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Foto terapia # 4 on line - Belgrado

(21 articoli)
  1. zaphod

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    Non fateci l'abitudine a questa ventata di efficienza...

    Fra un po' metto on line anche un giro supplementare di Fototerapia perché il Ninni ha mandato una gustosa immagine per il # 5...

    Intanto leggetevi questi racconti... Onego e Di Marco i miei favoriti...

    Pubblicato 14 anni fa #
  2. SCa

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    Concordo sui due ai quali aggiungo Dr Frank Ripper e Snaporaz.

    Pubblicato 14 anni fa #
  3. big one

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    BDM. È il racconto che avrei voluto scrivere.

    Pubblicato 14 anni fa #
  4. rindindin

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    BDM. È il racconto che avrei voluto scrivere

    non ti basta il successo di Onego?

    Pubblicato 14 anni fa #
  5. rindindin

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    Non li ho ancora letti tutti ma confermo per ora anch'io Onego e BDM. Meno Snaporaz, (che non riesco a capire chi sia). Lo trovo poco chiaro e poco fluido. Ho fatto fatica. Leggerò presto gli altri, ora la connessione mi fa venire l'urto di nervi e manderei all'aria la scacchiera.

    Pubblicato 14 anni fa #
  6. rindindin

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    scusa Sca ma il tuo qual'è? sei tu Stefano C.?

    Pubblicato 14 anni fa #
  7. SCa

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    Io non ci sono, purtroppo questa terapia l'ho saltata. E sono un altro Stefano C.

    Pubblicato 14 anni fa #
  8. big one

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    non ti basta il successo di Onego?

    è chiaro che sono felice (anche se mi aspettavo che piacesse di più "la differenza").

    È il racconto che avrei voluto scrivere

    perchè un mio amico mi ha spinto a scrivere una storia raccontata dai pezzi sulla scacchiera e io non l'ho fatto per non rovinare una così bella pensata.

    Pubblicato 14 anni fa #
  9. rindindin

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    vai a fare favori agli amici...

    Pubblicato 14 anni fa #
  10. SCa

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    La differenza è lì. In quel racconto c'è solo la pensata (come l'hai pensata?), nell'altro c'è una storia.

    Pubblicato 14 anni fa #
  11. big one

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    come l'hai pensata?

    lo sai che mi piace giocare con le parole, ricordi "l'ode" di (r)esistenza 2009.

    forse non sono riuscito nel mio intento ma ne "la differenza" ho voluto sottolineare l'intelligenza tattica ma anche la grande fragilità dell'allievo autistico e la complicità che si crea con il suo maestro di scacchi.
    a voler dire che ognuno di noi nasce per fare qualcosa o essere qualcuno.
    il difficile è scoprirlo.

    Pubblicato 14 anni fa #
  12. A me il racconto di Stefano Cardinali m'è piaciuto molto più di quello di BdM - il fatto delle pedine che si muovono non è originale nè trattato in maniera innovativa -. Unico difetto, la chiusa finale, un po' troppo affrettata (e scontata) con il maestro che capisce - ma lo capisce anche il lettore - che ha, di fatto, fregato l'allievo. Sicuramente di molto superiore a quello di Onego o come diavolo si chiama. E' un sogno, però non c'è la suggestione dell'atmosfera onirica, ma solo la spiegazione.

    Tra quelli non segnalati, a me piace anche il racconto di Patrizia Birtolo. Anche l'inizio del racconto di Rindi mi garba.

    Una tendenza. La fine mi sembra sempre arrangiata, un taglio netto di forbici. Non c'è la solutio finale, tipica delle novelle.

    E' un difetto che ho anche io. Spesso capita, un po' a tutti, di scrivere una storia, magari anche bella, ma di chiudere con un finale non all'altezza del resto. Ed è importante, perché questo genere delle pillole, anche se di 3500, assimilabile alle novelle, richiede proprio un finale a sorpresa. La botta, direbbe qualcuno. Una chiusura che possa far rileggere il racconto in chiave diversa.

    Per esempio, nel racconto di Stefano Cardinali, a mio avviso la chiusa poteva quasi coincidere con la notizia della differenza tra poetPica e politica. Può non piacere, la soluzione, ma è quello il punto di svolta della storia.

    Pubblicato 14 anni fa #
  13. big one

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    la chiusa poteva quasi coincidere con la notizia della differenza tra poetica e politica

    hai ragione, Torque, però in questi racconti bisogna arrivare a tutti e nella prima versione - dove non c'era l'ultima frase - non tutti avevano capito.

    Pubblicato 14 anni fa #
  14. Attorno ai due contendenti si forma un piccolo capannello di osservatori, quasi tutti giocatori eliminati. Appena un po’ discosto seguo il mio allievo con attenzione. La partita si mette subito al meglio. Tra poco chiuderà il re avversario lasciandolo senza scampo. Osservo le sue labbra ripetere all’infinito la frase ossessiva. Nella sua recitazione noto un particolare che non avevo ancora colto: dopo aver pronunciato le prime due sillabe fa una piccola pausa. Provo anch’io nella mia mente.
    È lì.
    La differenza tra poetica e politica.
    È.
    Lì.
    - Ci sono! - urlo all’improvviso - È e lì fanno la differenza tra poetica e politica!
    Una serie di occhiate mi rimprovera in silenzio. Anche Umberto mi guarda ma lo fa con un impercettibile sorriso di soddisfazione. Quasi lo stesso del suo avversario, a cui ho consegnato la vittoria.

    Tipo una bella sforbiciata del genere?

    Pubblicato 14 anni fa #
  15. big one

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    no, Torque, l'avversario non conosce la debolezza di Umberto e ancora non sono state fatte altre mosse, quindi non sa di aver vinto.
    nella prima stesura il racconto si chiudeva così:

    Una serie di occhiate mi rimprovera in silenzio. Anche Umberto mi guarda ma lo fa con un impercettibile sorriso di soddisfazione.
    Mi scuso.
    La scacchiera torna al centro dell’attenzione.

    perchè secondo me era chiaro che l'allievo distraendosi perderà la partita. così non era per tutti quindi ho aggiunto l'ultima frase.

    Pubblicato 14 anni fa #
  16. SCa

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    La mia impressione è che ne "La differenza" ci sia una focalizzazione troppo forte su quella frase, e che lo scopo sia solo quello di arrivare alla soluzione del gioco di parole.
    Questo, seconde me, nasconde il resto, quello che big one voleva sottolineare.

    Pubblicato 14 anni fa #
  17. Hai ragione Big. Chiedo scusa. Ho trascurato un particolare importante.

    E' che le ultime righe mi sembra stemperino la scoperta fatta qualche riga più su. E' vero che il racconto deve arrivare a tutti. E' vero pure che fino alla scoperta c'è tensione - ovvio, non si tratta di un giallo, ma la curiosità per quello che sta dicendo l'autistico c'è - dopo mi pare un po' si smarrisca.

    P.S.: senti, ti volevo chiedere una cosa. Mi puoi mandare per email il tuo numero di telefono?

    Pubblicato 14 anni fa #
  18. big one

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    x torque
    ti ho spedito il numero sulla posta di fb

    Pubblicato 14 anni fa #
  19. big one

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    La mia impressione è che ne "La differenza" ci sia una focalizzazione troppo forte su quella frase, e che lo scopo sia solo quello di arrivare alla soluzione del gioco di parole.
    Questo, seconde me, nasconde il resto, quello che big one voleva sottolineare.

    credo proprio che la curiosità di capire il significato metta troppo in secondo piano il resto del racconto nonostante l'alternarsi della nenia con lo svolgersi della storia.
    grazie per le analisi fatte.
    andrà meglio alla prossima.

    Pubblicato 14 anni fa #
  20. rindindin

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    Anche l'inizio del racconto di Rindi mi garba.

    grazie Torque. Però è uno di quelli che ha il finale in discesa vero?

    Pubblicato 14 anni fa #
  21. @ Daniela: nel corso del tempo abbiamo scoperto che iniziative come Fototerapia e Pillole erano esercizi di scrittura. Per questo non c'è selezione e pubblichiamo tutto. E' il nostro laboratorio in cui tutti gli anonimi - storici e recenti - scrivono traendo ispirazione, esercitandosi, confrontandosi. Sono contento delle analisi intorno al racconto - giuste o sbagliate che siano - perché consentono il confronto, proprio quello per cui queste iniziative sono nate. E' meglio di qua, è meglio di là, si poteva fare così, è stato meglio fare cosà.

    Quando poi facciamo la selezione e, senza deciderlo prima, ci ritroviamo con tanti anonimi selezionati - in particolare quelli che partecipano da sempre alle nostre iniziative di 'laboratorio' - non possiamo che essere ultrafelici. Vuol dire che queste esercitazioni, questo mettersi in discussione, questa liberazione delle energie creative serve a qualcosa e il nostro non è un lavoro fatto invano.

    E in effetti - collego Fototerapia a (r)esistenza e al Bit dell'Avvenire - il fatto che siamo cresciuti, tutti, sarà facilmente intuibile dall'antologia.

    Que viva l'Anonima Scrittori.

    Pubblicato 14 anni fa #

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