Solo il silenzio corrisponde adeguatamente agli eventi.
Di fronte a un terremoto che avrebbe disintegrato l'Italia, il Giappone resiste, con la dignità di un popolo eccezionale.
Sul nucleare siamo tutti d'accordo. Senza di esso non c'è progresso. E poi, il rischio di esplosione del reattore di Fukushima è nulla rispetto al mutamento dell'asse terreste di 10 centimetri.
Forse siamo agli ultimi tempi. E noi ancora qui a pensare a Berlusconi?
Sì, perchè di fronte al male naturale non possiamo fare nulla. Di fronte a quello storico siamo pienamente responsabili.
Viva l'Italia, viva la libertà, viva gli ingegneri meccanici e i giudici comunisti.