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COSA HO SCRITTO OGGI

(768 articoli)
  1. Stanotte, ripensando a questa discussione, non riuscivo a prendere sonno pensando a cosa sarebbe stata l'Italia senza lo tsunami Tangentopoli.

    Solo per fare qualche esempio, non avremmo visto Berlusconi in politica. Non avremmo Di Pietro in Parlamento. Un fenomeno come la Lega sarebbe rimasto allo 0,0000001%. Rutelli non sarebbe stato Sindaco di Roma. La Destra non avrebbe governato Latina. E' un paradosso, ma quell'inchiesta ha distrutto l'Italia sia economicamente che politicamente.

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. zaphod

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    Dal sito di Radio Luna l'elogio funebre di Antonio Pennacchi al funerale di Ajmone Finestra.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. zaphod

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    Poche facce di sinistra e un po' troppa retorica di destra per i miei gusti stamattina ai funerali del sindaco Ajmone Finestra. Entrambe le cose ci stavano. Avrei preferito diversamente. Avrei preferito vedere avversari politici tributare l'ultimo saluto all'uomo Finestra, come pure ce ne sono stati. Avrei preferito saluti romani meno seri e più giocosi, come pure ce ne sono stati.
    Mi accontento di alcuni momenti toccanti, sentiti e importanti - l'elogio di Pennacchi prima di tutto, la fanfara dei bersaglieri, il minuto di silenzio - che credo siano il segno dell'inizio di un processo di cicatrizzazione di una ferita aperta quando mio padre ancora portava i calzoni corti.
    Con Leon8oo3 osservavamo come fosse un'altra occasione mancata per la città di Latina per fare pace con il passato. Siamo ancora immaturi per questo. Come il resto del paese, a dire il vero. Epperò è pure vero che le cose cambiano. Che sicuramente ci sarà sempre qualcuno che vedrà solo i saluti romani e il folclore, ma che dietro a tutti gli orpelli c'era il rispetto per un uomo che ha segnato la storia della nostra città.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. zaphod

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  • FernandoBassoli

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    Il saluto romano: se lo fai allo stadio ti danno il Daspo. Se lo fai a un funerale tutto a posto.
    Facciamo pace col cervello.

    Questi gesti rappresentano una ferita per la democrazia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • sensi da trento

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    hai ragione: aboliamo il daspo e la legge mancino.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • Torquemada

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    sei sicuro che se uno, allo stadio, tra venticinquemila persone, si mette a fare il saluto romano, gli danno il DASPO?

    Pubblicato 13 anni fa #
  • FernandoBassoli

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    Non ci giurerei, ma la sostanza della sanzione non cambia. L'atto è illecito, proprio come i "bomboni" fatti esplodere ogni domenica allo stadio. Ogni bombone è una multa. Paga la società per responsabilità oggettiva. La scorsa settimana il calciatore della Lazio Radu per avere fatto il saluto romano verso la curva nord, noto covo di fascisti nostalgici (in risposta ad altri saluti romani), è stato convocato dalla Procura federale, dove ha evitato squalifiche perché il suo legale ha spiegato che Radu "non sa neanche cos'è il fascismo" (ci credi tu?) e quindi non poteva conoscere il significato evocativo di questo gesto che in pubblico è vietato da una legge dello Stato in quanto contrario ai valori democratici della Costituzione di questo Paese.
    Al cesso, la mattina, lo puoi fare tutte le volte che vuoi. Basta che non ti vedano.

    Però se non mi credi puoi sempre fare un esperimento: vai in tribunale, ti metti davanti a un giudice a tua scelta (magari in camicia nera) e fai il saluto romano. Poi mi racconti come va a finire.

    Siete fascisti dentro, questo è il problema della sinistra di Latina.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • sensi da trento

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    il problema della sinistra a latina (ma anche nel resto d'italia) è che non avendo più niente da dire, crede che basti urlare CALAMANDREI! CALAMANDREIII !! per sopperire al proprio vuoto programmatico.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • zanoni

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    Bassoli, scusa: mi potresti spiegare - a parole tue - in che modo il 'saluto romano' e' di per se' contrario ai valori democratici della Costituzione di questo paese?

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    Zanoni, se aspetti altre 24 ore ti risponde, che gli finisce la fase antifascia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • leon8oo3

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    Zanoni, se aspetti altre 24 ore ti risponde, che gli finisce la fase antifascia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • FernandoBassoli

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    Abbiate pazienza ho il ciclo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • leon8oo3

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    Io la mia l'ho detta...

    http://www.parvapolis.it/page.php?id=56494

    Pubblicato 13 anni fa #
  • k

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    1 maggio 2012

    Vede Leon, in realtà hanno ragione loro: s'è trattato proprio d'un comizio, almeno la parte sul piano regolatore. Tutto il resto no, era un'orazione funebre. Ma sul piano regolatore era un comizio o, meglio, un j'accuse che ho deliberatamente fatto perché era quello che lui voleva che facessi. E perché, se no, avrebbe lasciato detto espressamente alla famiglia che dovevo parlare io e soltanto io? Perché sapeva che non avrei tradito e avrei detto quelle cose. Non era uomo - mi creda - da potersene andare senza dire fino all'ultimo, a chi lo aveva tradito, che lo aveva tradito. Essì, no? E mo' Finestra gli lasciava a quelli la soddisfazione di venire al suo funerale a fare pure la scena di piangere e addolorarsi? "Ci pensa Antonio", avrà detto ai figli e a Stefano Gori: "Lasciate parla' lui".
    Poi - è chiaro - diventa molto più comodo, per chi non ha la coscienza in ordine, spostare tutto il discorso su fascismo/antifascismo, sui saluti romani, sui "presente!" e i presunti misfatti di Finestra settant'anni fa. A loro sono i misfatti loro d'adesso che gli interessa coprire e nascondere, contro la Latina di ieri e d'adesso.
    Su queste cose tornerò, ma è bene chiarire che la città di Littoria nasce nel 1932-34 con una forma ed piano generale che la vedono totalmente "di servizio" ad un territorio bonificato e appoderato dall'Opera Nazionale Combattenti, che aveva tolto le terre ai grandi proprietari e le aveva distribuite ai "poveri". Quando nel 1944-45 cade giustamente il fascismo e anche a Littoria arriva la democrazia, le cambiano nome in Latina e si fanno le elezioni. Il primo sindaco sarà un repubblicano - nel senso di iscritto al partito repubblicano - ma poi tutti gli altri sindaci saranno democristiani. Anche il primo sindaco repubblicano passerà però poi alla Democrazia Cristiana, divenendone perfino capogruppo in consiglio comunale.
    In ogni caso dal 1944-45 in poi, tutta la politica urbanistica della città di Latina sarà determinata non più da una visione o dall'interesse generale e collettivo del territorio, bensì dalla pura logica del "fare" edilizio, dalla logica imprenditoriale e speculativa. Ergo, a quella che era una visione della città come coordinato corporativo o comunque pianificato, subentra la pura logica liberal-capitalista: "Famo un palazzo qua, famo un palazzo là, famo tutti i palazzi che riuscimo a fà". In quella fase - dal '44-45 in poi, fino al 1974 - quella ideologia si muove nei fatti, in re, senza probabile razionalizzazione: costruire e costruire, con continue lottizzazioni fuori piano. Tutta la politica cittadina è fortemente determinata in prima persona anche in giunta ed in consiglio comunale dai costruttori edili (per inciso va detto che anche il primo sindaco repubblicano era un costruttore edile).
    Quel pragmatico "fare" mercantil-capitalista trova infine forma ed ideologizzazione urbanistica compiuta nel 1974 con il piano regolatore "Piccinato & c.". Se lei lo guarda in pianta, lei capisce subito che quel piano intende proprio negare, obliterare ed annullare nei suoi fondamenti concettuali la vecchia città di bonifica chiamata "Littoria". Intende letteralmente umiliarla. Lei vedrà difatti che alle geometrizzazioni della vecchia città radiale e dell'intero territorio dell'Agro Pontino, la nuova città di Piccinato giustappone un tessuto viario di tutte curve, barocco se non rococò, in cui costante è la perdita di senso e d'orientamento: lei lì non capisce mai dove cazzo sta. Quel grattacielo previsto in quel punto, serve proprio per "ammazzare" la prospettiva del decumano e la stessa torre comunale. L'obliterazione dei vecchi percorsi di Via Lunga, Via Persicara, Via dell'Agora, serve proprio per cancellare la bonifica considerata "fascista", ma - e questo è il punto quia absurdum - anche "democratica" e "proletaria", visto che era stata fatta a danno di pochi ricchi ma a vantaggio della masse di poveri e diseredati. La città nuova di Piccinato si ripiglia tutto, e non solo disorienta e spaesa i suoi abitanti, ma in quei quartieri - quartieri ghetto - non prevede un solo spazio pubblico, una sola piazza: ma solo centri commerciali, solo calce e cemento. Una città, cioè, disegnata solo nell'interesse dei gruppi immobiliari e della proprietà capitalistica.
    Il piano regolatore di Finestra invece, il piano "Cervellati", la “città delle acque”, intendeva rimettere al centro una visione della città subordinata all'interesse generale e collettivo del territorio e della "gente" come diceva Finestra, ossia della masse, come lei capisce, saldando proprio la città e il territorio a quelle che erano le visioni collettive della bonifica. Chi ha tradito il piano Cervellati ha tradito la città e la bonifica. Non è colpa mia se Visari in consiglio comunale sostenne la battaglia e votò a favore di Finestra e del piano Cervellati, mentre De Marchis attaccò quel piano e votò contro, non mi ricordo se insieme a Nasso e ai costruttori.

    Mo' basta che è tardi. Sui saluti romani e sui "presente", però, è chiaro che se lei fa il saluto fascista allo stadio o durante una manifestazione, quello diventa un evidente messaggio di provocazione e di sfida. Ma ogni cosa va vista nel suo contesto, e il rito funebre del "presente!" non è in alcun modo un messaggio politico, è un rito che precede l'avvento stesso del fascismo, è un rito "militare" già in uso tra gli arditi della prima guerra mondiale. In ogni caso è un rito funebre, si fa per salutare il morto che se ne va, non per provocare o intimorire qualcuno che resta. Tu saluti lui e arrivederci e grazie, il suo spirito che affronta il viaggio verso la luce. C'è chi prega, ogni religione ha i suoi riti, c'è chi brucia i morti sulla pira, chi gli dice le preghiere che gli pare. Perchè solo questi non dovrebbero essere liberi di salutare i morti loro come gli pare a loro? Ma dì' che vadano affanculo (non loro, ma gli azzeccagarbugli de sto cazzo). Anzi, sa che le dico? Quando sono uscito dalla chiesa (e sono uscito un po' prima perchè dovevo partire subito, visto che alle 18 ero atteso a Pietrasanta) ho visto il picchetto schierato e ho capito che dovevano fare il "Presente!". Allora sono andato lì da Stefano Savino che era in seconda fila, e ho cercato di dissuaderlo: "Ma vieni via, ma che cazzo stai a fà". E lui invece niente: "No, glielo debbo fare". E allora sono venuto via io e mi sono messo dietro. E quando hanno fatto il primo "Comandante Ajmone Finestra!", "Presente!", dentro di me ho detto: "Ma tu guarda sti cazzo de fasci". Poi hanno fatto il secondo "Comandante Ajmone Finestra!", "Presente!", e io ho ridetto un po' più forte, ma ridendo: "Sti cazzo de fasci". Poi che le debbo dire? Quando il terzo stronzo ha riurlato per l'ultima volta "Comandante Ajmone Finestra!", io non ce l'ho fatta più, il braccio m'è partito da solo e ho urlato pure io, ridendo e piangendo: "Presente!". Mo', secondo lei, io volevo essere fascista? No, io volevo solo salutare, nel modo che avrebbe voluto lui, lo spirito del mio Federale che se ne andava nella Luce. Ciao Federa'! Non gli ho voluto sempre bene. Ma in questi ultimi anni, dopo la battaglia sul piano regolatore, io glien'ho voluto molto e mi sento letteralmente onorato che la famiglia abbia affidato a me l'orazione funebre. E chi non gli sta bene, se la pigliasse in quel posto.

    (La sinistra? Finestra era di sicuro più a sinistra di De Marchis.
    Viva il Primo Maggio rosso e proletario.)

    Pubblicato 13 anni fa #
  • zaphod

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    Vaffanculo Anto', stavolta m'hai fatto piagne...

    Comunque io il primo maggio rosso e proletario oggi lo festeggio alla Frigomarket Pacifico che porge giocoforza le terga all'ondata liberalizzatrice...
    Venite almeno e fate venire a fare la spesa...
    Che il sacrificio non sia fatto invano...

    Pubblicato 13 anni fa #
  • leon8oo3

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    Ecchè non lo sapevo io che una volta che scrivevo contro qualcuno finiva che avevo torto?
    Scherzo ma dico anche che non posso né essere d'accordo né in disaccordo, posso solo prendere atto delle cose che ho visto e di quelle che ho letto. Ci sono cose, nei rapporti tra le persone che possono conoscere solo quelle persone, per tanto oltre non vado. La polemica è scaturita da poche parole scritte su un giornale e altrettanto poche scritte su Facebook e mi ha creato più di qualche problema perché sono note a tutti (penso che siano lo spasso di molti) le condizioni in cui lavoro, e mi creda è dura, ma questo non c'entra nulla anche se mi ci incazzo. Solo che se io fossi stato un "serio" professionista (quale non sono causa mancanza di pezzi di carta che in altri paesi userebbero per ben altri scopi più igienici, diciamo così) e mi avessero affidato il compito di seguire il suo discorso il mio titolo sarebbe stato Pennacchi: "Finestra era fascista ma non era un cattivo maestro" e mi sarei concentrato su quello che tutti i suoi amici, presunti tali e detrattori mi hanno detto. Tutti mi hanno detto che lui era un personaggio storico, in molti mi hanno detto che erano stati portati in politica da lui, alcuni mi hanno spiegato che il suo piano regolatore era una cosa molto importante e che è stato tradito da molti suoi "presunti amici" (eccezion fatta per Fazzone che dice che lo aveva avvertito che non sarebbe funzionato...ma il Fazzone tecnico mi risulta poco affascinante). Non capisco i registi (non quelli professionisti e affermati che magari avevano altre cose più "importanti" da fare o forse erano troppo legati personalmente per fare qualcosa al funerale di un conoscente), quelli giovani, con migliaia di euro di attrezzature a prendere polvere a casa con un evento del genere che non hanno fatto niente. E io come uno scemo a correre appresso a voi con una macchinetta fotografica da 60 euro (che però ha un'ottica niente male). Non ci capisco niente, credetemi amici e conoscenti dell'Anonima Scrittori. Solo due cose ci ho capito di tutta questa vicenda e su queste mi sono concentrato. Non era un discorso detto in nome della sinistra e quindi la polemica e gli articoli che l'hanno appoggiata erano vani e che non si può rinchiudere tutto in un titolo con un virgolettato che non è citazione di nulla se non dell'opinione di chi ha ascoltato e non di chi ha detto quelle cose. Insomma, io mi sono incaponito sulle cose squisitamente giornalistiche che mi appassionano e che secondo me sono state trascurate (me è l'interpretazione di un cretino solitario, che sia chiaro). Quando l'interpretazione prevale sull'evento la notizia diventa falsa. Questo mi è successo e mi scuso per l'imbarazzante (più per me che per altri) sfogo, ma almeno questa vicenda (e annoio ulteriormente le persone con le cose mie ma vi giuro che non lo faccio più) mi ha confermato che il linguaggio delle immagini è determinante e quello scritto necessita di analisi e di tempo e di voglia, e non di mettere in bocca alle persone parole che avremmo voluto sentire noi.A volte ci tocca ingoiare il rospo e ammettere che questo o quello non hanno detto quello che avremmo voluto dire noi...

    Pubblicato 13 anni fa #
  • zanoni

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    Leon, se la cosa puo' consolarti: di cretini siamo almeno in due, quindi non del tutto solitari

    (sulla sostanza, come al solito ha ragione K: a me quegli altri, quando ho parlato del contesto, m'hanno detto che ai reduci delle SS - quando muoiono, in Germania - la loro bandiera sulla bara non gliela fanno mettere. pero' pare che il problema adesso sia diventato quello delle altre due bandiere vicino al gonfalone. roba da pazzi...)

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    No, quella è una cosa grave invece.
    fattelo spiegare da un qualunque comandante dei carabinieri.
    ciao

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    Moderatore

    La bandiera sulla bara va bene (è un po' come la sciarpa della squadra di calcio quando muore un ultrà), e così anche i saluti personali, a mano tesa e i rituali funebri. La bandiera di guerra della RSI accanto al gonfalone senza il tricolore ex art.12 Cost, è un errore tecnico, del comune. Non si tratta di apologia di fascismo, però, ma di oltraggio alla bandiera. E sì che c'erano anche i massimi reggenti dei carabinieri là dentro, e nessuno ha detto niente. viene da ridere, perché sono certo che nessuno se ne è reso conto, pore bestie
    ciao

    evviva il socialismo e la libertà!

    Pubblicato 13 anni fa #
  • zanoni

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    A., con tutto il rispetto: ma come fai a parlare di oltraggio alla bandiera se la bandiera non c'era?

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    Perché mettere un'aquila su un tricolore vuol dire oltraggiare la bandiera, in quanto implicitamente neghi che il tricolore dell'articolo 12 della costituzione sia quello vero, e implicitamente ma anche esplicitamente affermi che la vera continuità ideale dello stato è quella repubblichina. Sveglia!!!
    E poi, esiste una precisa normativa che detta i criteri di esposizione della bandiera.
    Che cazzo de paese ! (cit)

    Ps. Sensi, se profani ancora il nome de Calamandrei, dico quello che so su certe sindacaliste iper-radicali che frequenti.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • sensi da trento

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    macchè! sto cercando di convertirla al verbo berlusconiano

    davvero è radicale? nella vita quotidiana è molto pacata...

    Pubblicato 13 anni fa #
  • k

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    Leon, il suo filmato del funerale di Finestra è bellissimo. Probabilmente glielo chiederò. E' bello (stringato ed essenziale) anche l'articolo su Parvapolis. Era parecchio che non la leggevo. Credo che lei sia migliorato molto. Complimenti. E non demorda.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • Torquemada

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    Fondatore

    Ormai l'antifascismo che vedo, che sento e che m'urta, è solo formale, la sostanza è a zero.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • leon8oo3

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    Troppo onorato dal commento di K e dal volersi mettere nella scomoda posizione del "cretino solitario" di Zanoni. Grazie ad entrambi, sinceramente.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • zaphod

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    Fondatore

    Hai fatto caso, Leon? Adesso il nodo centrale del dibattito politico è diventato il "caso" della bandiera e del gonfalone. Così come in un'altra discussione sull'identità cittadina di poco tempo fa alla fine ci si era tutti trovati d'accordo sul fatto che a Latina ci si perde.
    Pare che la strategia comunicativa (magari pure inconscia) sia sempre la stessa. Si spara a zero contro Pennacchi e il mito della bonifica, poi quando il polverone si abbassa si fa gli intelligenti dibattendo di quisquilie e codicilli. (ovvio che non ce l' ho con A. che ha solo focalizzato la discussione sull'unico punto di una qualche rilevanza obiettiva)

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    Moderatore

    Forse giorgio s'è reso conto pure lui che quella su pennacchi era una cazzata...
    a domani

    ps. owner, puoi rimettere a posto il cassetto del topic, grazie

    Pubblicato 13 anni fa #
  • A.

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    Moderatore

    comunque stavo pensando una cosa , vediamo se riesco stavolta a dirla in maniera un po' articolata. Cioè: secondo me anche da un punto di vista del rispetto al defunto, non si è fatto un buon servizio a mettere quell'apparato tutto incentrato sulla sua partecipazione a quei 10 mesi della sua giovinezza, rispetto a tutto quello che poi, lo stesso defunto ha fatto dopo, e che se certo da una parte ha riposato su quella partecipazione - ma anche a ben vedere sulla sua appartenenza a un ceppo familiare di fondazione della città (ONC etc) da cui quella partecipazione emanava - è stato ben più lungo e rilevante nel dopoguerra, con l'insegnamento e poi l'attività politica locale - e non solo - del defunto. Come se si volesse, inconsciamente o meno, (ma poco conta quanto ai fatti psicoanalitici) cristallizzare il defunto in quell'episodio, e negare che egli abbia avuto, nella latina democratica, una qualche rilevanza. Anzi come se si volesse mettere tra parentesi tutto quello che Finestra aveva fatto DOPO quella partecipazione alla RSI. A ben vedere , il discorso di Pennacchi rilevava proprio questo aspetto dell'operato di Finestra, tanto come professore, quanto come sindaco. Infatti pennacchi ricordava che egli era di una famiglia che aveva fatto la fondazione di Latina , il padre era dell'ONC; Pennacchi l'unica cosa che criticava era proprio la partecipazione alla RSI, ma sottolineava anche il suo ruolo parentetico nell'ambito dell'esistenza complessiva di Finestra. E F. era stato sindaco della Latina democratica, benché certo dentro il suo cuore avesse dei valori di patria- famiglia e tradizione. Invece, con tutto questo apparato hanno cancellato quell'aspetto, per enfatizzare quello, apparentemente molto clamoroso ma in realtà molto meno pericoloso per questa attuale giunta comunale, del suo essere appartenuto alla RSI. E infatti ci sono caduti tutti come tordi.
    Il vero nodo del Finestra che voleva fare il piano Cervellati in funzione anticamorrista non è emerso se non dal discorso di Pennacchi. E tutto il casino che si è levato sugli emblemi fasci è stato montato artatamente , o meno - ma a livello inconscio non esiste il caso! - per eludere quel punto. Dunque il comune che mette emblemi fasci accanto al gonfalone, invece di mettere la bandiera italiana non onora Finestra sindaco, ma lo vuole RIMUOVERE, proprio mentre sembra che onori il Finestra uomo. (per non parlare del fatto che era anche senatore della Repubblica, e il Senato qualcosa potrebbe dire che egli sia stato così dis-onorato). Spero di essermi spiegato.
    ciao
    a.

    Pubblicato 13 anni fa #
  • leon8oo3

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    Membro

    (rispondo a ZAphod)Affiancate in questa maniera queste due vicende, in effetti, sembrano avere qualche analogia. Non ci avevo pensato...

    Pubblicato 13 anni fa #

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