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MSN e letteratura

(14 articoli)
  1. tataka

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    Membro

    Mentre scrivevo il racconto per il "Bit dell'Avvenire" sono incappato in una conversazione in chat. E' qui nella mia mente è spuntata la domanda fatidica: come si scrive un dialogo in chat su un'opera letteraria?

    Se si procede con estremo realismo, cioè con le relative abbrevazioni, emotions, molteplici punti esclamativi e interrogativi, schiaffi alla grammatica e all'ortografia ecc. ecc. si crea un mostro letterario oltretutto illeggibile per chi non ha familiarità con il mondo della chat.

    Se, invece, si procede come una conversazione normale, non si racconterebbe la realtà.

    Io ho provato ad azzardare una specie di via di mezzo fra la chat e la "normalità", ma non sono mica tanto convinto.

    Voi che ne pensate?

    Pubblicato 15 anni fa #
  2. La normalità non esiste.

    Pubblicato 15 anni fa #
  3. sensi da trento

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    Membro

    io penso che il bassoli ha già scritto un racconto ambientato in una chat.
    quindi puoi chiedere consiglio a questo maestro indiscusso di questo nuovo genere letterario

    Pubblicato 15 anni fa #
  4. A me è capitato di scrivere un racconto con un pezzo di chat, e ho optato per il realismo anche se le due persone erano, diciamo, adulte e se non ricordo male non usavano smile o cose del genere...

    Pubblicato 15 anni fa #
  5. rindindin

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    Membro

    in Spagna lo scrittore Juan José Millàs ha scritto un racconto via sms dove i primi 4 sms di 40 righe, compreso il video iniziale di un'auto della polizia che pattuglia la periferia di una grande città, sono gratis, gli altri costeranno 50 centesimi. E' intitolato "Così sono le cose", primo tentativo in forma sperimentale di romanzo via sms. Geniale!

    Pubblicato 15 anni fa #
  6. Mah...

    Pubblicato 15 anni fa #
  7. A

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    Membro

    Faust, credo ci abbia già pensato de carlo, in un romanzo recente.
    Comunque dodici anni fa avevo scritto anche io una cosa simile (non erano Msn ma semplici sms). la allego. ciao ale

    Invio

    Alcuni mesi prima uscendo con Jusj, Leonardo Sarpi le aveva prestato il cellulare, per chiamare Paola Lo Iodice. Ma l’amica di lei non aveva risposto. Forse Jusj non sapeva, nel restituirgli l’apparecchio, di aver lasciato l’impronta del numero. E per lui fu facile memorizzarlo, con quel nome, Paola. Lui l’aveva vista un paio di volte, erano usciti, e l’aveva subito colpito. Avevano scambiato solo poche parole, ma i loro occhi si erano incrociati in quel modo che annuncia sempre una curiosità vicendevole. In ogni modo, sapendo di possedere quel numero, non è che fosse chiaro a Leonardo precisamente cosa n’avrebbe fatto ....
    [continua qui]

    INVIO.

    Pubblicato 15 anni fa #
  8. zaphod

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    Fondatore

    x tataka: ricordati sempre del mezzo che usi. La pagina scritta è diversa dalla chat e per rendere il ritmo della chat non puoi semplicemente copincollare. Così come quando racconti un discorso diretto di due per strada non descrivi per filo e per segno tutto quanto tipo: zaphod stava davanti a Torquemada e disse: "Ciao". Torquemada ascoltò le parole di zaphod e rispose: "Ciao." Poi zaphod disse: "Allora?" e aspettò la risposta di Torquemada per mezzo secondo. Torquemada rispose: "Tutto bene." ... e via dicendo. Il lettore si fa l'idea che zaphod e torquemada sono due cerebrolesi o - più probabilmente - che è cerebroleso lo scrittore. Così, raramente il riportare uno scambio di mail completo di intestazione, tag, indirizzi, ecc. è efficace e non distoglie dallo svolgimento della narrazione.
    Se ci pensi, anche quando in un romanzo inserisci una lettera (di quelle che si mandano per posta) di solito non metti la fotocopia della lettera, ma la trascrivi per renderla omogenea al testo che stai scrivendo tu.
    Con la chat è uguale, devi trovare il modo di inserire gli elementi che a te interessa comunicare nel corpo della tua narrazione. Inutile mettere Zaphod dice: ciao. Torquemada risponde: ciao ;-). Zaphod dice: allora? Torquemada risponde: Tutto bene...

    (certo deve essere una rottura di coglioni abissale assistere a una chiacchierata tra torquemada e me...)

    Pubblicato 15 anni fa #
  9. Woltaired

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    Membro

    azz...però, certo che tu e il Torque ve la ciarlate alla grande.
    anzi, ora ricordo, assistetti a quella conversazione e ad un tratto comparve BdM e disse:- Ah...", poi girò sui tacchi e si dileguò.

    Ps: non ricordo per quale motivo, ma i tacchi non erano suoi.

    Pubblicato 15 anni fa #
  10. k

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    Membro

    Ma scusa Tata', e perché lo vieni a chiedere a noi? Cosa vuoi che ne sappiamo, meschini? Mo' vai a Scienze politiche e te lo spiegano loro. Testadecazzo.

    Pubblicato 15 anni fa #
  11. tataka

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    Membro

    E a chi lo dovrei chiede? Al veterinario?

    Pubblicato 15 anni fa #
  12. Chat e letteratura? Il rischio di produrre testi tossici è molto alto. Perché il 95% della conversazione di chat è spazzatura. Io la vedo così, poi tutto può succedere.

    Pubblicato 15 anni fa #
  13. A

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    Membro

    La vita è spazzatura, la letteratura è spazzatura. Basta con la dittatura del significante. Basta con l'idea dello scrittore come puro occhio sul mondo, fer
    Siamo bave di letame su un fiume inquinato (Bukowski)

    Pubblicato 15 anni fa #
  14. Mi riservo di intervenire.

    Pubblicato 15 anni fa #

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