCISMI E ANTIFASCISMI

(9 articoli)
  1. k

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    Mi permetto di postare l'articolo di Miro Renzaglia uscito oggi su Il Fondo (4 ottobre 2010)

    NICOLA ANTOLINI PESTATO DAGLI ANTIFASCISTI
    di Miro Renzaglia

    Nicola Antolini, autore del libro Fuori dal cerchio. Viaggio nella destra radicale italiana, è stato pestato ieri, a Perugia, dove si trovava per presentare il suo lavoro. Insieme a lui, è stato aggredito anche uno degli organizzatori di Cpi (Casapound Italia). Sei persone, cinque a volto coperto e una, il capo operazione, a volto scoperto, e prima dell’inizio della serata, hanno fatto irruzione nella sala e hanno colpito. Su Antolini, caduto a terra per un pugno al volto, hanno continuato a infierire con calci e sediate. Per pura fortuna, i danni fisici riportati dallo scrittore sono stati limitati a un labbro spaccato e tumefatto e a contusioni in varie parti del corpo.

    L’ho sentito questa mattina al telefono. Era sereno. Per nulla turbato dall’accaduto. Da persona onesta e mite qual è ha preso semplicemente atto di quello che un po’ tutti gli intervistati del libro avevano presagito avvertendolo: i tuoi compagni te la faranno pagare. Perché Nicola Antolini NON è uno scrittore “di destra”: la sua ascendenza politica risale alla militanza giovanile nelle file del Pci modenese. E di sinistra continua a dichiararsi.

    Evidentemente, la sua colpa, la colpa circoscritta al libro che ha voluto scrivere, è quella di essersi voluto confrontare con una realtà che, per certi ambienti, ha valore solo come entità da negare. Con la quale non si parla e non si deve parlare. Che non si deve cercare di capire. E, ancora, secondo certi splendidi cervelli, di aver legittimato con il suo libro un intero ambiente che NON deve essere legittimato. E poco vale che a pretenderne l’osservanza siano ormai arnesi residuali che si auto legittimano alienandosi con patacche inservibili alla comprensione della realtà come è l’antifascismo militante.

    Ecco, Nicola Antolini, invece, ha disobbedito a questa norma non scritta ma tacitamente imposta.

    E, se possibile, ha fatto anche di peggio. Avvicinandosi agli intervistati, non li ha trattati come gli entomologi trattano gli insetti oggetto del loro studio. Non ha adottato la fredda tecnica chirurgica del vivisezionatore. Ha scelto un altro metodo: quello dell’empatia. Che non significa condivisione acritica delle idee altrui ma atteggiamento utile a comprendere intellettualmente le ragioni (o i torti) degli intervistati, escludendo ogni attitudine affettiva personale (simpatia, antipatia) ma pure ogni pregiudizio morale.

    Chi ha letto il suo libro sa bene che l’Autore non sposa le idee degli intervistati, che li incalza nelle loro contraddizioni, che non abbassa mai il livello della sua criticità nei confronti delle argomentazioni che gli vengono esposte. Ma secondo alcuni questo atteggiamento, privo di odio nei confronti di chi la pensa diversamente da te, è colpevole. E come tale andava punito.

    La mia (la nostra…) solidarietà è probabilmente scontata. Aspetto di vedere quante pubbliche manifestazioni di solidarietà arriveranno a Nicola Antolini da sinistra.

    (Miro Renzaglia)

    .

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. k

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    Qui posto invece la discussione che in coda all'articolo s'è aperta sul Fondo (per chi vuole, cfr. www.mirorenzaglia.org/ )

    Giuseppe Di Gaetano - Massima solidarietà con Antolini. A Belpietro si aggiunge Antolini. Cosa aspetta lo stato?

    miro - Lo stato? quale stato?

    Susanna Dolci - Proprio questa notte ho terminato di leggere Fuori dal cerchio. E mi ripromettevo di parlarne ancora con lui... Dopo i tanti ragionamenti verbali e scritti intercorsi. Nicola sono con te. E tutti sappiano che è un'ottima persona ed una bella testa... Cose rare di questi tempi!

    raffaele - Conosco Nicola, con lui ho presentato "Fuori dal Cerchio" a Parma e a Macerata nei mesi scorsi. MAssima solidarietà a Nicola e massimo disprezzo per gli aggressori e di seguito alcune mie considerazioni .
    “Fuori dal Cerchio" di Nicola Antolini è un libro che mi ha subito affascinato, perché ha un approccio non ideologico al mondo della Destra Radicale, perché è un libro onesto e di analisi seria di quel mondo, un libro che va contro i luoghi comuni, e perché leggendolo ho scoperto di essere citato da uno degli intervistati, oltre a rendermi conto di aver incrociato l’autore mentre raccoglieva materiale ed intervistava testimoni per il suo libro, tra tutti la presentazione del libro di Valerio Morucci a Casa Pound o la conferenza di Ugo Maria Tassinari e Gabriele Adinolfi pochi mesi dopo a Bologna sulla “Destra Terminale", eventi ampiamente descritti nel libro ed a cui ero presente. Per questi motivi, invitato da CasaPound ho accettato con molto piacere di presentare insieme a Nicola il libro in due diverse occasioni: a Parma il 09 luglio scorso assieme a Francesca Giovannini, responsabile di CPI dell’Emilia Romagna e a Macerata il 18 settembre con Gabriele Adinolfi. In tutte e due le occasioni, abbiamo incontrato gente molto attenta, ragazzi di CPI o simpatizzanti, curiosi di ogni età o anche militanti della “Destra Radicale" più stagionati, che apprezzavano l’onestà intellettuale di Nicola e del suo lavoro, e che erano veramente interessati a capire come mai due “compagni" come noi due avevano un certo interesse per il loro mondo, questa voglia di scavare a fondo oltre gli stereotipi tanto da scriverci un libro come Nicola o accettare un confronto aperto con loro su vari temi come nel mio caso. In questi confronti non ci sono stati particolari problemi, sebbene a Parma in contemporanea alla presentazione gli antifascisti avessero organizzato un presidio antifascista, il dibattito è sempre stato interessante, sono anche emerse le differenze all’interno di quel variegato e complesso mondo, tra chi è veramente “fuori dal cerchio" e chi all’interno del cerchio preferisce restarci, con le proprie certezze e ritualità, mentre noi due compagni in mezzo a camerati non abbiamo avuto particolari problemi a riconoscere che l’antifascismo, esperienza storica da cui proveniamo, si è esaurita fino a diventare il vero e proprio “mito incapacitante" della sinistra del terzo millennio.
    In questi incontri infine, io e Nicola ci siamo finalmente conosciuti di persona dopo esserci incrociati in varie occasioni, secondo me c’eravamo già incrociati 20 anni fa ai tempi della FGCI ad alcune riunioni regionali ma Nicola non ne è sicurissimo, comunque anche io come tutti ho avuto modo di apprezzare la profondità di Nicola, la sua preparazione, la sua onestà intellettuale e la sua passione. Sentire della sua aggressione a Perugia mi ha veramente colpito, perché una persona che conosco e apprezzo è stata colpita per le sue idee, perché cerca il confronto con l’altro da sé, perché quelli che su internet in questi ultimi due anni mi hanno coperto di insulti, a volte anche di minacce, sono passati a vie di fatto, perché l’intolleranza è dura a morire.
    Questo episodio sembra una farsa rispetto alle tragedie degli anni settanta, ma anche la farsa può diventare tragedia, per questo è necessario condannare con fermezza quanto è successo ed esprimere a Nicola, all’amico e “compagno socialdemocrat ico" come lo definisco ironicamente quando ci incontriamo (mentre lui mi apostrofa amichevolmente con la sua tipica parlata emiliana con un “Sei proprio un comunista!"). Non può esserci alcuna giustificazion e per quanto è successo, come non vi può essere più alcuna giustificazion e o benevola tolleranza per chi, con le buone o con le cattive, in nome dell’antifascismo militante è disposto a togliere agli altri la possibilità di potersi esprimere liberamente. Siamo nel 2010! Ci vuole così tanto a rendersene conto?

    miro - "non abbiamo avuto particolari problemi a riconoscere che l’antifascismo, esperienza storica da cui proveniamo, si è esaurita fino a diventare il vero e proprio “mito incapacitante" della sinistra del terzo millennio."

    antifascismo = mito incapacitante del terzo millennio...

    cazzo!!! perché una definizione così esatta e bella non è venuta in mente a me?

    vabbeh!!! ti giuro che o prima o poi te la rubo, senza manco cirtarti

    francesco mancinelli - vabbeh, se è per questo l'anti-fascismo è stato "incapacitante" anche nel secondo e nel primo millennio, diciamo che insieme all'anti-comunismo sono le dinamiche incapacitanti per definizione ..

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. k

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    Questa del "mito incapacitante della sinistra del terzo millennio" bisogna ricordarsela.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. Mr Darcy

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    Fuori dal cerchio ... titolo evocativo.

    Invitiamo Antolini appena si rimette.

    Scopriamo se c'è vita fuori dai cerchi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. Solidarietà per gli attacchi di chi, in base al mito incapacitante di cui sopra, si dimostra sempre più fascista dei fascisti.

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. tcd

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    Qua non si tratta di destra o di sinistra, piu' o meno estreme: qua si tratta di ricordarsi che la mamma degli stupidi è sempre incinta :p

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. La violenza va sempre condannata, ma è fin troppo facile prevedere che questo sarà un autunno caldissimo... la tensione sociale è altissima e i partiti si scanneranno per le vicine elezioni...

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. Mi chiedo cosa pensassero di ottenere i coraggiosi autori di questo volgare pestaggio.

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. leon8oo3

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    Membro

    Mi verrebbe quasi da fare una domanda da aspirante giornalista qual sono e credo che resterò...e sarebbe: "Lei Pennacchi, ritiene di essere vittima del fascismo degli antifascisti?". (Avviso che ho già l'ombrello aperto per arginare la eventuale e prevedibile valangata di vaffa che potrebbe piovermi addosso... )

    Pubblicato 13 anni fa #

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