Ma vaddàvvìaiciàpp va', sempre fumetti so', e la trama è una trama del cazzo. Ma non ti viene da ridere da solo a pensare alla banalità di un eroe buono, cieco per caso e dotato di superpoteri, che si innamora di un'eroina assassina di notte? Ma per piacere va', e questa sarebbe letteratura? Il padre di lei poi, ammazzato per errore dalla polizia, è proprio una trovata che secondo te ci voleva solo Leonardo da Vinci? Manco la Dandini era capace? Ma chi è il tuo critico letterario di riferimento, Walter Weltroni?
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Fu-metti una sera dopo cena.
(77 articoli)-
Pubblicato 15 anni fa #
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Sono comics, hanno il loro linguaggio e le loro tematiche ricorrenti.
Leggilo, e poi casomai fammi sapere.
Pubblicato 15 anni fa # -
voglio bene a faust
e adoro essere in disaccordo con lui
i capolavori di miller arrivano dopo
la saga di elektra riproposta dal corriere è ancora acerba.
"born again", sopratutto "elekrta:assassin" - ma ci aggiungerea anche il lirico "elektra lives again" graphic novel con i colori della varley - "il ritorno del cavaliere oscuro"
"sin city" secondo me un cicinin sotto pure se di poco.Pubblicato 15 anni fa # -
Assassin è notevole ma sotto il capolavoro, Sin City è grande il primo, molto buono il Bastardo Giallo, carini gli altri meno quella puttanata di Hell and Back.
Grandioso il Ritorno del cavaliere oscuro, bello 300.Quanto a Elektra Lives Again mi sono già pronunciato : Immenso, graficamente il migliore di sempre.
Pubblicato 15 anni fa # -
Quest'ultimo mi manca. Però avete dimenticato Ronin, che inserirei a parimerito con Born again, subito sotto al Cavaliere oscuro.
Pubblicato 15 anni fa # -
Cazzo, Zaph, non sono convinto.
Voglio dire, Ronin ha il suo valore, come no, ma sotto certi aspetti sa troppo di opera seminale e dal punto di vista coloristico è davvero, davvero datato.
Elektra lives again è uscito con il titolo tradotto pari pari qui da noi, Elektra vive ancora, un cartonato bianco Marvel Italia.
Ho i miei seri dubbi che tu riesca a recuperarlo presso una rivendita, giusto giusto se hai un colpo di culo con l'usato.
Però se riesci a fartelo prestare ecco, non farlo perchè se no mica lo restituisci......io domenica ho sistemato parte della mia collezione di fumetti causa acquisto nuovo mobile... beh, mezza vita m'è scorsa davanti...
Pubblicato 15 anni fa # -
e infatti che io lo prestai
elektralivseghein
insieme con altri
effeci bigmisteik
perchè difatti sostanzialmente
col ciufolo che me li hanno ridati
e quindi percui
sono rimasto diselektralivsegheinizzato (per tacer del cane)Pubblicato 15 anni fa # -
faust chettepossino
è colpa tua
se rischio di infilarmi di nuovo nel tunnel
lunedì ho preso
in edicola l'ultimo numero delle serie del "corriere"
dedicato ad una saga x-men del 2007/2008.
"alè, mo mi faccio 'sta saga" pensai ignaro
letta tutta
prima impressione
una ammucchiata di banali stereotipi che gli autori hanno tentato di rivitalizzare moltiplicando a dismisura i personaggi anzi clonadoli visto che si assomigliano sempre di più. i disegni belli sicuramente
sono spesso infarciti di vignette ipercinetiche in cui non ci si capisce niente.
il plot è puerile e risibili pieno di plagi - pardon, citazioni di blockbusters hollywoodiani - impostato su due storie parallele che non c'entrano nulla l'una con l'altra riunite alla fine con un colpo di scena demenziale.
abbondano le scene truculente fini a se stesse (bambini uccisi con lanciafiamme , brandelli di carne umana anzi mutante spiattellate un po' qua e un po' la) gli scontri psicologici tra i personaggi , evidentemente ormai usurati da tanti tentativi di rilettura, sono buffi.
comunque non dispero
aspetto l'illuminazione che mi faccia capire che ho investito
10 euro per un capolavoro.Pubblicato 15 anni fa # -
Non ti sbagli : X Men-Messiah Complex è una puttanata.
Il guaio delle serie regolari dei comics è che passando di mano in mano negli anni conoscono grandi momenti così come periodi da dimenticare.
Vuoi degli X Men da antologia? In fumetteria dovresti trovare i volumi 100% Marvel con gli X Men di Grant Morrison. Il ciclo delle divise da motociclista e di X Corporation. Detto così si presenta male ma fidati, merita, lavora davvero sul concetto di "mutante".
Pubblicato 15 anni fa # -
se è quello che è stato pubblicato
anche nella raccolta della prima
serie di "repubblica"
mi fido. aveva il sapore anni 90
con influenze del fumetto inglese di quel periodo.
ma morrison è inglese o sbaglio?Pubblicato 15 anni fa # -
Scozzese, per la precisione.
Sì, sono quei tre capitoli pubblicati sul volumetto di Repubblica verso la fine, "E come Extinzione". Roba del 2001.
Pubblicato 15 anni fa # -
Cioè, quelli sono i tre capitoli iniziali.
Pubblicato 15 anni fa # -
Grant Morrison - JLA - Planeta De Agostini
Con una manovra invero ambiziosa, la Planeta De Agostini pubblica in un'unica soluzione un omnibus contenente ogni singola storia della Justice League of America scritta da Grant Morrison (di cui, credo si sia capito, sono un fan). Tre anni di serie regolare più un paio di speciali e una sostanziosa miniserie. Dieci centimetri circa d'altezza, per capirci. Un enorme neo balza subito all'occhio : il balenottero costa sessanta eurini puliti puliti. C'è dentro tantissimo, ma è comunque un rospo non indifferente da ingoiare.
Quanto al contenuto, che dire... Boccio subito il disegno, piuttosto anonimo, differente il discorso per quanto riguarda la sceneggiatura. Morrison come al solito fa un interessante lavoro sui concetti alla base della serie, nella fattispecie si chiede cosa possa trovarsi a dover affrontare il gruppo composto dai migliori eroi della terra costituito per sventare le peggiori minacce. Beh, semplice, le peggiori minacce! La Justice League (nella quale militano personaggi del calibro di Superman e Batman), viene vista come un pantheon di dei e l'obiettivo dell'autore è, fondamentalmente, di raccontarne le gesta massimizzandone l'aspetto epico. L'idea di fondo è ottima, ma la narrazione è troppo sbilanciata a favore delle dinamiche del gruppo a eccessivo discapito dello sviluppo dei singoli personaggi, discorso non da sottovalutare se si pensa che non per forza un lettore segue tutte le serie regolari dei singoli componenti del gruppo.
Certo, la grandeur spesso si respira e la sensazione di star leggendo di grandi imprese c'è, ma il tutto non buca la pagina, è poco incisivo e, alla fine, non incide quanto si vorrebbe.
Certo, è ancora sopra la media rispetto a molte serie regolari, ma non è quel ciclo narrativo rivoluzionario che molti decantarono a suo tempo.Pubblicato 15 anni fa # -
Ma vaffanculovà, ma tu ti rendi conto che parli di questa roba e usi parole come 'dei', 'arte' o 'epico' come se si trattasse davvero dell'Iliade o dell'Odissea?
Ma tu ti rendi conto che questi hanno preso i personaggi inventati da altri - "creati" da altri - e li hanno semplicemente messi assieme e vediamo un po' che succede? La sit-com, le soap-opera? Ma per piacere Faust, un po' di senso critico: c'è pure qualche differenza tra il divertissement e la creazione artistica.Pubblicato 15 anni fa # -
Grazie tante, è così che funzionano i comics seriali nella maggior parte dei casi : il personaggio NON è proprietà dell'autore, e spesso anche quando lo è lo si fa passare comunque nelle mani di diversi team creativi.
E' un modo differente di far funzionare le cose, infatti i comics americani non si valutano prendendo in considerazione l'intera serie ma i singoli cicli narrativi (che sono il criterio in base al quale solitamente si realizzano le raccolte dalle storie che compaiono negli albi mensili).Pubblicato 15 anni fa # -
DEVIL - "La cupola" e "Scoperto" di B.M. Bendis e A. Maalev
Torna Devil, torna la sua New York più fredda che mai. Devil è braccato su due fronti, chi lo caccia insegue allo stesso tempo l'eroe e l'uomo sotto la maschera, e qualcosa di estremamente importante viene a galla. Sì, ma quanti presteranno davvero attenzione a quel che si verrà a sapere, in una società dove la nuova notizia del momento fa dimenticare tutte le precedenti? Bendis narra con uno stile più noir che mai portando Devil quasi al livello delle minacce che affronta, pronto a farsi strada facendo ingoiare denti la notte e intentando cause milionarie di giorno. La lezione di Miller è qui interiorizzata e superata, non c'è più spazio per la tragedia, c'è solo la lotta per andare avanti. Notevole anche Maalev con il suo segno duro e spigoloso, con una New York che colpice l'occhio in maniera quasi fisica, un ammasso grigio tagliente da qualsiasi parte lo si guardi.
Un volume davvero niente male, nello stile dei noir Vertigo quali 100 Bullets. Non per tutti, soprattutto non per chi cerca una storia di supereroi classica, ma dà soddisfazioni.Pubblicato 15 anni fa # -
ULTIMATES - Superumano - di Mark Millar e Brian Hitch
Ultimates è il volume in edicola per Super Eroi - Le grandi Saghe di questa settimana.
L'universo Ultimate è una linea editoriale creata dalla Marvel al fine di attrarre nuovo pubblico attraverso la pubblicazione di versioni più aggiornate dei propri eroi.
Di tutte le serie Ultimate, la più riuscita è sicuramente Ultimates, versione parallela dei Vendicatori.
Il risultato è, in effetti, di un certo impatto. Gli Ultimates altro non sono che una squadra di metaumani creata, più a scopi propagandistici che altro, dall'amministrazione Bush.
La caratteristica di questa serie è che il canone Marvel dei Supereroi con Superproblemi non viene affatto stravolto, anzi, viene accentuato e ci ritroviamo con una squadra di personaggi con difetti sin troppo umani che maneggiano un potenziale tale da radere al suolo una cittadina. Sapienti le caratterizzazioni di Bendis : Iron Man è un magnate dell'industria sbruffone e dedito all'alcool ( "lei la guiderebbe mai da sobrio?" dice riferendosi alla propria armatura ipertecnologica ), Giant Man e Wasp sono una coppia in crisi soprattutto per via dell'enorme complesso d'inferiorità di lui, Thor è uno psicotico no global che si crede il dio del tuoni e Capitan America un fanatico militarista fermo agli anni '40 per niente a proprio agio negli anni 2000 in cui si è ritrovato contro la propria volontà.
Adeguato il tratto di Hitch che imbastisce tavole strizzando ben più di un occhio a Hollywood con un risultato visivamente potente.
Superflua la storia dell'Uomo Ragno in coda al volume, davvero evitabile e scialba.Pubblicato 15 anni fa # -
Ho letto 'L'osteria dell'Orso Malese' di David Rubìn, edito dalla Tunuè. Davvero molto, molto bello. Poetico, oserei dire. Una storia fatta di malinconie, paraonie, dolcezza. Da leggere.
Pubblicato 15 anni fa # -
"La nuova Frontiera" di D. Cook
saga in due parti uscita per la Planeta De Agostini, collana "I più grandi supereroi della terra".
Le origini dei più grandi supereroi DC rinarrate contestualizzandole all'epoca di uscita degli albi originali (anni '50).
Intrattiene e nulla più, leggibile e gradevole nel segno grafico, stanca nell'ennesima rilettura del mito che procede su strade oramai sin troppo battute senza portare alcunchè di significativo. Superfluo e decisamente sin troppo retorico il finale à la Bruce Willis in Armageddon.
Non è brutto, ma si trova di meglio.Pubblicato 15 anni fa # -
X-Men - Ragazze in Fuga - di Chris Claremont e Milo Manara
A mio parere, lo stile di Milo Manara è al tempo stesso il maggior punto di forza e il limite più grande del fumettista nostrano, e il volume X-Men Ragazze in Fuga è una dimostrazione lampante come poche di quanto appena affermato. Certo, Manara è bravo, bravissimo, ma pare non riesca a fare altro che Manara. E' autoreferenziale e ripetitivo, disegna una donna bellissima ma, in fin dei conti, sempre la stessa. Quest'ultima collaborazione con la Marvel, infatti, gli è stata letteralmente cucita addosso. Troppo, a mio parere, anche per chi è considerato un maestro mondiale del fumetto. La sceneggiatura è scarna e pretestuosa, lontana anni luce da un Chris Claremont che sullacaratterizzazione profonda dei personaggi, in particolar modo di quelli femminili, ha modellato il proprio stile. Si tratta di una storia leggerina leggerina, poco anche per un albo mensile, scritta per essere raccontata à la Manara, che sfoggia nella maniera più gratuita possibile tutte le sue ossessioni. Voglio dire, io non sono certo un puritano, anzi, ma non si può disegnare ogni interazione fra donne come un accenno di rapporto saffico, meno che mai le scene d'azione. Altro grande difetto, poi, il bianco e nero. Uno dei capisaldi dei comics americani, Marvel in particolare, è il colore che, a giudicare dalla copertina, poteva contribuire non poco un albo dove all'autore fa difetto la capacità di differenziare i personaggi l'uno dall'altro.
Se avete già volumi di Manara della biblioteca saltate pure a piè pari X Men - Ragazze in fuga, altrimenti saltatelo comunque e andate a leggervi altri lavori più significativi quali Il Profumo dell'Invisibile o Giuseppe Bergman.Pubblicato 15 anni fa # -
Sub Mariner - Abissi di Pete Milligan ed Esad Ribic
La prima cosa che colpisce di questa stupenda Graphic Novel è l'uso del colore. Il nero compatto delle profondità oceaniche sul quale si stagliano forme grigio scuro rischiarate qua e là da luci artificiali che danno all'occhio l'idea del gelo più assoluto, in netto contrasto con quelle che, all'interno del sottomarino teatro della storia, danno un senso di calore appiccicoso e costante. Magistrale, poi, la sceneggiatura. La psiche di uno scienziato che crolla nel tentativo di dimostrare la non esistenza di una creatura leggendaria che, dal canto proprio, di farsi scoprire non ha nessuna voglia.
Una chiave di lettura horror con grande attenzione ai risvolti psicologici per uno dei personaggi più classici dell'universo Marvel, Namor il Submariner, più che mai inquietante nella sua opera di persecuzione che fa a brandelli poco per volta la stabilità dei protagonisti.
Magistrale sotto ogni aspetto, quest'opera, capace di costruire la tensione poco per volta e, al tempo stesso, di soddisfare appieno gli occhi.Pubblicato 15 anni fa # -
rat-man n.75
nato come parodia
viaggia su diversi livelli
toccando vertici notevoliPubblicato 15 anni fa # -
ma la smettete di leggere fumetti?
Pubblicato 15 anni fa # -
Se mi cavano gli occhi, forse...
@dirty : Ratman lo trovo un pochino bollito...
Pubblicato 15 anni fa # -
un po' si
ma rispetto al panorama d'intorno è sempre apprezzabilissimoPubblicato 15 anni fa # -
Mah, nè più e ne meno di quanto Tex o Dylan Dog vanno bene per passare un po' di tempo sul proprio trono di ceramica...
Pubblicato 15 anni fa # -
chiaramente non sono d'accordo
ortolani si sforza in un tentativo quasi impossibile
di far coesistere il suo personaggio,
che partendo da una idea di parodia
neanche troppo originale
ha trovato una dimensione propria
grazie all'umorismo notevole dell'autore,
con una dimensione narrativa che tende ad ampliarsi
con temi che poco ci azzeccano con
l'atmosfera iniziale della serie.
uno sforzo erculeo e notevolmente stridente.
quasi impossibile dicevo
ma lui ci prova lo stesso
e lo sforzo merita (ogni riferimento al tuo post precedente ...)
lui è bravo sia a disegnare citando the king
sia a inventare le storie.
"metafumettissimo" dice lui stesso in una vignetta
parlando del suo progetto di fumetto.comunque m'è dispiaciuto molto aver perso il numero 72
se lo devi lasciare in bagno con il rischio
di usarlo al posto della carta
sono disposto a ricomprarlo io
spese di spedizione compresePubblicato 15 anni fa # -
Concordo in parte con quanto dici. Descrivi bene la poetica di Ortolani, verissimo quello che scrivi a livello di manifesto, ma a livello realizzativo da tempo si è secondo me infiacchito, procede tranquillo e si fa leggere, ma nulla più.
Quel numero, se vuoi, posso vedere di recuperartelo, fammi un cenno.
Pubblicato 15 anni fa # -
cenno
...Pubblicato 15 anni fa # -
Ok, vedo di tirar le fila della mia rete e ti aggiorno.
Pubblicato 15 anni fa #
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