Anonima scrittori

Forum Anonimascrittori » Anonima Scrittori

Trentini nelle paludi pontine

(7 articoli)
  1. A

    offline
    Membro

    Get the Flash Videos

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. A

    offline
    Membro

    03/07/2010 Avvenire
    Parlare trentino a Pomezia, narrando storie di una doppia emigrazione

    Li chiamano ancora i bosniaci. Sono invece un gruppo di famiglie trentine che hanno costituito un Circolo Trentino Pontino nei pressi di Pomezia. L'imperatore d'Austria, Francesco Giuseppe, li aveva mandati a coltivare le terre della Bosnia. Emigrare era una parola comune allora, quando la povertà era diventata fame in quella Valsugana, ora fiorente, attraversata dalla Brenta e facile agli acquitrini e alle alluvioni. Una delle più devastanti, alla fine dell'Ottocento, persuase parte della popolazione a chiedere al governo asburgico altre terre che facevano parte dell'impero. Partire allora significava non tornare più indietro, perdere parenti e amici, portando con sé i ricordi e nel cuore le fotografie del proprio paese, il colore delle montagne, la curva delle strade, il suono delle campane della chiesa. Non è difficile immaginare il dolore del distacco da tutto questo, dolore che solo la speranza di andare a vivere meglio poteva attutire. Uomini, donne, bambini, valigie di fibra, sacchi da montagna racchiudevano ciò che era stata fino ad allora la vita. Quando finalmente, dopo un viaggio avventuroso, i profughi arrivarono sul posto loro dato in dotazione, vi trovarono solo boschi e per prima cosa fu necessario tagliare le piante per costruirsi case di legno. Erano contadini coraggiosi e pieni di volontà, ma anche in queste nuove terre la povertà li aveva seguiti e furono costretti a chiedere aiuti ai comuni d'origine. Passarono gli anni, i coloni ararono i campi e costruirono una chiesa mentre attorno a loro il mondo cambiava bandiere, capi di Stato, governi. Una guerra era passata accanto alle loro strade e finalmente nel 1940, riconosciuti ancora cittadini italiani, vennero mandati dal governo di Mussolini nei campi di Latina appena recuperati con la bonifica dell'agro pontino. Di nuovo emigranti, ma più forti, più numerosi. I figli erano diventati padri e portarono con sé i nonni come i bambini nati in Bosnia, poi ripresero in mano la vanga e la zappa, felici di aver trovato le case già pronte. E di nuovo passano gli eserciti: tedeschi, americani, inglesi. Cambia la bandiera cambia il governo. Loro parlano ancora trentino, quello che hanno imparato dalla famiglia e che ha sempre fatto parte della loro vita, che li ha tenuti assieme, ha conservato per loro il senso della patria italiana. Oggi a Pomezia, ospiti di una bellissima università con campo da calcio, campo da tennis, piscina e locali anche per ospiti, i trentini bosniaci hanno allestito una mostra di vecchie foto raccolte fra tutte le famiglie. I giovanissimi cercano i loro antenati, le bisnonne con le gonne lunghe, i nonni con il gilè e il cappello. Si ride, si alza il bicchiere, si ricorda. Si parla trentino.

    Cronaca di una sorta di pellegrinaggio nei paesi d’origine di una comunità costretta a disperdersi in mille rivoli
    “Il Circolo Trentino Pontino”

    Un momento della visita a Roncegno: insieme davanti al Municipio i trentini di Aprilia, Ardea e Pomezia con il sindaco Vincenzo Maria Sglavo.
    08/07/2008 -

    La Comunità di origine trentina che vive ad Aprilia, Ardea e Pomezia ha voluto ricordare il 125° anniversario della propria emigrazione verso le terre della Bosnia e lo ha fatto organizzando un viaggio che ci ha portato, per una settimana intera, nelle valli e nei paesi del Trentino a visitare i Comuni di origine e le loro Amministrazioni. Una settimana che ci ha visto girare in lungo ed in largo vallate e montagne, paesi e località turistiche una volta abitate dalle nostre genti. Da Riva del Garda a Tenno, da Molveno a Castel Toblino, dalla valle di Sole a quella di Non, da Cles e Malè fino a Monclassico e Madonna di Campiglio. A Mezzocorona, con l’amico Graziano Bacca, abbiamo visitato la Cantina, una fra le più grandi d’Italia, degustandone i suoi pregiati vini e spumanti. Non ci siamo fatti mancare la visita di Trento col Castello del Buon Consiglio, il Duomo ed il centro storico della città con pranzo alla Cantinotta di Padergnone. Il Venerdì lo abbiamo dedicato alla Valsugana, da dove quasi la metà della nostra Comunità era partita.
    Il Senatore Aldo Degaudenz, Consigliere della Trentini nel Mondo, ci ha fatto da Guida sapiente e disponibile. Molto apprezzato e sentito l’incontro con l’ospitale e disponibile Sindaco del Comune di Roncegno Terme, Ingegner Vincenzo Maria Sglavo: paese originario delle nostre famiglie Dal Sasso, Montibeller, Clazzer ed altri. A Borgo Valsugana il Sindaco e Parlamentare Laura Froner e l’Assessore alla Cultura Emanuele Montibeller ci hanno egualmente ricevuto con cortesia ed ufficialità. Da lì, Degaudenz ci ha guidati fino a Strigno, paese di origine della famiglia Perotto e poi a Pieve Tesino, dove abbiamo visitato la casa natale di Alcide De Gasperi, ora trasformata in un documentato, interessante museo. Il pranzo, con menù a base di capriolo, è stato consumato in un ristorante nel bel panorama del Tesino. La visita alla cattedrale vegetale in Val di Sella chiude la giornata. Sabato 14 giugno lo passiamo ad Aldeno, paese che ha dato i natali ad oltre la metà delle famiglie della Colonia emigrata in Bosnia nel 1883 e in terra pontina nel 1940 e che sono i Baldo, Menegoni, Enderle, Piffer, Martinelli, Coser, Cimadon, Cramerotti, Clazzer, Dallago, Bisesti, Zanotti e molti altri ancora.
    Il Sindaco f.f. Emiliano Beozzo con gli Assessori dott. Alida Cramerotti, Graziano Plotegher, Massimo Perticucci e con il Presidente della Cassa Rurale di Aldeno e Cadine, Luigi Baldo, hanno fatto gli onori di casa insieme all’amico Camillo Stedile. Dopo il dovuto ricordo del compianto Sindaco dott. Daniele Baldo, ci siamo scambiati saluti, sentimenti, impressioni e ricordi. Con la loro proverbiale ospitalità ci hanno fatto dono di libri e materiale culturale oltre ad una targa come simbolo di un legame che deve restare. Una bella settimana di ricordi e visite nei luoghi dei nostri padri, organizzata e vissuta con la Trentini nel Mondo, il suo Presidente Ferruccio Pisoni, Rino Zandonai, Mariacarla Failo, Giada e Sabrina, incontrando istituzioni, luoghi e persone che vorremmo incontrare ancora.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. sensi da trento

    offline
    Membro

    questa storia me la raccontò a suo tempo un mio amico a trento: era andato in slovenia (mi pare disse proprio slovenia, non bosnia) per vacanze e rimase stupito quando il giorno dopo ferragosto vide in un paesino in cui era capitato che tutti i cittadini ridipingevano la facciata della propria casa.

    in trentino fin dopo la guerra (ora la tradizione è andata persa) si usava dare una mano di pittura alla casa il giorno dopo ferragosto.

    pensa al suo stupore quando si è sentito rispondere (in trentino molto arcaico) che lo facevano perchè quella era la loro tradizione da decenni.

    la notizia dei trentini di bosnia è andata persa nella memoria collettiva e è stata recuperata credo 3 4 anni fa (lessi un articolo su il trentino o sull'adige). In pratica, intorno al 1890 ci fu un'inondazione dell'adige e alcuni trentini vennero evacuati in un'altra parte dell'impero di francesco giuseppe (esattamente come raccontato nel link di youtube).

    proverò a fare ricerche e a vedere se recupero quel pezzo giornalistico.

    non sapevo (e mi fa molto piacere) che parte di quei trentini siano arrivati poi qui da noi.

    hai altri link o info?? credo che luca b. come storico locale dovrebbe saperne qualcosa di più.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. A

    offline
    Membro

    Luca B, ne sa tanto, se è quello che intendi (di Primiero), altrimenti se è qualcun altro non so.

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. k

    offline
    Membro

    Dal che si deduce che non avete letto attentamente Fascio e martello, in cui la cosa è brevissimamente citata.
    Per maggiori informazioni cfr. O. GASPARI, “Una comunità veneta tra Romania ed Italia (1879-1940)” in : Studi Emigrazione, marzo 1988, pp. 2-25.
    (Non mi vorrei sbagliare, ma dovrebbe esserci un cenno anche in Canale.)

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. A

    offline
    Membro

    sì, Fascio e martello richiederebbe una rilettura. Grazie K

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. puta

    offline
    Membro

    le migrazioni all'interno dell'ex impero austro-ungarico sono avvenute in più direzioni: anche croati che sono emigrati in trentino (e tutt'oggi emigrano in friuli e in veneto).

    la bisnonna del mio moroso emigrò da zagabria a trento, dove abitò nel solaio di una fattoria per anni, nascosta alle autorità, come gli italiani in svizzera nascondevano in soffitta i loro figli.

    Pubblicato 13 anni fa #

Feed RSS per questa discussione

Replica

Devi aver fatto il login per poter pubblicare articoli.