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Punteggiatura "espressiva" e tempi verbali : consiglio

(25 articoli)
  1. limysylco

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    Ciao a tutti,
    sto scrivendo un testo, una serie di racconti.
    Avrei bisogno di un parere autorevole (quale il vostro... :-)) per chiarirmi un paio di dubbi:
    PRIMO DUBBIO: Punteggiature "espressiva"
    ========================================
    ultimamente sono ossessionato dai dubbi sul come esprimere sentimenti quali ironia, sarcasmo, stupore, ecc… quando scrivo. Ho cercato in rete, alcuni consigliano l’uso del punto misto (?!), altri l’uso di un punto interrogativo o esclamativo tra parentesi tonde, altri ancora di usare i tre puntini di sospensione.
    voi cosa ne dite?

    alcuni esempi:
    es.1:
    «Come sarebbe, assieme al presidente?!» disse Igor quasi inebetito.

    Secondo voi il punto misto qui è corretto per esprimere una forte sorpresa?

    es.2:
    Venne definita come “Acting CEO”, questo non perché avessero visto in lei un potenziale business da poter poi sfruttare ad Hollywood, o almeno, non ancora…

    Qui i tre puntini riescono secondo voi a dare un tono sarcastico?

    es.3:
    Ora non la si sentiva più sbraitare ed inveire in continuazione, forse anche e semplicemente perché non ne aveva più il tempo. Si sa, prima il dovere e poi il piacere…

    Stessa cosa qui, vanno bene secondo voi i puntini?

    es.4:
    Avrebbe forse dovuto vivere in una catapecchia con tutte le responsabilità ed i rischi che si prendeva?!

    Qui nella sola frase non si capisce, ma il soggetto è ampiamente descritto come uno che non si addossa responsabilità e rischi. Il punto misto può andar bene per esprimere ironia/sarcasmo?

    es.5:
    e poi lui dopo solo alcuni mesi si fa beccare per le vicende “Ruby-gate” e “Bunga-Bunga”. Quelle sì che ci fanno fare bella figura in giro per il mondo…

    Qui ci stanno i tre puntini per dire: “chiaro che non ci fanno fare bella figura”?

    SECONDO DUBBIO: TEMPI VERBALI
    =============================
    altra domandina relativa ad un raccontino che mi accingevo a scrivere, quando mi sono reso conto che avevo iniziato parlando al presente durante l’introduzione per poi passare al passato nella descrizione del dialogo. Ecco l’inizio:

    In un’azienda che produce sistemi dall’alto contenuto tecnologico, un addetto al collaudo d’ingresso chiama al telefono il direttore tecnico.
    «Buongiorno, volevo dirle che dovrei verificare un lotto di materiale che mi è arrivato questa mattina. Potrebbe gentilmente farmi avere le procedure aggiornate dal suo progettista incaricato?»
    «Ma scusi, di quale materiale stiamo parlando?» chiese il direttore.
    «Sinceramente non saprei. Le posso dare i riferimenti di bolla, ma deve essere in effetti un prodotto molto recente, perché non l’ho mai visto prima.» disse l’addetto.
    [...]

    La domanda è: è scorretto usare quel “chiama” nella prima frase per poi passare al “chiese” e “disse” durante la descrizione del dialogo?
    A me sembra suonare benissimo così, ma forse è il caso di uniformare tutto al presente o al passato?

    Grazie in anticipo a tutti quanti vorranno esprimermi i loro pareri sinceri.

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. k

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    I tempi verbali possono restare come stanno.
    In italiano ci sono: il punto, il punto interrogativo, il punto esclamativo e i puntini di sospensione. Stop. Credo che bastino e avanzino pure. Punti in mezzo alle parentesi non ce ne stanno proprio ed i punti misti (!?) sono da usare il meno possibile. Anche i punti esclamativi sono da usarsi il meno possibile, ma quello misto proprio in morte di papa. Quindi nel primo caso (Come sarebbe, assieme al presidente) scegli tu se preferisci accentuare il tono di sbalordimento ed interrogazione con il punto appunto interrogativo, oppure quello di semplice distacco e disapprovazione, che è già espresso ed esprimibile con il puro e semplice susseguirsi delle parole, concluso con un altrettanto semplice punto e basta. E così esattamente tutti i casi elencati dopo: lì non ce ne è uno solo che richieda i puntini. Gli basta a tutti il punto e basta. (La gente mica è stupida. Normalmente, se legge delle parole le capisce. Mica gli devi fare per forza i disegnini.)

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. SCa

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    Non mi è chiaro perché i tempi verbali nell'esempio possano restare così. Mi sta bene 'un'azienda che produce', ma perché l'addetto 'chiama' e poi 'disse'? La prima frase non mi sembra separata dal resto da giustificare un tempo diverso.

    I puntini di sospensione credo che vadano usati solo quando si lascia una frase in sospeso, ad esempio quando il resto è noto ('tanto va la gatta al lardo...') o perchè chi parla smette per qualsiasi motivo, ma non quando la frase è completa, e quindi da chiudere con un punto, per dare un tono al testo.

    E' la prima volta che sento di punti esclamativi o interrogativi tra parentesi.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. Ci sarebbe pure il punto e virgola, che viene usato sempre meno.

    ;

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. lulla

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    Membro

    Io a volte uso i puntini come sospensione. Per esempio, uno chiede se ci sarà Giovanni, quello che deve rispondere è soprapensiero e fa:"Giovanni...non credo." E' giusto? Il punto interrogativo tra parentesi potrebbe essere un giudizio inespresso, oppure la mancanza di chiarezza o l'inedeguatezza di una frase o di una parola. Del tipo:"Ma che c.... ha voluto dire?" Il punto e virgola è usato quando il punto è troppo aggressivo e la virgola troppo poco? Me l'avevano spiegato alle medie e lo usavo anche, ma ora non ricordo più.
    Anch'io ho un problema. Non è punteggiatura, ma scorrevolezza. E' una frase
    " B. era seduta in giardino sulla sua poltrona di vimini ed era così piccola che i piedi non toccavano la terra."
    Come posso girarla? Grazie

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. Woltaired

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    la prendi, la sollevi e la ribalti, ma poi così ti cade B.
    Scherzi a parte penso sia sufficiente sostituire 'ed' con una virgola.

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. lulla

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    "Semplice, vero? Come dare un morso" Prima pubblicita della Apple in Italia.
    Buffo scritta da te me pare che corra (la frase). Grazie

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. big one

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    Membro

    Pero' in questa maniera c'è un "era" che si ripete (era seduta, era così piccola).
    Proverei con " B., seduta in giardino ecc., era così piccola ecc.

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. lulla

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    Membro

    Ma in questo modo sposto la principale sulla piccolezza di B., invece il fatto che sia piccola è secondario, perchè B., da seduta, compie un'azione che si porterà dietro per tutto il racconto, per esempio pulisce la verdura o dipana la lana o che ne sò. O no?

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. SCa

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    Membro

    Io ci metterei il punto e virgola al posto di 'ed', sul serio. La ripetizione di 'era' non mi sembra un problema.

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    @Fernando
    Giusto, ma il ' ; ' è difficile da usare...

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. A.

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    Moderatore

    C'è anche un uso della virgola davanti alla e che è giustificato, quando cioè si chiudono le virgolette caporali (che non mi vengono qui, quindi faccio le virgolette ad apici). Ad esempio questa frase dal Canale Mussolini (p. 10)

    Gli hanno messo le catene e hanno preso a tirarlo e nello stesso istante il conte Zorzi Vila ha ripreso ad urlare con la boria di sempre al suo fattore: "Avanti! Cosa stiamo aspettando?", e lui ha ripreso a tirare le catene delle bestie e sono ripartiti assieme, zio Adelchi coi Carabinieri e le bestie nostre con la gente degli Zorzi Vila.

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. k

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    Sentite, non state a rompere i coglioni con le ostrologherie. Era stato chiesto un parere su alcuni segni di punteggiatura ed una consecutio temporum. Stop. Poi è chiaro che al di là delle regole grammaticali c'è pure una musica interna al racconto ed all'autore che l'autore stesso ha tutto il diritto di seguire come gli pare e piace.

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. mjolneer

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    Poi è chiaro che al di là delle regole grammaticali c'è pure una musica interna al racconto ed all'autore che l'autore stesso ha tutto il diritto di seguire come gli pare e piace.

    Sacrosanto.

    con permesso, lulla, che ne pensi?
    "B. era seduta sulla poltrona di vimini, e i suoi piedi, tanto era piccola, sfioravano appena la terra del giardino."

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. lulla

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    Membro

    Grazie, ma lei, B., era ancora più piccola. I suoi piedi stavano sempre per aria.

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. A.

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    Moderatore

    ibis redibis non morieris in bello

    dove metteresti la virgola?

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. lulla

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    Membro

    Dipende. Vuoi rimanerci o vuoi tornare?

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. mjolneer

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    Membro

    Grazie, ma lei, B., era ancora più piccola. I suoi piedi stavano sempre per aria.

    be' allora alzo le mani, pardon i piedi...

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. A.

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    Moderatore

    Allora la disputa è aperta.
    Mi è stato contestato l'apostrofo nella seguente frase: "... metafora qual' è quella della luce". Dice che l'apostrofo non va messo.
    io ho sempre pensato che quale se si riferisce a genere femminile sia elisione non apocope . Serianni dice che è apocope: quindi stop lo è.
    Però qualche altro dice che la differenza tra apocope ed elisione è un artificio. Ma siccome oggi qual è apocope, non va mai apostrofato.
    Ma pure Eco dice "qual'è " e "qual è".
    Mo io non so come scrive Pennacchi, ovviamente seguirà Serianni, ma mi chiedo: a voi la maestra alle elementari che v'ha insegnato?
    Io sapevo che qual è si scrive senza apostrofo solo se è correlato al sostantivo maschile, ma se al femminile è elisione.

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. SCa

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    Membro

    Il maestro alle elementari mi ha insegnato che qual è si scrive senza apostrofo ed è una di quelle cose che rimangono scolpite nel profondo, come "a me mi non si dice".
    Poi certo la lingua è viva, cambia con l'uso, c'è un sacco di gente che lo scrive con l'apostrofo, anche sui giornali, ma sembra che non siano ancora abbastanza quelli che lo scrivono sbagliato.
    Tu come lo scrivi "che buon annata per il vino" o "tal altra"?

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. lulla

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    Membro

    Bello!!! Ho avuto due maestre: una veneta e una barese. In più soffro di una specie di disgrafia grave. Queste cose che state scrivendo sono oro che cola. "Che buon annata per il vino" suona male. "Tal altra" suona bene. Anche se l'ho sempre scritto unito.

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. SCa

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    Membro

    E la prima frase scritta così mi sa che è pure sbagliata.

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. lulla

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    Membro

    E tu correggi. Non è forse questo un blog mosso a compassione della scrittura?

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. k

    offline
    Membro

    In riferimento a quale/qual, anch'io sapevo che c'era distinzione tra maschile e femminile, ma vedo adesso sul Gabrielli che questa distinzione evidentemente non c'è più: "Spesso si tronca in qual, nel sing., sia dinanzi a cons. (qual modo, qual natura) sia dinanzi a vocale, e in questo caso non si apostrofa mai".

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. A.

    offline
    Moderatore

    Esatto anche io sapevo questo che sapeva lei. E sono stato sputtanato in sede di correzione pubblica per questa cosa, da un professore accademico evidentemente anche un po' troppo puntiglioso.

    Pubblicato 12 anni fa #

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