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Pavolini & Pennacchi finalisti allo Strega: Anonima uber Alles

(27 articoli)
  • Avviato 13 anni fa da zaphod
  • Ultima replica da parte di FernandoBassoli
  1. zaphod

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    Fondatore

    Questa la cinquina dei finalisti al premio Strega:

    - Acciaio (Rizzoli) di Silvia Avallone 62
    - Hanno tutti ragione (Feltrinelli) di Paolo Sorrentino 55
    - Canale Mussolini (Mondadori) di Antonio Pennacchi 54
    - Sono comuni le cose degli amici (Ponte alle Grazie) di Matteo Nucci 50
    - Accanto alla tigre (Fandango) di Lorenzo Pavolini 45

    Commenti approfonditi a seguire.

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. Per chi ancora non l'avesse inteso

    QUI SI GIOCA IN SERIE A!!!!!

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. Complimenti davvero ad Antonio e Lorenzo. Due grandissimi successi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. E bravi bravissimi

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. tataka

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    Beh complimenti a tutti e due

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. SCa

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    Membro

    Complimenti a entrambi.

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. zanoni

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    Membro

    io stasera vado, li' al festival alla basilica di Massenzio. se c'e' qualcun'altro, fatemi sapere. mi riconoscete dalla gigantesca vuvuzela in corno di rinoceronte che sto lucidando proprio in questo momento...

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. rindindin

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    Membro

    che meraviglia!

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. mjolneer

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    Complimentoni!

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. Mr Darcy

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    Membro

    ... Chissa' le femmine adesso ...

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. rindindin

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    Membro

    e senza neanche gli occhiali...

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. zanoni

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    Membro

    infami! io la vuvuzela in corno di rinoceronte l'avevo lucidata per bene. solo che non me l'hanno fatta passare. la vuvezela di Zanoni no, la telecamera di Renato Chiocca si'. infami!

    comunque la serata e' stata ugualmente piacevole. il posto e' splendido (la basilica di Massenzio), l'affluenza e' stata piu' che incoraggiante, la formula pero' non m'e' sembrata del tutto azzeccata. c'e' un tema (il piacere, quello di ieri), ci sono scrittori di varia estrazione - da quella narrativa a quella accademica - che leggono un loro testo. il pubblico ascolta. il problema e' che ieri, con una sola eccezione (e forse mezza), sono stati letti testi che non sono stati scritti per essere ascoltati. con una sola eccezione (e forse mezza). la serata e' stata piacevole, ma un po' noiosetta.

    mi permetto di muovere una blanda critica al nostro finalista, che l'appello dopo il piacere che e' dovere doveva farlo li' sul palco. non dopo, a cose fatte, a pubblico scemante. li' sul palco, avrebbe provato piacere nel fare il suo dovere. ma magari non hanno voluto. dopotutto non mi hanno fatto passare la vuvuzela. la telecamera di Renato Chiocca invece si'.

    aggiungo due note a margine. la prima, e' che conoscere gli scrittori, potersi vantare di conoscere uno scrittore finalista, aiuta con le donne (m'ha detto: ma e' vero che questo si mette sulla sedia e strilla e piange quando tirano giu' gli eucalipti? ma siete tutti cosi', a Latina?). Camconte e Torquemada possono testimoniarlo. la seconda, e' che gli stessi Camconte e Torquemada sono riusciti a farsi estorcere 15 euri a testa, dal camioncino dei pakistani davanti al Colosseo, per un panino allo wurstel e un mezzo bicchiere di birra. ma si puo'? pensate che il primo camioncino consultato gl'aveva pure detto: lasciate perdere, questa e' robaccia che rifiliamo ai turisti americani e giapponesi. ma loro niente, sono andati da quello dall'altra parte della strada. con meno scrupoli, con 30 euri in piu' in saccoccia.

    Pubblicato 13 anni fa #
  13. k

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    Membro

    Zan, quando si vanno a disputare dei match in giro si deve pure avere un minimo di rispetto sia per chi ti ospita e ha organizzato il match, sia per i tuoi avversari. Fare un appello di quel tipo lì sul palco - a match in corso quindi, poichè il match si chiude il 1° luglio, non a match finito con il vincitore già proclamato - sarebbe stato "alla traditora", avrebbe comportato un vantaggio competivo sui miei avversari. O almeno questo mi è stato detto dal mio editore e dagli organizzatori, ai quali ho ritenuto giusto dirlo prima e che anzi ringrazio per avermi consentito in qualche modo di fare il mio appello (pure Elio Germano mica l'ha fatto all'inizio, quand'era ancora in corsa; l'ha fatto alla fine).
    Pari il Fer, certe volte.

    Pubblicato 13 anni fa #
  14. Vedi che il Zanoni, quando ce se mette, fa pure dei bellissimi resoconti?

    Pubblicato 13 anni fa #
  15. k

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    Membro

    "Lo" Zanoni, non il, ti pigliasse un colpo.

    Pubblicato 13 anni fa #
  16. Usa er Zanoni, così vai sul sicuro.

    Pubblicato 13 anni fa #
  17. zanoni

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    Membro

    Fare un appello di quel tipo lì sul palco - a match in corso quindi, poichè il match si chiude il 1° luglio, non a match finito con il vincitore già proclamato - sarebbe stato "alla traditora", avrebbe comportato un vantaggio competivo sui miei avversari. O almeno questo mi è stato detto dal mio editore e dagli organizzatori

    ma infatti io ho scritto 'ma magari non hanno voluto'. ero sicuro che tu l'avresti voluto fare sul palco e il tema della serata, come da te sviluppato, si sarebbe anche prestato. l'idea che ho avuto e' che ti abbiano sconsigliato - forse a ragione - di farlo.

    al di la' di questo, mi piacerebbe approfondire il discorso sui testi che si leggono e i testi che si ascoltano. cioe', il fatto che il Canale in divenire e' stato ascoltato piu' che letto in che misura ha inciso sulla forma assunta dal romanzo stesso?

    Pubblicato 13 anni fa #
  18. Ecco, questa è davvero una domanda interessante. La Maraini, ad esempio, sostiene da sempre l'importanza di (ri)scrivere il testo rileggendolo costantemente ad alta voce o ascoltandolo letto da altri.

    Pubblicato 13 anni fa #
  19. leon8oo3

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    Membro

    Posso fare una domanda stupida? Ma come funziona il Premio Strega? cioè, quali criteri si usano? come si vota? chi vota? In realtà sono molte domande stupide...

    Pubblicato 13 anni fa #
  20. big one

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    Membro

    Bravo leon. anche io ho le tue stesse stupide curiosità

    Pubblicato 13 anni fa #
  21. zanoni

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    Beh, basta una ricerchina su gogol:
    http://www.fondazionebellonci.it/premio_strega_regolamento

    Pubblicato 13 anni fa #
  22. big one

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    Membro

    Grazie z

    Pubblicato 13 anni fa #
  23. leon8oo3

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    Membro

    Anche da parte mia, grazia a Z e a gogol

    Pubblicato 13 anni fa #
  24. Ascolta leon, io voglio aiutarti. Questo forum crea una pericolosa dipendenza. Sei ancora in tempo per salvarti. Sei giovane ed hai tutta una vita davanti! Salvati! Lo so che pensi "da lunedì smetto." ma... lo pensavamo tutti, capisci?

    Pubblicato 13 anni fa #
  25. zaphod

    offline
    Fondatore

    Su Il foglio, Mariarosa Mancuso adotta la tecnica del "carotaggio" per recensire i libri della cinquina dello Strega. E' la volta di Canale Mussolini.

    BRAVO PENNACCHI
    Ecco l'unico scrittore che arriva allo Strega senza sbrodolare e con qualcosa persino da insegnare.

    Resta un solo candidato al premio Strega da sottoporre alla prova di pagina 69, finora non abbiamo avuto molta soddisfazione. A parte Paolo Sorrentino, che di mestiere fa il regista e avrebbe bisogno di un editor sveglio, gli altri sono sotto la sufficienza: Silvia Avallone per eccesso di smarrimenti adolescenziali, Matteo Nucci per non aver tagliato via le parti noiose, Lorenzo Pavolini per aver scritto senza rileggere (e si sa che a tutti la prima stesura viene sghimbescia). Oggi tocca a “Canale Mussolini” di Antonio Pennacchi. Lo pubblica Mondadori, che al Ninfeo di Villa Giulia trionfa da tre anni: con Niccolò Ammaniti, con Paolo Giordano, per interposta Einaudi con Tiziano Scarpa. Polemiche nel primo caso, contro il bellissimo “Come Dio comanda”; per il resto tutti zitti e riverenti – tranne lo sconfitto Scurati.

    “Canale Mussolini” racconta l’Agro pontino, che prima di esser bonificato era tutta palude (chi come noi impara tutto al cinema, l’ha visto neorealisticamente ritratto nel film di Augusto Genina su santa Maria Goretti, “Il cielo sulla palude”). Riga 2, visto che la prima è monca: “E il giorno dopo mio zio Pericle è andato a piazza San Sepolcro a Milano ed era il 23 marzo 1919 e c’era pure il Mussolini e un altro po’ di bella gente, e tutti insieme hanno fondato il fascio”. Non male, a partire dall’orecchio per la chiacchiera. Pennacchi ha qualcosa di interessante da raccontare oltre al suo ombelico, e la presenza di zio Pericle potrebbe suggerire una saga familiare. Se poi ci fosse un po’ di autobiografia, scoop: Pennacchi insieme con Lorenzo Pavolini sarebbe uno dei pochi italiani a confessare un fascista in famiglia. Sospettiamo che la storia sia raccontata bene, quindi abbiamo voglia di andare avanti. A zio Pericle manca il coraggio di annunciarsi a Mussolini. “’Che vuoi che gliene freghi ormai dei Peruzzi?’ ha pensato: ‘L’importante è che faccia gli interessi nostri’ e così è diventato fascista. Anzi, lo ha fatto lui il fascismo. O meglio, c’era pure lui quando lo hanno fatto”.

    Poniamo il caso – può capitare – che a un lettore non importi nulla delle paludi pontine, perché predilige i romanzi ambientati tra le mille luci di New York. Un po’ di curiosità verrebbe anche a lui, a vedere il Mussolini così da vicino. O a vedere precisamente messo a fuoco un tipico carattere nazionale, nell’alternarsi tra “l’ho fatto io il fascismo”, “ero li quando è successo” (manca solo la terza tappa: “non c’ero e non ne so niente”). Pennacchi scrive bene, e va veloce abbastanza per tenere sveglio il lettore. Andiamo a pagina 99: è passato un anno, le camicie nere sono state cucite, anche i mocciosi di famiglia che ancora camminano a quattro zampe “girano sotto i tavoli con il pugnale tra i denti”. I rossi contrattaccano occupando le fabbriche: “Era la Fiom, il sindacato dei metalmeccanici, che aveva messo su dei Consigli di fabbrica tali e quali ai soviet”. Prova superata con onore, per l’ex operaio di Latina diventato romanziere.

    Pubblicato 13 anni fa #
  26. zanoni

    offline
    Membro

    Su Il foglio, Mariarosa Mancuso adotta la tecnica del "carotaggio" per recensire i libri della cinquina dello Strega

    al di la' del contenuto della recensione, quest'idea del carotaggio mi sembra estremamente felice (mi piacerebbe capire pero' in che modo ha selezionato i numeri delle pagine da carotare)...

    Pubblicato 13 anni fa #
  27. Mi pare una tecnica fuorviante. Superficiale. Ridicola.

    Pubblicato 13 anni fa #

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