Caratteristica dei classici è, mi pare di aver capito, trascendere il contesto storico e geografico di origine per comunicare, o meglio "arrivare", attraverso lo spazio e il tempo. Beh, il dubbio che mi sorge è : nel caso gli strumenti critici a disposizione di chi vive in un determinato luogo o momento si deteriorino al punto che le opere considerate classici possano essere capite da pochissime persone dall'alto profilo culturale o, peggio, da nessuno, dette opere possono considerarsi ancora classici?
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Ancora sui classici...
(3 articoli)-
Pubblicato 13 anni fa #
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Sì, perché non c'è niente di nuovo sotto il sole. In realtà, sostanzialmente, non possiamo inventarci più niente. Quindi quello che era eterno mille anni fa lo è oggi e lo sarà tra mille anni. Eterno e sempre sorprendentemente attuale, a parte i Promessi Sposi che oggi fa veramente due cocomeri così.
Pubblicato 13 anni fa # -
è vero non ci si può inventare più nulla, ma trovare solo un modo diverso, nuovo, per scriverlo ancora quel "più nulla".
Questo rende intramontabile un testo, poco importa se sia datato. "I promessi sposi" un romanzo oggi assolutamente noioso (per me e forse per molti) è in verita uno dei primi romanzi scritti in lingua strutturata, se pur con molte critiche, dissensi e contraddizioni, e questo lo renderà immune dal deterioramento.
Il sig. Pennacchi, ad esempio, ( e che non si prenda per una sviolinata ma per una autentica stima) ha trovato un modo diverso per raccontarci quel che gira intorno a noi, un modo straordinario che a volte imbarazza per il suo limpido equilibrio.
ed è destinato ad andare oltre.Pubblicato 13 anni fa #
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