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Antonio Pennacchi gioca con Dostoevskij

(109 articoli)
  1. k

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    Io a vent'anni (ma molto di più ancora prima, tra i quindici e i venti) mi sono innamorato pazzamente di donne ultraquarantenni. C'era una mia professoressa di italiano che ancora me la sogno.

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. A.

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    Moderatore

    Tra l'altro, nel mito* generatore della nostra cultura, quello cristologico, Giuseppe, 60enne sposa Maria 12enne, e tra l'altro già incinta. Tanto è vero che poi Giuseppe muore, e non se ne sa più nulla, almeno negli evangeli canonici. Mentre negli apocrifi, si fa un po' più di gossip sulla figura di Giuseppe. Sotto la Croce, nell'evangelo di Giovanni, rimane la madre e gli amici e discepoli. Probabilmente dopo i 12 anni Giuseppe era morto, e Gesù era successivamente cresciuto insieme ai cugini (in greco adélphoi, si può tradurre fratelli ma anche fratelli germani, come a Cori).

    Poi, senti Bassoli, ma dietro questa resistenza ad accettare un amore transgenerazionale non ci sarà anche qualche nodo personale?
    E' evidente che ci si innamora perchè l'oggetto (in psicanalisi kleiniana=l'altro)gratifica il sè in senso anche narcisistico. L'amore oblativo, quello non narcisistico (agàpe) sorge molto dopo, lo attraversa e pone in gioco non le pulsioni libidiche, ma la volontà di perseverare... c'est difficile..

    (Putroppo, sto vivendo una situazione di difficoltà personale in questa sfera, il maestro lo sa. Piano piano, speriamo che le cose si sistemino.)

    *Mito non nel senso feuerbachiano di storia falsa, ma di nucleo simbolico reale (a livello psichico) per l'identificazione di una civiltà.

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. Per Lulla: 42.

    Per tutti: chi vuole approfondire il rapporto tra i due può leggere "Dostoevskij mio marito" di
    Anna Dostoevskaja (Bompiani).

    Qui una breve recensione-sunto di un certo Semaleo presa dal web:

    "Un pomeriggio lontano e fantastico, Anna G. che studiava stenografia viene presa in disparte dal professor P.M. Ol’chin. "Non desiderate, Anna Grigor’evna accettare un lavoro di stenografia?. Mi hanno incaricato di cercare uno stenografo e ho pensato che voi, forse, accettereste l’incarico". "Ho sempre desiderato vivamente di poter lavorare" risponde Anna "ma temo che la mia insufficiente conoscenza della stenografia non mi consenta di assumere la responsabilità di un vero e proprio lavoro". Ol’chin la assicura dicendole che il lavoro non richiede una velocità maggiore di quella che Anna possiede, e si dichiara persuaso che Anna assolverà quella mansione con successo. "Dove e con chi dovrò lavorare?" chiede Anna. "Dallo scrittore Dostoevskij" risponde Ol’chin. "Attende adesso a un nuovo grande romanzo, e si propone di scriverlo con l’aiuto di uno stenografo". Anna acconsente. Nascerà un grande amore, una grande intensa che rivelerà col passare del tempo che i due, lo scrittore Dostoevskij e la stenografa Anna sono fatti l’uno per l’altra. Accade un giorno dopo mesi di conoscenza tra i due, che girando intorno all’argomento Dostoevskij rivela ad Anna il suo amore e la chiede in sposa. Con modi gentili e galanti si presenta alla madre di lei, che nonostante tutti i debiti di Dostoevskij prova simpatia per lui e non gli nega la propria figlia. Ha così inizio la loro vita insieme. Ci viene svelato un Dostoevskij amorevole, premuroso, accorto, affettuoso. Ci viene svelata la sua intiera vita: una vita di passioni, di sofferenze, attraverso aneddoti talvolta divertenti e talvolta molto tristi. Queste sono le memorie di Anna G. che prendono il titolo di Dostoevskij mio marito. Apparentemente pronunciate da una donna ormai vecchia e rigida, si rivelano invece un bellissimo romanzo di vita reale spennellato tappa per tappa da un animo accorto e sensibile che non rinuncia al compimento fedele di un periodo di vita che ha giostrato l’animo del nostro Dostoevskij. Si accenna in questo senza dilungarsi troppo, a tutte quelle condizioni che hanno contribuito alla vita di Dostoevskij, come la relazione con i parenti, la febbre del gioco, i viaggi per giunta in Italia, le visite ai musei, le infamanti voci, il rapporto tra lui e sua moglie, gli editori.. insomma: tutte quelle cose che sono state la vita di Dostoevskij, i suoi amori, le sue sofferenze. Viene dipinto un uomo fedelmente, fedele, romantico, sincero, appassionato, sofferente, economicamente povero, generoso, ma sempre al punto giusto; ma anche geloso, gelosia che implicherà varie rinunce per Anna G. Dostoevskaja. Dostoevskij conduce una vita molto movimentata, ricca di avvenimenti, nella quale dovrà mettere a dura prova il proprio animo. La compagnia della moglie Anna sarà per lui un grande conforto. Sarà ella a tenere l’amministrazione della casa e Dostoevskij non deciderà alcuna cosa senza prima aver sentito il parere di lei. Vi sono molti incidenti, coincidenze che sogliono abitare la vita di ognuno di noi, ed attraverso il racconto della signora Anna avremo una conferma dell’impossibilità di trarci in disparte dalla caotica e armoniosa routine della vita. Dostoevskij ama molto il popolo, e sente molto la vita russa, tanto che se si trova distante da essa dice di non riuscire "come vuole" a portare avanti il proprio romanzo, e difatti più tardi, tornerà con gran gioia ad abitare i suoi lochi prediletti. I due coniugi vivono sommersi nei debiti, la vita è un continuo andirivieni tra piccole entrate e grandi uscite senza tralasciare che Dostoevskij ha per un buon periodo di quella vita che comprende anche Anna l’ineluttabile vizio del gioco che però, fortunatamente, abbandona un giorno per sempre, un giorno molto importante per Anna. Tre anni prima che morisse Dostoevskij si trovò con la moglie al funerale di Nekrasov, suo grande amico sin dall’infanzia, e disse alla moglie le seguenti parole: "Quando morirò io, Anna, mettimi qui, oppure dove vuoi, ma non nel cimitero di Volkov, tra i letterati. Non voglio riposare in mezzo ai miei nemici; mi hanno fatto abbastanza soffrire in vita". Quando Dostoevskij morì, il corteo era composto di sessanta od ottantamila persone, che portavano una quantità enorme di fiori. Il racconto di Anna G. Dostoevskaja è commovente sino all’ultimo. Se vogliamo leggere qualcosa sulla vita di Dostoevskij, qualcosa di completo, qualcosa di genuino e sincero, non ci resta che leggere “Dostoevskij mio marito”, quindi, buona lettura".

    Per K: una cosa è infatuarsi, innamorarsi, provare attrazione, provare piacere infinito a stare con una persona, come nei casi da lei citati, un'altra decidere di sposarla e passare con lei la vita. Perché convivere con una persona, lo sappiamo tutti, non è facile per niente. Ma proprio l'esempio che lei ha fatto: "Io a vent'anni (ma molto di più ancora prima, tra i quindici e i venti) mi sono innamorato pazzamente di donne ultraquarantenni. C'era una mia professoressa di italiano che ancora me la sogno." è la conferma che è troppo facile innamorarsi di una persona che rappresenta un vero e proprio modello di riferimento...

    Nel caso specifico le mie sono solo supposizioni, ipotesi non dimostrabili. Ne sono consapevole e non voglio convincervi.

    Per A: Io non intendo sostenere, generalizzando arbitrariamente, che TUTTE le relazioni tra due soggetti con evidente differenza di età sono destinate a finire male, ma statisticamente mi pare che in questi casi, dietro questa concezione ideale e nobile dell'amore che voi tutti pare abbiate, possa nascondersi altro. Avete idea di quante 18enni sposerebbero un 40/50enne giusto per andarsene di casa e "uccidere" gli scomodi genitori e fare come gli pare da mane a sera? E' amore quello lì? Può essere. Ma può pure essere che sia solo una fredda scelta opportunistica. Tanto se va male c'è il divorzio e chi se ne frega. Oggi purtroppo molti ragionano così. Opportunisti. Come Stellovskji.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. A.

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    Moderatore

    http://youtu.be/wloOYgJxMag

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. lulla

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    Membro

    Sarebbe interessante invece vedere come sono le dinamiche di coppia con una così grande differenza d'età (lui più di lei, il contrario lo presumo, ma non ho esempi). Secondo me, e credo che sia successo a F.D., ma anche e soprattutto a Tolstoj, che aveva 16 anni più di sua moglie. Nella prima parte della storia lei è la dolce e arrendevole bambina che un pò alla volta, trasformandosi in donna e assumendosi tutte le responsabilità della famiglia, diviene, nella seconda parte, la figura forte e spesso anche la carceriera. Così è successo anche alla mia amica appena vedova (Lui famoso giornalista, ma lei molto ricca di famiglia), ma anche ad un'altra mia amica (attualmente lei 63, lui 85) da quando ha scoperto che lui la tradiva. Un'altra storia invece è quella di L. che bellissima, a 38 anni si innamora di un famoso americano fascinoso, scrittore e spia durante l'ultima guerra mondiale, di 82 anni. Si sposano e lui, che pur avendo fama non ha una lira, va ad abitare a casa di lei. Girano un pò il mondo facendo due documentari così così, poi lui decide di andare per qualche tempo a New York per degli affari. Dopo due o tre mesi lei viene chiamata da un ospedale americano perchè il suo coniuge sta male. In fretta e furia parte, raggiunge l'ospedale e quando arriva in camera, trova al capezzale una giovane donna americana (30 anni circa), che dandole un sacco di botte la fa scappare facendole presente che il Tizio era ormai suo. Lui muore. Fine della storia e, forse, dell'amore.

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. lulla

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    Scusate, dimenticavo di dirvi che io sono sposata da circa 30 anni e mio marito ha 5 anni meno di me. By

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. k

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    Mister, non imbrogli. Lei non aveva detto che: "TUTTE le relazioni tra due soggetti con evidente differenza di età sono destinate a finire male". Lei aveva detto molto più semplicemente che questo tipo di relazioni le puzzavano, non erano sincere o, quanto meno, che erano dettate da motivazioni più o meno opportunistiche, ma tutt'altro che amorose. Queste difatti le sue precise parole:

    "Per quanto concerne la sora Anna Grigor’evna Snitkina, lasciatemi dire che non mi ha mai convinto. Considerando la differenza d'età, era davvero innamorata di suo marito o della sua arte o della sua fama?"
    e poi: "l'universo è pieno di segretarie e commesse che - dipendendo psicologicamente e materialmente da loro - si innamorano (?) dei datori di lavoro. Se poi questo datore è un grande artista, è ancora più facile. Ma ripeto: è un'opinione personalissima"

    A questo punto infine, dopo che A e Zanoni le avevano chiesto se lei si fosse mai innamorato, lei ha dato in escandescenze accusandoli di fare gossip, ma ribadendo che una relazione a quei tempi tra una di 20 anni e un vecchiaccio di 45 le pareva quasi mostruosa. Così stanno i fatti.

    Ora, se lei si sia o meno innamorato o se invece parla di cose che non conosce, sono veramente affari suoi e chissenefrega. Ma se lei vuol far passare per imbecilli noi, no. Vada un po' affanculo e continui a scrivere tutte le banalità che vuole. "Margaritas ad puercos", direbbe Darcy.

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. zanoni

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    a me pero' QUESTO Bassoli piace molto come scrive: riesce a andare all'essenza delle cose, si sente fin da qui che e' emotivamente coinvolto e non sta nella pelle... e quindi il manto di banalita' gli scappa da tutte le parti.

    mi sembra quasi un'altra persona, forse lo e'.

    ritornando in tema: ma della duchessa d'Alba ne vogliamo parlare? la donna piu' nobile e ricca di Spagna, da sempre ribelle, che 85enne vuole sposare un 60enne impiegato. la famiglia non ci sta, in ballo c'e' un eredita' clamorosa: lei decide di dare tutto anticipatamente a figli e discendenti, lui firma un documento di rinuncia a ogni pretesa. e dichiara: 'voglio solo lei'.

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. Vabbe' ma 60 e 85 mi pare più una cosa da igiene mentale. O forse un'adozione mascherata? Forse quel 60enne stava cercando solo una nuova madre.

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. zanoni

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    La Duchessa d'Alba: praticamente la Befana!

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. Dalla didascalia della foto leggo:

    A persuadere la donna che vanta il maggior numero di titoli nobiliari del pianeta nel 2008 intervenne la casa reale che cercò di bloccare le nozze evidentemente ritenute "inappropriate" dalla stessa corona spagnola, oltre che dai sei figli che ora vedono SFUMARE LA RICCA EREDITA'.

    E vabbe': sarà l'amore.

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. Per K, che scrive: "una relazione a quei tempi tra una di 20 anni e un vecchiaccio di 45 le pareva quasi mostruosa".

    Non ho detto questo, ho detto che puzza. Poi ci sono sempre le eccezioni, magari questa è una di quelle. Voglio dire: il mondo è pieno di ragazze che si sono innamorate del loro analista o comunque di una figura carismatica dalla quale dipendono in un certo momento della loro vita. E' amore quello lì? No, infatti per deontologia professionale un analista NON SI DEVE innamorare delle pazienti. Anche in questo caso ci saranno delle eccezioni, come sempre. Ma converrete con me che in quella specifica situazione l'universo intero parve cospirare per spingere Anna tra le braccia di Fedor e a volte le circostanze possono creare le migliori condizioni perché due cristiani si innamorino al di là dell'autenticità dei loro sentimenti.

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. k

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    Lei è un coglione. Stop.

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. k

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    Ma davvero voi pensate che l'amore, l'innamoramento o l'attrazione tra due persone - di qualunque sesso o età essi siano - sia determinato dal numero delle rughe o dalla sodezza delle natiche? Ma l'anima davvero per voi non conta niente?
    Altro che Befana, ma che cazzo ne sai tu, Zano', dell'humour, della grazia, dell'arguzia, della forza e dell'intelligenza di cui può essere magari portatrice questa Duchessa d'Alba, onore a lei, sacerdotessa dell'amore?

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. A.

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    Moderatore

    Vorrei tornare sul testo di K. E' proprio vero che si scrive solo quando si ha l'acqua alla gola e le scadenze incombono. Almeno per me è così. Se ho tanto tempo non faccio un casso. sotto pressione lavoro. Bisogna avere un limite temporale, per lavorare, forse, senza perdere tempo.

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. lulla

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    A, hai ragione in parte, succede che la scadenza ti porti a concludere bene un'operazione, ma a me è anche successo di averla chiusa male. Bisognerebbe avere comunque delle proroghe, poi, a forza di proroghe, ti stufi del lavoro e comunque finisci (spesso male). Mi interessa invece di più il discorso dell'amore... ecco, penso che la visione di B. sia più legata ad un concetto politico. Mi spiego: la società vuole che la famiglia sia la cellula da dove parte il controllo della conservazione (anche la religione ha lo stesso fine). Deve essere una piccola azienda dove tutti hanno il loro ruolo: il padre capo, la madre "gestora" e spesso kapò delle figlie,i figli che devono essere allevati per tramandare i valori (quelli). In tutta questa storia l'amore, "quello" di cui stiamo parlando, non c'entra nulla, anzi è eversivo, perciò condannato. Due si debbono piacere, ma non era neppure necessario fino a poco tempo fa e non lo è ancora in certe società, insomma un maschio e una femmina devono unirsi per fare figli che una volta erano forza lavoro, ora forza consumo. La cosa più terribile che ho sentito negli ultimi decenni è quella che bisogna fare i figli perchè senò i vecchi rimangono senza pensione. Un mondo che mangia se stesso. Perciò l'amore, quello folle, quello che ti scombussola tutti gli ormoni e che ti fa venire anche il mal di pancia, non c'entra nulla. Meglio l'Imodium.

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. lulla

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    Membro

    Per amore "quello" intendo quello che trascende i confini dell'età, del ceto sociale, della religione, della razza e anche del sesso registrato in anagrafe.

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. zanoni

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    Membro

    ah, ma la Duchessa d'Alba e' una persona STRAORDINARIA ed è sempre stata una scandalosa ribelle: il problema e' che, non so quando, ha stupidamente ceduto alle lusinghe della chirurgia estetica con degli esiti visibilmente devastanti...

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. Genesis

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    Membro

    Il tuo amore è sceso su di me come un dono divino, inatteso, improvviso, dopo tanta stanchezza e disperazione.

    Fëdor Dostoevskij
    da una lettera a Apollinarija Suslova

    Pubblicato 12 anni fa #

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