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La Grande Bruttezza, da oscar

(16 articoli)
  • Avviato 10 anni fa da FernandoBassoli
  • Ultima replica da parte di Pantofola selvaggia
  1. La Grande Bellezza è una boiata pazzesca, grande occasione perduta di raccontare i VERI problemi del nostro tempo e di una città come Roma...
    Un film sulla noia in un tempo in cui 2/3 della popolazione non arriva a fine mese...
    Se film del genere vincono un Oscar siamo messi davvero male...

    Pubblicato 10 anni fa #
  2. Forse perché l'hanno dato su Canale 5, ho letto una pletora di commenti a cazzo da persone che al cinema ci vanno al massimo per vedere Muccino o i Transformers, ma neanche tutti. Tanti, troppi stanno giudicando il film pur sbattendosene i coglioni del cinema nella propria vita quotidiana.

    Molto, molto italiano. Molto mondiali di calcio quando tutti diventano allenatori.

    Non so, io ho prenotato il DVD in edicola, me lo guarderò e tenterò un giudizio ponderato.

    Pubblicato 10 anni fa #
  3. A.

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    Moderatore

    fernando, diciamolo, tu ci capirai di letteratura, ma di cinema no.

    Pubblicato 10 anni fa #
  4. Faust ma se ancora non l'hai visto di cosa vuoi parlare...

    Pubblicato 10 anni fa #
  5. A.

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    Moderatore

    diciamo la vera verità: i critici italiani invece di ammettere di aver sbagliato, la stanno a mette in caciara, mettendo in mezzo mediaset, berlusconi, e il cazzo che se li frega. invece di ammettere (a partire da repubblica, al manifesto, e via andare) che non capiscono un cazzo.
    Poi dice che non vince Grillo, quell'altro fascio

    Pubblicato 10 anni fa #
  6. E' un film sul niente della nostra epoca, tutto qua. Bene la fotografia, la musica, discreti i dialoghi (ma si poteva fare meglio), bene Servillo, bene Verdone, bene la regia ma tanti dejà vu e danze da cinepanettone. E' proprio la storia in sé che annoia. E te pare poco? Ma uno secondo voi guarda un film per annoiarsi?

    Pubblicato 10 anni fa #
  7. A.

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    Moderatore

    Un film non è una storia. È un opera diversa. Se guardi un opera d'arte e ti annoia non è colpa dell'opera d'arte, ma magari del fatto che non sai leggerla, altrimenti è roba commerciale. Che sta al cinema d'arte come un libro di Fabio volo sta a dostoevskij

    Pubblicato 10 anni fa #
  8. A.

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    Moderatore

    Un film non è una storia. È un opera diversa. Se guardi un opera d'arte e ti annoia non è colpa dell'opera d'arte, ma magari del fatto che non sai leggerla, altrimenti è roba commerciale. Che sta al cinema d'arte come un libro di Fabio volo sta a dostoevskij. Si chiama giudizio estetico, Kant vi ha scritto la terza critica. Notte.

    Pubblicato 10 anni fa #
  9. k

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    Membro

    "E' un film sul niente della nostra epoca, tutto qua. Bene la fotografia, la musica, discreti i dialoghi (ma si poteva fare meglio) ... E' proprio la storia in sé che annoia ... Ma uno secondo voi guarda un film per annoiarsi?"

    Vede, le stesse cose si potevano dire e si dissero a suo tempo - mi creda - anche de "La dolce vita" di Fellini, a cui chiaramente il film di Sorrentino si ispira. Poi i gusti sono gusti.

    Pubblicato 10 anni fa #
  10. Faust ma se ancora non l'hai visto di cosa vuoi parlare...

    Gigantesca testa di cazzo, cosa vuoi commentare tu se non hai letto o quanto meno non hai capito nulla di quel che ho scritto? Rileggitelo cento volte e poi rispondimi come si deve.

    Nel frattempo il film me lo sono visto, e l'ho apprezzato. Non lo chiamerei capolavoro, ma è un bel film. I suoi difetti li ha, uno su tutti Servillo che interpreta Servillo, ma questa pare ormai la sua cifra. Non è un prodotto accessibile, non è un film per tutti, non ha la capacità di comunicare in maniera universale necessaria a farne un lavoro fondamentale, ma racconta quel che vuole raccontare in maniera efficace e formalmente apprezzabile. Un film bello.

    Pubblicato 10 anni fa #
  11. Era da Oscar secondo te?

    Pubblicato 10 anni fa #
  12. Sì, perché nonostante i difetti è un film molto bello, sia esteticamente sia per quel che racconta. E non è solo un film "sulla noia". E' un film che fotografa molto bene il nostro paese. E' un film sul non aver nulla da dire, sul vuoto, sulla pochezza, sull'arroganza. E hai detto poco...

    Contiamo poi che l'oscar lo hanno vinto lavori come Gravity o La Vita è Bella. E non lo vogliamo dare a Sorrentino?

    Pubblicato 10 anni fa #
  13. Per me La vita è bella è un capolavoro, poi ognuno ha i suoi gusti.

    Pubblicato 10 anni fa #
  14. La vita è bella è uno dei film più paraculi della storia.

    Pubblicato 10 anni fa #
  15. A.

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    Moderatore

    Condivido quanto dice Faust

    Pubblicato 10 anni fa #
  16. Pantofola selvaggia

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    Membro

    Ok, ci provo anch'io. Lo hanno fatto tutti, del resto. Quindi proverò come tanti altri a dire la mia su questo film. Dico subito che lo ritengo un grandissimo film. Capolavoro? Forse. Se non lo è ci si è avvicinato molto. Toni Servillo strepitoso e irresistibile. Tutti gli altri attori su livelli altissimi di intensità (penso alla Ferilli, che qui ha tirato fuori un'interpretazione che sinceramente non mi aspettavo, a dimostrazione del fatto che in Italia non mancano gli attori ma le storie, gli sceneggiatori e i registi capaci di esaltarne le qualità).
    Mi sono avvicinato a questo film prima del clamore suscitato dall'Oscar, molto incuriosito dalle critiche nostrane in occasione della candidatura. Per carità, ognuno la pensi come crede, ma mi ha stupito la ferocia con cui alcuni critici hanno attaccato il film. Ho la sensazione che molti di loro hanno letto il film come uno spietato affresco del decadimento della società italiana. Lo è? Anche. E quanto c'è di vero in questo affresco? Poco, dicono alcuni. Molto, dico io. Certo è che, per ragioni tutte da indagare, a molti ha dato parecchio fastidio. In particolare ad alcuni esponenti politici, che non hanno perso l'occasione di distinguersi per ottusità.
    Ancora, è stato detto che il film si regge su una sceneggiatura debole e un uso ruffiano dell'immagine di Roma. Penso invece che la sceneggiatura sia straordinaria, finalmente non banale, perfettamente funzionale alla lenta leggerezza del film. Quanto a Roma, non credo ci sia città più ruffiana: lo è proprio di suo e Sorrentino non fa che approfittarne con grande abilità e perizia.
    Altri hanno descritto il film come un pasticciato insieme di spezzoni di una storia di cui non si riesce a cogliere il senso generale. Personalmente odio i film in cui si coglie un qualsivoglia "senso generale", una finalità precisa, una giustificazione etica da portarci a casa come contropartita del biglietto. Lasciamo fare queste cose agli americani, che sono maestri, e che tuttavia hanno apprezzato molto più di noi questo film, forse proprio perchè vi riconoscono una capacità di raccontare per immagini talune vicende umane apparentemente minime, di scandagliare l'animo umano con piccole ma perfette pennellate, una capacità insomma che per tradizione e cultura, è per loro inarrivabile. Un dialogo come quello in cui Jep Gambardella sputtana l'amica radical-chic non lo troverete mai in un film americano, e comunque non lo troverete mai raccontato con un tale disincanto del protagonista, e sopratutto del regista, che lo butta lì in mezzo al film come una perla, senza enfatizzarne in alcun modo il senso di sunto narrativo del film. Ecco, se dovessi dire cosa mi ha colpito di questo film, è un senso di disincanto al quadrato, quello del protagonista e della varia umanità che gli gravita intorno, elevata alla potenza del disincanto con cui il regista sembra osservare tutto questo; non ci sono giudizi di valore, né morali da trarre, non ci sono vincitori né vinti, ma uno sguardo nitido e tagliente su un inutile e dolente agitarsi, sullo sfondo di una grande, enorme, immensa ma vana bellezza. Sta a noi scegliere cosa mettere a fuoco.

    Pubblicato 10 anni fa #

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