Anonima scrittori

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Il bar dei discorsi interrotti.

(7 articoli)
  1. zaphod

    offline
    Fondatore

    Te l'eri quasi dimenticato sto posto.
    Ogni tanto spuntava in un angolo della mente e il pensiero era automatico: "Uno di questi giorni ci devo tornare, aprire le finestre, far cambiare un po' l'aria...". E così uno di questi giorni è diventato un orizzonte indistinto e lontano, un elemento rassicurante del paesaggio.
    Uno di questi giorni.
    Ma di quali giorni?
    Quei giorni tutti uguali che si avvicendano uno all'altro nell'attesa del weekend per staccare dal lavoro o del prossimo mese per incassare la fattura successiva o dell'ennesimo rinnovo di contratto per vedere se prima o poi la scommessa di riprendere in mano la tua vita riuscirai a imbroccarla?
    Uno di questi giorni non potrà mai essere il giorno giusto per tornare qui dentro.
    E infatti ci sono voluti questi, di giorni - uguali, ma totalmente diversi dagli altri - per deciderti a farti avvicinare a questa porta, infilare la chiave e spingere il battente per vedere se quello che c'era dietro era proprio come te lo ricordavi.
    E sì, pare proprio di sì.
    Sono passati anni, ma il locale è rimasto uguale. Confortevole come una pantofola vecchia, ma inadatto al giorno d'oggi. Ma d'altronde mi sa che pure tu ormai sei inadatto al giorno d'oggi, nonostante quello che continui a raccontarti e che cerchi di far credere a tutti.
    Però è adatto a te, questo posto, infatti appena entrato cominci a muoverti con sicurezza e a girare in tutti gli angoli, a controllare che tutto funzioni ancora e che basti solo dare una spolverata, un'oliata agli ingranaggi; ribaltare le sedie e sistemarle intorno ai tavoli, togliere il telo che copre il bancone e magari accendere l'insegna fuori.
    Ah, no. Quello non lo puoi fare.
    Perché - proprio nel momento in cui tu hai deciso che oggi fosse proprio uno di quei giorni - proprio oggi hanno deciso che i locali devono rimanere chiusi, che è meglio per tutti se la gente sta a casa, che fuori è pericoloso e a stare insieme si rischia troppo.
    E tu lo sai che hanno ragione.
    E sai anche che è proprio per questo motivo che proprio oggi hai deciso che era uno di quei giorni e che saresti venuto qui.
    Da solo.
    Ed è per questo che tutto quello che fai è sistemare le sedie - come hai sempre fatto per anni, tutti i giorni - mettere un po' di musica sullo stereo e piazzarti dietro al bancone, dopo esserti versato da bere, a guardare la saracinesca mezza abbassata e la porta socchiusa .
    E aspettare.
    Finché - non lo sai nemmeno tu quanto tempo è passato - una faccia spunta da sotto la serranda di metallo a guardare dentro.
    "Lo sapevo che saresti stato tu, il primo ad arrivare," dici.

    Pubblicato 4 anni fa #
  2. Passo di qua oggi per caso, per segnalare un articolo comparso qui a un amico. E trovo questo post. Prendo la bottiglia di quella roba che bevevo io, mi siedo al bancone, e disegno un cazzetto nella polvere. Non è elegante, ma chi ripasserà poi si ricorderà di me.

    E se ti ritrovo da queste parti non posso che esserne felici, perché un po' come quella bottiglia di robaccia, qualcosa di me non ha mai lasciato questo posto.

    Pubblicato 3 anni fa #
  3. Woltaired

    offline
    Membro

    E chi ci potevo trovare qui se non voi due? Sto sempre a giocare a Risiko in 'sto periodo, metadone di scarsa qualità. Ogni tanto apro una pagina bianca, la lascio lì e vado via. Sono passato per rivedere la Trattoria e tutto quel mondo che pare un sogno tempestato da ipnagogiche routine. Bambini... quanto mi mancate! Tutti!!

    Pubblicato 1 anno fa #
  4. Ogni tanto ti vedo. Invecchi. E poterlo dire a suo modo è confortante.

    Pubblicato 10 mesi fa #
  5. Woltaired

    offline
    Membro

    Sto per fare una follia, ma prima di "buttarmi dal ponte" vi chiederò il permesso.

    Pubblicato 8 mesi fa #
  6. Buttati che l'acqua è meravigliosa

    Pubblicato 8 mesi fa #
  7. Che poi il buttarsi è un gesto liberatorio

    Pubblicato 5 mesi fa #

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