Senza il suo permesso, posto questo, di Maw.
(dalla sua pagina FB)
A.
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L’ANGELO CUSTODE
La città è una monade selvaggia, preclusa
Informa elettromekkàna
Dentro una stanza un’altra monade bimba
Informa mammamammàthra
Le vie percorse sembrano futuri impossibili
Prestigiatori e verruche in abiti naif
Occhi digitali agli angoli delle vie
Entità giuridiche, protette da un velo di onestà
Anime pie con anime viziose
Aggiunte e disorganiche a se stesse
Fini in un corpo processuale
Il poeta è una sottospecie di disavanzo culturale
Effimero, superfluo, lussuoso, immondizio
Bene d’intelletto che dee essere essere
Nutre come un senso di colpa il cane che gode
Il suo cuore simbiotico in bocca rugge
Ogni gesto che fa genera commenti
Reazioni musicali o casi d’attriti
Se osserva di essere osservato c’è l’apoteosi
Dubita di essere essere speciale
Ci crede come un bambino che sogna
E tutto il suo corpo profumato è atto in città
Gli organi tremano, ricordano la vita
In giro la democrazia è recitata
Si accede in luce rossa ai tunnel sotterranei
E si vota per la terra in una voce di pensieri dispersi
Le signorine sono l’avanguardia delle civiltà
Il poeta ama la musa in canti lunghi
E lo spirito e le membra raccolgono un senso per strada
Poi è questione in forma di questionari
Di buste dentro clessidre di ere in quartieri
C’è un bar dove conoscono quel tizio per bene
E tutta la sua dotazione di magomagìa
Scrivo dal tempo in cui la scelta del male è una scelta
[plausibile
Da quando è evidente all’uomo la disputa cosmica
I due legami sono volte di maschere vive
I due percorribili sono fatali contratti
Sanciti da sguardi, muniti di forze e specifiche viltà
C’è all’angolo un demone, e non è troppo malvagio
C’è un angelo devoto, custode di valori sanguigni
Turbanti e baffi, e pupille brillanti in sopracciglia
Monitor e scudi, sguardi fissi al film dei sampietrini
Le spie in fondo non danno consigli insani
La luna e i tetti dietro la fontana esistono
Alla tv una politica esageratamente anonima
Soltanto Berlusconi riesce a dare un significato
Comico quanto si vuole e drammatico esistenziale
Europa, oh vecchio continente
Perché ti sei ridotta a giovane apprendista?
Su Facebook sono tutti filosofi, Socrate ha vinto
Quasi nessuno però resiste ad oltranza nel mito
Il baratto di idee è la legge guida, informa di sesso
Siamo tutti cornuti e siamo tutti alati
Potenze di destini celesti, soldati
Arrivi e partenze, pianti e sollazzi
A livello atomico sintetizziamo entità mitologiche
Celate agli occhi della pia coscienza
Ogni linguaggio infine è poesia
Su Facebook sono tutti poeti, molto senso
Molto senso dello umorismo, e sciocchi
Commenti arguti indovinano caselle
Ipotesi di connessioni morali
Tra la giostra e il roseto costeggiano la via
Quel sentiero lo salescénde Dio
Su Facebook sono tutti poeti, molto senso
Dedicare al senso la vita è importante
Esporti di guerre, commerci di calcoli
Sono un malessere vero, incute timore
Intuire le vite di altri compagni
Ognuno col comune patimento
Il quale promette gioie reali
Mai smettere di invitare alla prudenza
Mai smettere di invitare alla giustizia
I giochi sono fatti dai giocolieri
I sessi sono fatti dalla natura
I risi sono fatti dalla civiltà
Ed i cieli sono fatti da animi celesti
I pianti sono fatti da angeli angeli
Come il mio amore essi sanno vedere la solitudine
Come il mio amore essi sanno godere di piccole cose
Dell’anima del mondo sanno il ritorno nel tempo
Ogni ruga delle fontane essi amano vigili
Vedono la generazione nella morte perpetua
Tutto il futuro e tutte le beatitudini rare
Vedono adesso ridotti monadici in metropolitani
Dove si consuma la notizia e si raccolgono le forze
Come in ogni altra vita si pensano fiori
E tacere è un’abitudine maledetta
Io faccio i miei conti con gesti di autolesionismo
Vado e vengo da me stesso sempre
Come si va e si viene da un vizio tossisco
Riconosco motivi di pianto precoce
Fingo un benessere mosso da dentro
Come un mare di vele di vetro
Ma in fondo predispongo le esperienze folli
E mi rodo per dare senso alle mie corde
Domani sarà un giorno migliore
Nascondere il passato sotto i castelli
Tappeti di incertezze corrodono lo spazio
Il tempo non esiste, le carte nelle mani
Gli occhi negli occhi di un veto lontano
Non c’è più amore per la maledizione
L’Angelo Custode mi promette paneàcqua
Si debba essere spontanei e liberi
Come quei cimici che vivevano elemosinando umanità
Ogni gesto può essere santo, non è moralmente
[falsificabile
Ed io non ho voglia di essere, o forse ne ho troppa
Partorisco idee come uova scalfite
Presto mi butto sul letto a dormire
Prima m’accorgo di avere una vita
Ama qualcuno degli altri, dico
Patisci e gioisci con lui, è vero!
Dimentica tutto nella gioia dell’amore
Dona ciò che meriti, non essere chiuso
Se credi di essere una monade
Procurati un’esplosione. Dopo pentiti o ridi
Ricorda che sei come una specie di vegetazione lunare
Alcuni sfiorano le acque altri il vento scarmigliati
Danzano buffi voli ed accecamenti
Cercare di essere il più possibile sincero
Eppure la negatività è una moda contagiosa
CASA MIA, ANNO PRIMO DI PAPA FRANCESCO
MAW IL PERSONAGGIO