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Per una Assemblea Costituente.

(12 articoli)
  1. zaphod

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    Fondatore

    Prendo spunto dalla puntata di domenica sera di Niente di Personale in cui Antonio Piroso su La7 intervista Antonio Pennacchi, per mettere in evidenza quella che è l'unica vera idea dirompente apparsa di recente nella politica italiana. Altro che riforme, qua ci vuole una nuova fondazione - l'alternativa è fare domanda di annessione alla Cina - in cui scrivere un nuovo patto sociale e ripartire tutti insieme da lì. Probabile che questa proposta cada nel vuoto, sommersa dal ronzio i fondo dei mass-media, ma capace pure che qualcuno se la riprenda e (niente di più facile) se la rivenda come propria. Ci mette un niente un qualsiasi beppegrillino vestito di viola a metterci il copyright e a dire che lo diceva da sempre ma che nessuno dei suoi spettatori a sessanta euro a botta aveva raccolto l'invito...

    La prima domanda è questa: chi fa parte di questa Assemblea Costituente? Come vengono scelti i membri?

    Pubblicato 13 anni fa #
  2. Guy Montag

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    A me ha fatto molta impressione positiva sentire Pennacchi ieri da Piroso (tra l'alrro oggi mattina diceva che ha aumentato 8% lo share quando ha parlato); bene così speriamo di vederlo più spesso.
    Quanto all'assemblea costituzionale, ci vorrebbe la presa di coscienza di un avvenuto cambio radicale di situazione storica, e credo non sia peregrino pensare che dopo la caduta del berlusconismo questo ci possa anche essere.
    Staremo a vedere.

    Ps: i membri vanno scelti con il proporzionale. Previa riforma della legge elettorale.

    Pubblicato 13 anni fa #
  3. urbano

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    Il cosidetto berlusconismo è un sistema molto radicato, vien da dire che allo stato è il sistema, dopo la sua caduta, se mai avverrà, ci sarà, credo, la sostituzione non la rivoluzione. L'assemblea sarà ricostituente e saranno come sempre cazzi amari.

    Pubblicato 13 anni fa #
  4. k

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    ...è per questo che una nuova Assemblea Costituente ci vorrebbe "durante", ossia prima che quello cada del tutto. Una Costituente inoltre, Urba', non serve per fare la Civitatem Dei che metta riparo a tutti gli errori commessi da Dio nella Sua prima creazione. Non serve cioè a rifare l'uomo "buono" e costruire l'Utopia. Serve solo a dare un minimo di funzionalità, di efficienza e di efficacia (che mi pare assolutamente manchino oggi) ad un'organizzazione sociale complessa come il nostro Paese. Ed è chiaro che una Costituente non può che essere eletta su base assolutamente proporzionale. Poi è lei che si deve porre il problema e trovare le soluzioni alla governabilità, alla distinzione dei poteri e al loro funzionamento e - in questo quadro - la legge elettorale stessa di quei poteri la deve fare lei. Ed io m'augurerei che fosse sulla base di collegi uninominali a doppio turno alla francese (come si eleggono i sindaci, per esempio).

    Comunque, Zapho', non credo d'essere stato il primo. Ne ha parlato tanta altra gente qualche anno fa. Oggi c'è Cacciari, che se non proprio d'Assemblea parla però di "una nuova fase costituente".

    Pubblicato 13 anni fa #
  5. zaphod

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    Fondatore

    Be', ma "qualche anno fa" in termini politici è come dire "eoni" in termini geologici, lo stato attuale delle cose sembra più mirato alla conferma dello status quo. L'Assemblea, rispetto alla "fase" di Cacciari, mi sembra più reale e concreta. Comunque ben venga pure Cacciari, invitatelo quassù e discutiamo pure con lui...

    Pubblicato 13 anni fa #
  6. L'Italia non è mai esistita davvero. Ce lo hanno fatto credere a lungo, ma quando l'informazione è diventata davvero pluralista (in questo anche Berlusconi ci ha messo del suo) i cittadini hanno cominciato a prendere coscienza che la nostra è una democrazia che esiste solo sulla carta. Oltre ad essere, nella sostanza, ancora una somma di piccoli staterelli - come ci ricordano i leghisti, quasi ogni giorno, con le loro esternazioni da Osteria del Vaffanculo - il principio dell'eguaglianza sostanziale su cui poggia la nostra Costituzione - purtroppo per noi - è una sorta di barzelletta.
    Quel principio è il fondamento dell'edificio, se non siamo tutti uguali - e non lo siamo, puttanaeva - crolla tutto il palazzo.
    Se non siamo messi nella condizione di essere uguali, non è democrazia, ma oligarchia, plutocrazia, massoneria: l'Italia del 2010.
    Dice bene K: il problema non è Berlusconi, ma il sistema. Quando hanno governato D'Alema o Prodi, almeno per me, era uguale.
    Viene sempre in mente quella battuta di Mussolini che veniva spesso ripresa da Montanelli: "Governare gli italiani non è difficile: è inutile".

    Pubblicato 13 anni fa #
  7. urbano

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    Membro

    Certo è dura non essere altrove, ma io credo che noi siamo uguali perchè ad esempio sentiamo uguale, da qui discende la responsabilità che può rivolversi affermando il mondo nostro o protestando da qualche altrove l'esclusione . Mi pare fosse Umberto Poli a dire: i fatti preesistono. Noi li scopriamo, vivendoli.

    Pubblicato 13 anni fa #
  8. k

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    Membro

    Ma tu hai visto, Zapho'? Oggi pure Berlusconi ha parlato di Costituente. Ha detto che la fa lui. Se gli altri sono d'accordo va bene, sennò se la fa da solo - a colpi di maggioranza - la Costituente. "Bella idea!" pare abbia detto domenica sera, dopo spento il televisore su La 7, prima d'andare a nanna: "Che cazzo vuoi che ci metto io mo', a farla?"

    Pubblicato 13 anni fa #
  9. "Governare gli italiani non è difficile: è inutile". Dice che l'ha detta Montanelli, citando Mussolini. Chissà perché, la frase non mi piace. Mi sa di autoritarismo e di mazzate. "Che ci vuoi fare? Sei te che l'hai voluto. Sei italiano" e vai con l'olio di ricino e le manganellate.

    Pubblicato 13 anni fa #
  10. Non piace neanche a me, ma la sostanza resta.

    Pubblicato 13 anni fa #
  11. Secondo voi si può affermare che quando D'Alema parlò di Bicamerale... ci fosse già, nell'aria, questa voglia di riscrivere le regole de 'sto povero Paese nostro?

    Pubblicato 13 anni fa #
  12. Fernà, D'Alema è uno che ci vede lungo. Uno che la politica la mastica da quando ancora era feto nel pancione della madre. Certo che voleva riscrive le regole, che cazzo di domanda è? Sennò non faceva la bicamerale, che dici?

    ASSEMBLEA (RI)COSTITUENTE

    Il problema per l'assemblea costituente è vedere quanto e come dura st'ultima fase del governo Berlusconi. Ormai che sia ostaggio dei finiani è assodato. Fini se l'è rigirato come voleva, rischiando tanto e andando avanti, nonostante tutto. Per ora, al contrario del centrosinistra, è lui ad avere un think thank con i controcoglioni (da Flavia Perina a Filippo Rossi). Di Pietro, Bossi e Grillo sbraitano come cani affamati d'elezioni. S'erano cresi che ci si andava subito, senza passare da una nuova legge elettorale. E invece il Bersanone, insieme agli altri alleati momentanei suoi, ha dato fiducia all'ex presidente di An e incassa un risultato che dà un po' d'ossigeno a sè e ai suoi.
    Veltroni se l'è presa in saccoccia. Il soccorso rosa non ha funzionato. Le uova nel paniere non le ha rotte perché ha trovato poche sponde. In più, con la scelta di candidare Calearo - ora passato di là - non credo abbia fatto una bellissima figura.
    Si va avanti, col PDL ostaggio di FLI e MPA. Il PD alla finestra e un Vendola depotenziato visto l'allontanarsi dell'appuntamento elettorale e, quindi, delle primarie.

    VOGLIA D'ETICHETTE E ALAMBICCHI TRANSGENICI

    A Latina, invece, calma piatta. Oggi ho letto su un giornale che Creo proponeva un repulisti del Pdl da tutte le persone non allineate. Ce l'ha sto vizio, Creo, dell'ordine. Un po' manicheista. Ieri da assessore: tu artista e tu no. Oggi da dirigente Pdl: tu pidiellino e tu no. Gli piace mettere le etichette. Oltre la curiosità, però, la cosa che mi chiedo è: che fine hanno fatto i finiani? Cianno campato tanti anni, a Latina, con una sua frase: "è il laboratorio politico della destra". Era una cosa che riempiva d'orgoglio. Il capo in persona ti individuava come un punto nevralgico, sperimentale. Era l'epoca di Zaccheo deputato, Finestra sindaco e Pedrizzi al senato. Storace in Regione, loro a governare lo Stato e in Provincia, mi pare, Martella. Ma si vede che qualcosa di transgenico dev'essere circolato tra gli alambicchi e le provette. Perché oggi tutti hanno fatto il salto: da missini a pidiellini convinti. Pure co Storace o la Santanché so disposti ad andare, tranne che con l'ex capo loro. E pensare che hanno pure attraversato il deserto insieme a lui, ed è bastato un gesto. L'unica paura mia - perchè Fini potrebbe stabilizzare una politica bipolare con una destra decente, in attesa che decente ci diventi pure la sinistra - è che a forza d'attraversà deserti, montagne, pianure desolate, la gente si rompa un po' i coglioni e dica: "Gianfrà, noi se fermamo qua". L'unico, titubante, che sembra sia stato disposto a seguirlo è De Monaco. Dicono i bene informati, però, che si tratta di un segnale lanciato da Zaccheo: "Gianfrà, simm' sempre noi". Solo che a quel poveraccio, di cui qualcuno s'è messo subito a ridiscutere l'incarico in provincia, ha un po' tentennato. "Vincenzo, sei sicuro?". "Si, si, non ti preoccupare". "Ma perché non vieni pure te?". "Meglio tenere la posizione nel Pdl". Come se stesse tentando di tenere insieme il tesoretto, di voti, che s'è guadagnato tutto l'ex Msi negli anni.

    PRIMARIE SINISTRE

    Dice: "e il centrosinistra". Ho paura che la luce, là da quelle parti, non arrivi mai. A Latina meno che nel resto del mondo. C'è chi dice che il candidato voglia farlo Moscardelli, più per rafforzare la propria leadership che per reali speranze di farcela. Alla lunga s'è dimostrato vero quello che avevamo detto (almeno parecchi di noi): non si doveva firmare la sfiducia dettata da Fazzone. Al massimo, si dovevano chiedere le dimissioni di Zaccheo in consiglio comunale. "Vincè, noi non annamo a firma' solo per farti dimettere". Non rimaneva che vedere cosa il destino riservava in quei 20 giorni in cui il sindaco deve provare a formare una nuova maggioranza. E invece no, qualcuno ha pensato che si poteva subito incassare il risultato. Quando? Nessuno s'è mai preoccupato di chiederlo. E allora il rinvio è stato talmente tanto lungo che s'è arrivati alla primavera. E l'autunno, come si sa, porta consiglio. Ti passi la primavera e l'estate a fare lo scemo, a goderti la vita, a fare quello che ti dice il sole e la gente e l'acqua salata e poi, ai primi freschetti, rientri in te e ti inizi a guardare intorno. E infatti a destra si sono messi d'accordo con Cirilli. "Vai te Fabbrì, ti prendi la rivincita". A Zaccheo e company gli ha dato un po' di fastidio, ma quelli il cecio se lo devono tenè. "O te magni sta minestra...". Invece a sinistra si litiga. "Vado io". "No, vado io". "Beh, se ci vai te perché non ci posso andare pure io?". E allora sono riuscite fuori queste primarie. Che ormai sono diventate come la morfina. Le facciamo soltanto perché sono le uniche elezioni che riusciamo a vincere. Rappresentano il paese ideale di ogni 'compagno'. Non c'è vera opposizione. Alla fine, chiunque ne esca vincitore, puoi sempre dire: "vabbè, però anche lui è portatore dei nostri valori, è un democratico, è uno che s'è fatto le notti a cucinà le salsicce alla festa de l'unità". Insomma... dove ce la cantiamo e ce la suoniamo. E, un po' come in Corea del Nord, i candidati outisder o antagonisti sono in genere finti - tranne il caso Puglia - perché già tutto è stato deciso prima. Insomma, la vedo male.

    Pubblicato 13 anni fa #

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