Anonima scrittori

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non lo fo' per piacer mio...

(26 articoli)
  1. big one

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    apro questo nuovo topic su suggerimento di K dal quale ho ricevuto in prestito il libro "101 STRONZATE A CUI ABBIAMO CREDUTO TUTTI ALMENO UNA VOLTA NELLA VITA" di Severino Colombo (Newton Compton) col compito di selezionare periodicamente alcune tra le 101 di cui sopra.

    21/12/2012 appuntamento con la fine del mondo

    Ecco un ottimo motivo per non prendere impegni per il 21 dicembre 2012: c'è la fine del mondo! Tutti avvisati e guai a lamentarsi che cade di venerdì e ci si gioca il week end. Certo fosse stato un lunedì sarebbe stato meglio, tutti d'accordo. Ma pazienza, sarà per la prossima volta. Anzi no, perchè pare che lo spettacolo sarà unico, senza repliche.
    La fine inizia alle 23:11 (se dite 11.11 PM fa più effetto): in quel preciso istante il sole sarà in linea con il centro della Via Lattea, un allineamento galattico che non si ripeteva da 26.000 anni. Ancora non è chiaro quanto durerà l'evento, nè se è previsto un dress code, un abito particolare per l'occasione. Per prepararsi meglio conviene, comunque, prendere l'intera giornata di ferie, tanto poi non vi serviranno più. Anche sul programma dell'End of the World Party ci sono voci discordanti:
    • chi parla di spettacolari tempeste solari;
    • chi di una fatale inversione dei poli magnetici (come accadde 780.000 anni fa) con interruzione per 72 ore della rotazione terrestre;
    • chi di un conflitto nucleare;
    • chi di un'epidemia d'influenza;
    • chi di eruzioni e terremoti;
    • chi di un "frontale" con un fantomatico decimo pianeta, Ni-rubu o Pianeta X;
    • chi del fatto che l'intero sistema solare sarà avvolto in una nube spaziale.
    E chi si aspetta tutte queste cose insieme. Se volete dare un contributo di idee o avete richieste specifiche lasciate un post sul forum di www.2012.org o aprite un blog (tipo www.solleviamoci.wordpress.com o www.profezie2012.myblog.it).

    Meglio fare le cose in grande, almeno una volta. Inoltre la prima (e unica?) fine del mondo nella storia dell'uomo deve essere strabiliante, si, ma pure gratuita e uguale per tutti. Mica che poi qualcuno si lamenti di non aver visto bene.
    La colpa di questa crescente febbre millenarista è di una profezia maya riportata su un'iscrizione. Per il loro calendario (uno dei tre che i maya usavano) il 20 dicembre termina il tredicesimo ciclo del Lungo Computo. In un' ottica apocalittico-new age il passaggio implicherebbe un' evoluzione spirituale e un rinnovamento totale, ovvero la fine del mondo. La profezia troverebbe riscontri trasversali: in Nostradamus, nella Genesi e nell'antico Libro dei Mutamenti cinese. Mancano solo gli scienziati e gli esperti di culture mesoamericane, che si ostinano a ritenerla infondata. La NASA ha già messo le mani avanti definendo il 2012 l'anno delle bufale.
    Anche perchè pare che i Maya abbiano sbagliato i calcoli: la fine del mondo, quella vera, arriverà solo nel 4946.

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. A.

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    Il K con il Pablo Echaurren (a sinistra)

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. Vabbè io mo' non è che cancello la prenotazione dell'orgia di fine del mondo per Severino Colombo, eh...

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. big one

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    puoi sempre dire che non avevi letto l'articolo

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. big one

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    proseguo con la seconda degna di nota tra le 101 del titolo

    È vero che i cinesi non muoiono mai?

    Nascono, crescono, studiano, lavorano, mettono su famiglia e alla fine muoiono. Come tutti. Sono i cinesi, in Italia. E, per dirla tutta, se capita loro di leggere Gomorra trovano il tempo di arrabbiarsi. Con Roberto Saviano.
    È il caso dei giovani di Associna (www.associna.com). che riunisce cinesi di seconda generazione: attraverso un comunicato hanno fatto sapere al diretto interessato, giornalista-scrittore che da anni vive sotto scorta per le minacce ricevute dalla camorra, di essere stati «molto urtati» (forma garbata per rendere il grado massimo di incazzatura) dal primo capitolo del suo best seller. La "colpa" di Saviano è di aver avvalorato la leggenda dei cinesi che non muoiono: i corpi stipati in container - racconta - ritornano in patria, mentre i documenti d'identità con la complicità della criminalità organizzata cinese passano ad altri connazionali.
    La bugia dell'immortalità dei cinesi è nata a Parigi alla metà degli anni Ottanta. Nel saggio Asia a Parigi la sinologa Marie Holzman constatava il basso tasso di mortalità delIa popolazione proveniente dal Paese orientale e buttava lì, con ironia, l'ipotesi del copyright cinese sulla vita eterna (con annesso giro di falsi documenti). Stessi riscontri si sono avuti in Germania, Belgio e Olanda, e sono state tratte le stesse conclusioni - i cinesi non muoiono mai - ma con sempre meno ironia.
    Le voci degli Highlander dagli occhi a mandorla arrivano negli anni Novanta anche in Italia: a Torino, a Milano e a Roma le autorità fanno verifiche incrociando i dati anagrafici con registri dei decessi. Ciò che emerge è che l'Italia non è molto diversa dalla Francia e dalle altre nazioni che hanno ac¬colto i cinesi. C'e una spiegazione: il tasso di mortalità è basso perchè è bassa l'età media della popolazione immigrata. A Parigi, allora, il 71% aveva meno di 35 anni e il 3% arrivava ai 65. A Roma, nel 2005, gli over 55 erano appena il 6%.
    Confrontando l'evoluzione demografica, tra 1997 e 2001, delle comunità straniere residenti a Milano si scopre infatti che i cinesi muoiono tanto quanto i filippini e gli egiziani. Il dossier delia Caritas riferito al 2009 dice che gli stranieri in Italia regolarmente sono il 7,2 % delia popolazione (circa cinque milioni; compresi i clandestini si sale al 10%); la metà arrivano dall'Est Europa (53,6%), il resto da Africa (22,4%), Asia (15,8%) e Sudamerica (8,1 %). II dato da tener presente è anche in questo caso l'età media degli immigrati: 33 anni.
    Anche i cinesi muoiono, quindi, ma che fine fanno i corpi?
    Vengono trasformati in involtini primavera o in sushi, ovviamente! Come scrive con una buona dose di autoironia www.cinaoggi.it. In realta alcuni tornano, da vivi, in patria; altri, da morti, vengono cremati; altri ancora basta cercarli nei cimiteri. E c'è pure chi, come Wong Hung-Hing, ristoratore cinquantenne di cui scriveva qualche tempo fa «il Giornale», pensa in grande: un mausoleo al Cimitero Maggiore di Milano.
    La novità è che se oggi la cerimonia funebre viene filmata a beneficio dei parenti lontani, domani potrebbe andare sul web: il governo cinese sta, infatti, promuovendo i funerali on line (www.chinadaily.com.cn).

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. k

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    Grazie.

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. big one

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    ancora una tra le 101 del libro di Severino Colombo, di sicuro tra le più note, che fa il paio con il racconto Savile Row pubblicato su "Il Bit dell'Avvenire".

    PID, ecco la vera fine di Paul McCartney

    «Grazie di esistere, Paul». Non sono solo gli appassionati di musica a dover ringraziare Paul McCartney. Pure i cacciatori di bufale hanno ottimi motivi per essergli eternamente grati perchè senza di lui non esisterebbe il PID, teoria nata nel 1969 e divenuta, negli anni, una leggenda metropolitana tra le più note, diffuse e consolidate nel mondo del rock. Cosa sostiene? Basta sciogliere l'acronimo - PID - per scoprirlo: Paul Is Dead, ovvero Paul è morto. In sintesi: l'ex bassista dei Fab Four sarebbe morto in un incidente stradale; il manager, d'accordo con la band, avrebbe deciso di tenere la notizia segreta e al posto di McCartney sarebbe state ingaggiato un sosia ...
    A dare sostanza alla leggenda sono i dettagli. Come l'esatta collocazione temporale: il fatto sarebbe accaduto il 9 novembre 1966. 0 come i particolari sull'incidente: sull'auto, una Aston Martin, c'era anche una ragazza, una certa Rita, che stava scappando di casa e che Paul aveva raccolto mentre faceva l'autostop. Non guastano precisazioni da Grand Guignol: nell'impatto Paul oltre la vita perse anche la testa, nel senso che fu decapitato. E neppure elementi di verosimiglianza: il sosia che prese il suo posto ha un nome e un cognome, è William Campbell, ex poliziotto, che per risultare più credibile si è sottoposto a interventi di chirurgia plastica.
    Al colpo geniale di rimpiazzare Paul con un sosia, va aggiunta la fortuna di averne trovato uno tanto bravo (e pure mancino) da non far rimpiangere l'originale: uno capace cioè di comporre canzoni come Hey Jude, Helter Skelter e Let It Be, tutte scritte nel dopo PID e pure di meritarsi un posto nel Guinness dei Primati come Re del Pop grazie a sessanta dischi d'Oro e cento milioni di singoli venduti!
    La parte più appassionante della teoria PID sono poi i riscontri. Generazioni di beatlesiani hanno passato al setaccio l'opera omnia dei ragazzi di Liverpool trovando una mole incredibile di riscontri (non senza qualche forzatura e incongruenza) a favore dell'ipotesi del sosia perfetto. "Prove" che ricorrono nei testi delle canzoni (Eleonor Rigby, Billy Shears) Lovely Rita, Abbey Road). Che emergono dall'ascolto di tracce fantasma o da brani al contrario (I'm the Walrus, Glass Onion). 0 che sono da ricercare (con lenti d'ingrandimento e specchi) su libretti (White Album) e copertine dei dischi. Ad esempio su quella di Sgt. Pepper}s Lonely Hearts Club Band, dove compaiono un modellino di Aston Martin, un guanto da automobilista sporco di sangue, una composizione floreale a forma di basso (dello stesso tipo usato da Paul) e ancora, con uno specchio rivolto verso l'alto - messo a metà della scritta Lonely Hearts - si ottengono le frasi "1 One 1" (ovvero tre come i membri superstiti) e "He die", con esplicito riferimento a Paul, c'è addirittura una freccia che l0 indica! In conclusione, se è difficile immaginare il pop senza i Beatles, l0 è altrettanto pensare ai Beatles senza McCartney. E, dopo quarant' anni, perfino immaginare McCartney senza il suo doppio.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. rindindin

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    divertenti

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. big one

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    prosegue la pubblicazione di alcune tra le 101 STRONZATE A CUI ABBIAMO CREDUTO TUTTI almeno una volta nella vitadi Severino Colombo.
    è la volta di due leggende della musica.

    Elvis contro Michael Jackson

    «Ho visto un re / Ah be', si be' ... ». Per oltre trent' anni quando si parlava di avvistamenti-bufala non c'erano dubbi che si trattasse del re del rock'n'roll, Elvis Presley. Ma, dall'estate del 2009, The Pelvis ha un rivale: il re del pop, Michael Jackson.
    Nel caso di Presley lo spunto vero che ha alimentato la leggenda è il nome sbagliato riportato sulla lapide. Da lì discendono infinite teorie sulla sua scomparsa: dalla fuga in un luogo solitario dove ancora vivrebbe da tranquillo settantenne al rifugio nel bunker segreto sotto la residenza di Graceland dove si sarebbe autorecluso, fino al rapimento ad opera degli extraterrestri. Quale che sia la fine di Elvis, il vuoto che ha lasciato è stato negli anni abbondantemente riempito dai sosia sparsi per il mondo. Ci sono perfino gare a chi gli somiglia di più. Un signore dello Yukon è convinto, dopo essere stato colpito da un raggio alieno, di essere non la copia ma la reincarnazione di Elvis e ha pure inciso un paio di dischi. Per far fronte alle innumerevoli apparizioni della star, la canadese Elvis Sighting Society, che per inciso ha sede in Elvis Lives Lane a Ottawa, ha istituito un registro ufficiale degli avvistamenti.
    La non-morte di Elvis e stata così assorbita dal nostro immaginario da essere data per scontata, in senso parodistico, in film (Men in Black), telefilm (X-Files), cartoon (I Simpson), videogiochi (Grand Theft Auto), libri (Guida galattica per autostoppisti) e video clip (Crash! dei Propellerheads).
    L' altro re, Michael Jackson, è entrato da nenache due anni nell'Olimpo dei miti che non possono morire (con Marilyn Monroe e Jimi Hendrix), ma può già contare su un sito di avvistamenti (www.michaeljacksonsightings.com) che lo dà vivo e a spasso per il mondo. Nascosto in un castello in Irlanda. In Gran Bretagna, a Stoccolma, in Francia, su un'isola dei Caraibi, all' ospedale di Ucla (vestito da suora!), in Spagna, a Dubai, in un Internet Cafè a lasciare messaggi su Twitter ... Insomma, la metamorfosi della star - iniziata quand'era ancora vivo, lo sbiancamento della pelle (vitiligine?), i lifting e i ritocchi chirurgici - non fanno ora che allargare le possibilità su come Jacko possa manifestarsi. La prima segnalazione di Michael Jackson vivo è arrivata un paio di mesi dopo la morte, avvenuta per arresto cardiaco il 25 giugno 2009 nella sua casa di Los Angeles: un falso video della TV tedesca RTL ha fatto il giro della rete mostrando una persona, molto simile alla popstar, scendere dal furgone bianco del coroner, quello dove era stato adagiato il corpo. Ma già il giorno del suo funerale Jacko avrebbe fatto una comparsata in TV! L'ospite del Larry King Live era Dave Dave, un ragazzo con il corpo e il volto ustionati dopo un incidente, divenuto grande amico di Michael Jackson, ma secondo i fan di http://michaeljacksonhoaxforum.com dietro la maschera c'è Jackson stesso, riconosciuto dal tono della voce e dal colore degli occhi.
    Chi non accetta la scomparsa di Jackson sottolinea che tutti hanno ricordato la bara - difficile non notarla: di bronzo, interamente placcata oro 14 carati con interni blu, valore 25.000 dollari! - ma quasi nessuno ha visto il corpo adagiato dentro!
    Chi se n'è fatto una ragione ha altro su cui interrogarsi: il luogo della sepoltura. Il certificato di morte indica il cimitero di Forest Lawn, a Glendale, come «luogo non definitivo». La cosa certa è che dal settembre 2010 sulla sua tomba, piena o vuota che sia, non si possono più lasciare candele, foto o peluche. Solo fiori, pagando tre dollari per ognuno.
    Infine, per l'autore di Thriller poteva mancare un finale da brivido? La Toya Jackson è convinta infatti che il fratelio sia stato assassinato da rapinatori. Altri puntano sul classico complotto internazionale, che vedrebbe coinvolti il presidente Barack Obama e quello iraniano Mahmud Ahmadinejad (finalmente d'accordo su qualcosa).

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. big one

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    stavolta mettiamo da parte le leggende su musica e cantanti per occuparci (nientepopòdimenochè) del cantore Gabriele D'Annunzio.

    D'annunzio e le costole del piacere

    Che cosa lega Gabriele D'Annunzio e Marilyn Manson?
    Poeta passionale uno, cantante maledetto l'altro, in apparenza non molto se non l'ego smisurato e il gusto di far parlare di sé. Nel bene e nel male. Una radiografia toracica rivelerebbe, invece, che entrambi hanno in comune qualcosa di mancante, due costole. Almeno così racconta la leggenda.
    II Vate - e cosa di cui sono a conoscenza tutti gli studenti anche se non sta scritto in nessun manuale - se le fece asportare per poter ... trarre più piacere da se stesso. Si tratta della pratica cosiddetta dell'autofellatio (self/sucking), una forma di mastur-bazione dove il pene viene stimolato attraverso la propria bocca e di cui si trovano testimonianze già negli antichi egizi.
    II vero problema, nel caso uno volesse provare, sta nell'arrivarci! Preclusa alla maggior parte degli uomini, tale pratica presuppone una notevole flessibilità della spina dorsale (tradotto: oltre a non riuscire nell'intento potreste procurarvi un'ernia del disco!) Non bastasse, pare faccia comodo anche una buona dotazione di base.
    L'equivalente femminile si chiama auto cunnilingus ed è facile intuire che richieda doti da vere contorsioniste. D'Annunzio vantava fama di grande seduttore, secondo la leggenda ebbe circa quattromila amanti (compresa la pittrice lesbica Romaine Goddard Brooks, che per lui fece un'eccezione. Non abbastanza, evidentemente, per soddisfarlo: cosl si sarebbe fatto asportare le costole più vicine al bacino per fare da sé. Nessun biografo, però, è disposto a sostenere che l'abbiano fatto davvero. Così come nessun medico garantisce che l'operazione sia sufficiente a far guadagnare i preziosi centimetri mancanti.
    AI Vittoriale, la cittadella che D' Annunzio si fece costruire sul lago di Garda, tempio di imprese e memorie personali delle due costole non c'è traccia. Ci sono, in compenso, altre bizzarrie come un camicione con il buco sul davanti - proprio lì - che un D'Annunzio ormai avanti negli anni usava per non mostrare il corpo (flaccido) all'amante di turno, o i fazzoletti, rigorosamente di seta, che usava per detergere il membro al termine dell'atto sessuale.
    Lo stesso desiderio di autosoddisfazione avrebbe spinto all'asportazione delle costole Brian Hugh Warner, in arte il rocker satanico Marilyn Manson. Voci non confermate attribuivano qualche anno prima anche alla popstar Prince e a Tom Cruise una identica operazione (mentre al femminile il bersaglio è stata Cher).
    La cosa vera è che, per ora, la specialita dell'autofellatio non è così diffusa e praticata, visto che non è ancora stata inserita nel campionato mondiale di masturbazione (www.masturbatea-thon.com, vietato ai minori) che si tiene in America dal 2000: le categorie riconosciute sono durata, numero di orgasmi e gittata dell'eiaculazione. Per la cronaca nel 2010 ha trionfato il giapponese Masanobu Sato, stabilendo un nuovo record di resistenza: 9 ore e 58 minuti!

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. k

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    ... e la gittata?

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. Lizardo

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    cinque pertiche.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. zanoni

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    ... e la gittata?

    per gli uomini, 2 metri e mezzo; per le donne, 3,15 (dati 2009, non riesco a trovare quelli del 2010).

    e forse e' opportuno specificare che il record del mondo di durata e' stato stabilito NON 'a mano libera', ma con l'ausilio (oltre che di dvd e riviste porno) di un 'apposito strumento' di cui il recordman giapponese fa per mestiere il collaudatore:
    www.satistec.com/p-22-tenga-lip-service-80.aspx

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. A.

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    caos palmo

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. k

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    Ammazza Zano', sei un esperto.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. k

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    (Ma il numero di orgasmi? Di quelli quant'è il record? E poi però non ho capito quello della gittata femminile. Passi per i due metri e mezzo degli uomini, ma i 3,15 delle donne non ho proprio capito che cazzo voglia dire. Poi dice l'educazione sessuale nelle scuole)

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. kappa, per la gittata femminile metti "squirting" nel tuo motore di ricerca di fiducia, ne uscirai arricchito.

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. Woltaired

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    metti anche mozzarella di bufala...

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. zanoni

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    kappa, per la gittata femminile metti "squirting" nel tuo motore di ricerca di fiducia, ne uscirai arricchito.

    penso che 'eiaculazione femminile' possa bastare: e del resto immagino che di libri sull'argomento ne esistano in buon numero.

    al di la' di questo, purtroppo non sono riuscito a trovare dati univoci sul record di orgasmi: e neanche sono riuscito a trovare un regolamento che ci possa far capire alcuni aspetti fondamentali della competizione. ad esempio, in un'intervista il 'maratoneta' giapponese afferma di aver avuto un'eiaculazione a meta' del suo lungo percorso: ma visto che afferma di non aver perduto l'erezione (e immagino che dei giudici abbiano controllato)... sinceramente non ho capito 'sto record esattamente in cosa consiste (in un altro articolo si parla della possibilita', come da regolamento per il guinness, di pause di 5 minuti ogni ora)

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. ma stai pensando di partecipare?

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. rindindin

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    Get the Flash Video

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. zanoni

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    ma stai pensando di partecipare?

    uhm, da quello che ho capito la competizione e' rigida e io purtroppo non ho molto tempo per allenarmi. ti chiederei una mano per la preparazione: ma data la specifica preparazione richiesta, penso che non sia proprio il cazo :-)

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. Niente sesso, siamo accademici

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. big one

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    è proprio vero che D'Annunzio ispira sempre alte conversazioni

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. rindindin

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    basse, sotto la cintura direi...:)

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. big one

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    dopo tanto sapiente disquisir di autoerotismo
    un classico tra le leggende metropolitane:

    38. Cercansi coccodrilli per le fogne di New York

    Ma il coccodrillo dove sta? Boooohhh. Si sa soltanto che vive nelle fogne di New York.
    Le prime notizie del rettile anfibio, protagonista di una leggenda metropolitana arcinota, risalgono agli anni Venti del Novecento. Il primo avvistamento è del 1935, quando ancora era del suo colore verde naturale. l'esperienza sarebbe toccata ad alcuni ragazzi che stavano spalando la neve in un canale: trovandoselo davanti lo presero a palate e lo ributtarono nelle fogne. A confermarne l'esistenza fu, qualche tempo dopo, nientemeno che il sovrintendente delle fogne della Grande Mela. Teddy May - inizialmente scettico - dopo un sopralluogo sostenne di aver trovato una colonia di babyalligatori di mezzo metro o giù di lì. Da allora la fortuna di questa leggenda è cresciuta a dismisura, ripresa e rilanciata da film, libri, fumetti, canzoni e cartoon. Con gli anni il coccodrillo ha pure cambiato pelle e, per effetto del particolare ambiente, privo di luce, è diventato di colore bianco. Ma, da allora, nessuno l'ha più visto.
    E nessuno ha mai visto neppure i suoi "fratelli": si parlava di coccodrilli anche nelle fognature di Costantinopoli, a Roma, nel Tevere, e a Napoli dove avrebbero preso le sembianze di topi giganti: occhio quando alzate la tavoletta del water perchè pare che ogni tanto si concedano qualche sortita.
    Il coccodrillo bianco di New York è solo il perfetto specchio di paure antropologiche e sociali. Se però volete incontrarne uno a tutti i costi, un rarissimo esemplare di alligatore albino lo trovate all'acquario di San Paolo, in Brasile.
    Secondo gli scienziati, se anche questo rettile fosse arrivato davvero nelle fogne della metropoli avrebbe faticato parecchio per sopravvivere in un ambiente tanto inospitale. Per esserne certa la trasmissione TV americana Monster Quest ha scandagliato i canali fognari della Grande Mela, trovando come ospite inatteso solo una salamandra.
    Gli agenti della Direzione investigativa antimafia, invece, hanno trovato davvero, nel novembre del 2009, un incolpevole coccodrillo. Non nel sottosuolo ma sul terrazzo - con vasca - di un condominio di Orta di Atella, nel Casertano. E' accaduto durante l'arresto di Antonio Cristofaro, nipote di un boss. II rettile -lungo 170 cm e del peso di 40 kg - era «alimentato con conigli e topi vivi», riferisce Tgcom. Per gli investigatori era usato per intimidire gli imprenditori che non pagavano il pizzo.

    Pubblicato 13 anni fa #

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