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Politica generale

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  1. Roma. Un incontro con la stampa "rovinato e impedito dall'insistenza e dall'aggressività della troupe di una trasmissione televisiva", le Iene.
    Il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali ha dovuto lasciare l'auditorium del ministero della Sanità dove avrebbe dovuto svolgersi la conferenza stampa di presentazione della conferenza nazionale sull'amianto che si svolgerà
    da domani a Venezia. Lo ha annunciato il ministero del Lavoro in una nota.

    "Per correttezza nei confronti del ministro Balduzzi e dei giornalisti convocati, il ministro Fornero aveva deciso di rispettare l'appuntamento nonostante questa mattina non fosse in buona salute - si legge nella nota - Di fronte però alla prevaricazione della troupe televisiva nei confronti dei giornalisti presenti e l'insistenza nel voler porre questioni che nulla avevano a che fare con i temi previsti, il ministro Fornero ha dovuto lasciare l'auditorium". "Non si può che stigmatizzare simili comportamenti che nulla hanno a che fare col diritto di cronaca", conclude la nota.

    Ma signora Fornero non sia choosy... cosa vuole che sia qualche iena... ce ne sono tante al governo...

    si dimetta piuttosto, faccia lo cortesia...

    Pubblicato 12 anni fa #
  2. k

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    Membro

    Ma perchè non si informa meglio, prima di parlare? A me pare, per esempio, che anche questo conflitto sia stato iniziato da Hamas con il lancio indiscriminato di razzi su villaggi e città israeliane. A me pare, inoltre, che la scelta di Hamas di localizzare le sue installazioni militari all'interno di densi agglomerati civili sia tesa a proprio a far scandalizzare quelli come lei, quando poi gli israeliani si difendono. In stretto gergo militare credo si chiamino "ostaggi civili".

    Pubblicato 12 anni fa #
  3. zaphod

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    Fondatore

    Io mi sono convinto che la ricerca della responsabilità primigenia sia del tutto inutile e che porti solo acqua al mulino di chi nello statu quo sguazza e comanda. Facendo leva, come al solito, sulle paure e gli interessi delle persone comuni. Persone comuni come sono - tra l'altro - pure quelli che comandano, che quindi inseguono e fuggono, come tutti gli altri, i loro interessi e le loro paure, tanto per sgombrare la testa da complottismi e grandi vecchi.
    L'unica via d'uscita è che altre persone comuni (e ce ne sono) abbiano la forza e il coraggio di smettere di odiarsi a fondo perduto e provare a cercare una soluzione. Guardare verso un futuro di convivenza incerto piuttosto che intestardirsi su un passato di sangue mi pare l'unico slogan proponibile e - soprattutto - praticabile, da noi "rivoluzionari della tastiera" che - dal comodo delle nostre adsl - incitiamo, tifiamo e fomentiamo con commenti, immagini e riflessioni volti a solleticare la nostra vanagloria e i nostri pruriti di impotenza rispetto al NOSTRO vissuto.

    Pubblicato 12 anni fa #
  4. zanoni

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    Membro

    a me il problema sembra estremamente semplice: non puo' funzionare uno "stato degli X" su di un territorio in cui vivono anche parecchi Y.

    il peccato originale e' questo: e continuera' a produrre morti e desolazione fino a quando lo "stato degli X" non diventera' "stato degli X e degli Y"

    Pubblicato 12 anni fa #
  5. Io K mi limito a notare una netta sproporzione tra reazione e azione-provocazione ma certo quando parliamo di Hamas non stiamo parlando della Corale San Marco.

    Pubblicato 12 anni fa #
  6. Il più classico degli autogoal quello di Angelino Alfano.
    Ponendo il veto a indagati alle Primarie del Pdl ha indirettamente segato le gambe al fondatore del suo partito, un certo signor Silvio... Già perché se non si può candidare Proto, figuriamoci il Berlusca!

    Pubblicato 12 anni fa #
  7. zaphod

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    Fondatore

    Ma che dici, Ferna'?
    Berlusconi ha dichiarato pubblicamente dall'inizio che le primarie si fanno solo se lui decide di non presentarsi come premier. Se domani si sveglia con la luna giusta lui è automaticamente il candidato e le primarie non si fanno più.

    Pubblicato 12 anni fa #
  8. Oggi non andrò a votare alle Primarie perché quei 2 Euro (fossero anche 2 centesimi sarebbe lo stesso) di contributo sono un insulto alla Costituzione.
    Votare è un DIRITTO, è fuori dal mondo chiedere altri soldi ai cittadini, con tutti i miliardi che i partiti ricevono già come finanziamento pubblico, per non parlare di tutti quelli che fregano da sempre.
    Quei 2 Euro sono una ferita al cuore della Democrazia.
    Gli organizzatori delle Primarie devono avere il buon senso di dimettersi: sono rimasti alla Prima Repubblica.

    Pubblicato 12 anni fa #
  9. llux

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    Membro

    Ferna', ma le primarie dei partiti non sono regolamentate dalla Costituzione. Le consultazioni elettorali politiche, amministrative e i referendum si, e per quelle mica si paga, e ci mancherebbe altro.
    Io ho pagato pure alle Primarie del 2005, un euro se non ricordo male. Ma 'sti tre euro in tutto, mi sembrano veramente il male minore.

    Pubblicato 12 anni fa #
  10. Si stimano 4 milioni di votanti.
    4 milioni X minimo 2 Euro = 8 milioni di Euro. In contanti. Soldi dei cittadini.
    1,5 milioni di spese (sempre soldi dei cittadini) per organizzare le Primarie nonostante 100mila volontari.
    Ma dove vanno a finire tutti sti soldi?

    Pubblicato 12 anni fa #
  11. A.

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    Moderatore

    in culo a soreta

    Pubblicato 12 anni fa #
  12. A.

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    Moderatore

    ma po' esse che questo sia così qualunquista, dio bono!! e che cazzo, Fernà ma c'hai un valore in cui credere, dico a parte il gioco d'azzardo?

    Pubblicato 12 anni fa #
  13. zanoni

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    Membro

    Bassoli stavolta ha ragione: con tutti i soldi che prendono i partiti dallo Stato, far pagare anche per le primarie e' un insulto! che poi, ma chi e' iscritto ai vari partiti che partecipano non ha gia' pagato per non avere praticamente nulla in cambio? e pure la sovrattassa di due euro deve sciropparsi?

    Pubblicato 12 anni fa #
  14. A.

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    Moderatore

    basta buona notte...

    Pubblicato 12 anni fa #
  15. k

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    Membro

    Caro A, credo che in culo a soreta bastasse.

    Pubblicato 12 anni fa #
  16. SCa

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    Membro

    Le consultazioni elettorali politiche, amministrative e i referendum si, e per quelle mica si paga, e ci mancherebbe altro.

    Eh sì, ci mancherebbe altro, però è proprio quello che succede; è così che funziona il finanziamento ai partiti: un euro a elettore (non a votante) moltiplicati per 5 anni di legislatura. Per i referendum è a firma.
    Evidentemente questi se l'erano finiti.

    Pubblicato 12 anni fa #
  17. A.

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    Moderatore

    Bellissimo pezzo di galatea, con dialoghi in veneto. per il palato fine di K e dei venetopontini. Lo allego integralmente, per risparmiare a Bassoli la fatica di aprire il link, per non leggerlo
    ___________________________________________________________________________

    E sono tutti lì, in coda. Il clima è quello della sagra di paese, però laica. Tutti di fronte alla porta della vecchia sezione del PCI, poi PDS, poi DS ora PD di Spinola, un bugigattolo di venti metri scarsi, comprata negli anni ’70 a prezzo stracciato dal ragionier Guariotto, il contabile storico del Partito.

    Dagli anni ’70 nessuno ha più messo mano all’arredamento interno, tanto che le sedie sono sempre quelle, scassate e stortignaccole, recuperate per ordine del Ragionere prima che finissero in discarica dallo sgombero delle vecchie elementari di Spinola, e le due scrivanie sono cattedre dismesse, ed un pochino imbarcate. Gli scaffali sono di metallo con i bulloni a vista, ancora dell’era pre-Ikea, e corrono lungo i muri, sorreggendo scatoloni di cartone regalati dalla Coop, zeppi di cianfrusaglie e carte varie. Dalle pareti color caccarella – la pittura di quel colore, uno stock di non si sa nemmeno più quanti bidoni, il ragionier Guariotto l’ha strappata ad una vendita fallimentare di un colorificio, all’inizio degli anni ’80, e da allora i muri della sezione sono stati dipinti e ridipinti con quella, mano su mano dai volontari che sempre il Ragioniere mobilitava, la domenica mattina, in alternativa alla messa, ogni due anni – pendono le fotografie storiche dei padri nobili, alternate da quelle più nuove, che sono state trasportate lì dagli ex democristiani. Così il volto di Berliguer, mite e quasi sorridente, fissa di sguincio quello di De Gasperi.

    Nell’angolo in alto, sopra lo scaffale, quello dove la luce non batte mai, quasi nascosto da una scatola della Coop, c’è anche un altro ritratto, quello di Marx. Per decidere dove piazzarlo e se lasciarlo appeso, per poco il partito non si spaccava alla prima riunione, perché gli ex democristiani non lo volevano al muro, ma gli ex comunisti no, si sono impuntati, va bene la mediazione ma ci sono dei limiti: e quindi niente, il Carlo Marx è rimasto dentro la sede, ma non appeso al muro, appoggiato in ombra. Dopo il primo faccia a faccia delle Primarie, gli ex democristiani, un po’ ringalluzziti, han proposto di attaccare al muro anche la foto di Papa Giovanni. Ma il ragionier Guariotto ha detto no, che per le Primarie c’erano già troppe spese vive, e pure per la foto con la cornice di un papa, che son sempre una ventina di euri, i soldi lui non li cacciava, no.

    Ci sono tutti, di guardia alla sezione, per le Primarie. Primo il ragioner Guariotto, che è subito dietro la porta, e controlla. È una vita che controlla tutto, quell’uomo segaligno e palliducolo, tanto trasparente che sembra vivere d’aria, e soprattutto pretende che d’aria vivano anche gli altri: ogni centesimo che entra nelle casse del partito e soprattutto ogni centesimo che esce non fa un millimetro se prima non l’ha controllato lui. Far spendere poco al Partito, comunque decida di chiamarsi e qualunque sia l’attuale incarnazione, è lo scopo della vita del ragioner Guariotto. Per cui anche oggi è lì, in sezione, a controllare come un falco che i volontari non sbaglino a compilare le schede, perché ogni scheda costa, e non temperino troppo le matite, ché devono durare per tutto il giorno e anche per l’eventuale ballottaggio, le matite, eh.

    «No ghe xé bastansa schede! Femo le fotocopie?» urla disperata la Manola Foschin, consigliera comunale delegata all’organizzazione del seggio per decisone comune di Renziani e Vendoliani e Bersaniani, tutti concordi nel pensare che la Manola, brava donna ma proprio non un’aquila, dava le massime garanzie di affidabilità, perché troppo scema per tramare qualche broglio.

    Il Ragionier Guariotto alza gli occhi al cielo: «Ma casso, costa le fotocopie! Ti me fa fora tuto el toner!»

    «E come vustu che li fassa votar, ghe fasso scriver el nome a man su un foglio bianco?»

    Il ragioner Guariotto bestemmia sottovoce, perché è proprio sotto la foto di De Gasperi, e anche se per lui De Gasperi resta comunque un nemico, si fa riguardo.

    «Spetta! – dice, brandendo il suo telefonino paleolitico, un Nokia modello Nonmifannopiù, e digitando dei numeri sulla tastiera dopo aver inforcato gli occhialoni – Ciamo queli de la sezion in centro, magari i ne porta quele che xé vanzae de là.»

    «Ma no xè vanzà niente, tò amia! – gli risponde esasperata la Manola – i g’ha ciamà lori un’ora fa per domandarne se ghe ne davimo de le nostre!»

    Il Ragionier Guariotto la guarda stupefatto: «E quanta casso de gente xé drìo votar?»

    «Tuti! Xè drìo vegnir tuti! Anche quei che non xé mai stai nostri, i vien a votar da nialtri, stavolta!»

    il Ragioner Guariotto, per la prima volta, alza il naso dai pacchi delle schede, e butta un’occhiata fuori, sulla piazzola davanti al seggio. Si accorge allora che la fila è enorme, non è una fila, è un serpentone, una marea di gente che non aveva mai visto prima. Nel senso che lui, in cinquant’anni che è nel Partito in tutte le sue incarnazioni, ormai quelli di sinistra li conosce per nome ad uno ad uno, e anche i democristiani e persino i destrorsi. Ma stavolta, oltre a tutti quelli che conosce, in fila vede decide di volti nuovi, che sicuramente saranno di Spinola, ma lui non li ha mai incrociati prima. Lo riconosce èerò tutto come suo, quel popolo di “Sinistra”, che magari di sinistra non è, ma intanto viene a votare perché ha nei cromosomi l’imprinting che se sei in Italia e non sei fascista, a votare ci vai, sempre, ogni volta, perché non sai mica se ti fanno votare di nuovo, se vanno al potere gli altri. E a quell’uomo segaligno e palliducolo il cuore si mette a battere all’impazzata, il sangue pompa, gli sale persino un po’ di colore sulle guance. Perché tanta gente, così tanta gente, non se la aspettava manco lui, è un successo, ma anzi di più, è un trionfo, chiunque vinca non importa, intanto la gente è lì.

    E allora tira fuori la chiave della fotocopiatrice e con un gran sorriso dice alla Manola: «Va ben, casso, se i xé cussì tanti, ghe fazemo le schede fotocopiae, no importa quanto costa.»

    E sorride. Anche se gli tocca spendere di più del previsto, sorride, il Regioner Guariotto, eh.

    fonte

    Pubblicato 12 anni fa #
  18. Quello che non capisco dell'azione tributaria, solo di questo si tratta, del rag. Monti è il suo spargere pessimismo ogni volta che apre bocca.

    Il suo compito è ingrato, nessuno lo discute, ma un buon economista dovrebbe sempre preoccuparsi di lasciare aperta una porta, quella della speranza nel futuro, che dà fiducia ai mercati e convince qualcuno a gettarsi non dalla finestra, ma nella folle impresa di aprire un'attività commerciale, che è poi oggi l'unico modo rimasto di creare lavoro, dato che il Pubblico sta morendo, e quindi anche aumentare il gettito.

    L'autogoal di Monti è insomma clamoroso. Se il Berlusca sparava cazzate ("Italiani spendete!", sì ma quali soldi?) questo a sostenere i consumi manco ci pensa. Tu devi sì marcare stretto, alla Gentile su Zico, gli evasori fiscali, ma devi anche poter contare su qualche Tardelli, Cabrini o Bruno Conti che può piazzarti un contropiede col quale sperare che un Ministro Paolo Rossi possa realizzare qualcosa di buono per la squadra Italia. Se restiamo sempre in difesa, le partite non le vinceremo mai.

    Senza sviluppo non si può nemmeno parlare di Economia. Monti inoltre è completamente disinteressato al Sociale, per lui i poveri sono un insopportabile rogna, se si eliminano co DDT è meglio per i bilanci. I malati di Sla? Non ci sono soldi. Troppo facile ragazzi. Non è una posizione culturalmente e costituzionalmente accettabile.

    Per come la vedo io Monti sta facendo del male al Paese. Non agisce come un curatore fallimentare, quale dovrebbe essere, ma come un killer lucido e spietato.

    Pubblicato 12 anni fa #
  19. A.

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    Moderatore

    questo è un idolo
    e guadagna anche 10 vole me e te messi insieme, Sensi..

    http://video.corriere.it/acrobazie-linguistiche-leghista-camera/0eb80850-3a3b-11e2-8e20-34fd72ebaa93

    Pubblicato 12 anni fa #
  20. L'era Monti volge al termine.
    Con tutta la sfiga che gli ho mandato nelle ultime settimane non poteva durare ancora per molto.

    I cadaveri dei molti imprenditori che si sono tolti la vita negli ultimi mesi per i crescenti problemi economici, ma anche dei semplici cittadini esasperati e disperati e tartassati e senza più speranza di riscatto passano davanti ai miei occhi e chiedono una svolta politica in questo Paese disastrato dal partito europeo delle banche e reso invivibile dal capitalismo postberlusconiano. Un Paese che, raggiunto il punto più basso della sua storia, non può che guardare la luce in fondo al tunnel. Una luce che sta a sinistra. Per non finire come in Egitto.

    Pubblicato 12 anni fa #
  21. zaphod

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    Fondatore

    Eccola là. Bassoli l'ha tirata pure alla Sinistra. Prepariamoci ad altri venti anni di Berlusconi. Dite a Renzi di partecipare alle primarie del Pdl. Che gli conviene.

    Pubblicato 12 anni fa #
  22. L’incontro bilaterale tra il presidente della Commissione Ue Josè Barroso e il presidente del Consiglio Mario Monti previsto per oggi a Milano è stato annullato a causa del maltempo a Bruxelles.
    Alcuni voli, incluso quello del presidente dell’esecutivo Ue, sono stati cancellati.
    "Non c'è nessun legame con la crisi politica in Italia, ha assicurato la portavoce di Barroso".

    Funziono! Funziono!

    Pubblicato 12 anni fa #
  23. A.

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    il coglione è tornato. Ma ormai non se lo incula nemmanco PaoloFloresdarquà

    Pubblicato 12 anni fa #
  24. Rispetto per Marco Pannella che spesso dice in modo folle delle grandi verità, rispetto per le gravi problematiche dei carcerati, ma la tempistica di questo suo sciopero non la capisco. Sembra più una propaganda elettorale. Si è ricordato di questi problemi proprio adesso che il governo è così depotenziato?

    Pubblicato 12 anni fa #
  25. A.

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    Moderatore

    Ho trovato molto bella la lettura di Benigni della costituzione.

    Pubblicato 12 anni fa #
  26. A.

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    Moderatore

    D'Alema ha ragione: è moralmente ingiusto che Monti usi la sua posizione dominante per candidarsi premier.

    Pubblicato 12 anni fa #
  27. k

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    Membro

    La questione non sta tanto nella posizione dominante, ma quanto nell'aver tradito il patto. Si chiama fellonia, altro che moralità. Ma non è una novità per la borghesia italiana. A noi (e per noi intendo la classe operaia) sono stati una vita a dirci, quando la fabbrica entrava in crisi: "Siamo tutti una famiglia, stiamo tutti sulla stessa barca". Poi, dopo i sacrifici, quando la crisi era superata ed erano tornate le vacche grasse, allora non eravamo più una famiglia: "Tu sei l'operaio e io sono il padrone o il dirigente: zitto e lavora, guai se fiati".
    Sto incazzato come una bestia. "Pacta sunt servanda" non vale per lui. E poi si offende pure con D'Alema: "Ma come si permette?". Ma come ti permetti tu, gran figlio di puttana. Era arrivato dicendo: "Io sono un tecnico al di sopra delle parti: finito il lavoro me ne vado". Diceva che era schivo, che i suoi collaboratori non dovevano andare troppo in televisione, che finita la legislatura sarebbe tornato alla Bocconi, sarebbe rimasto sempre super partes, ringraziava Napolitano e il Pd. Poi ci ha preso gusto - quando si dice le lusinghe del potere - s'è montato la capoccia, si crede che è tutto suo il merito del risanamento, non del Pd e delle masse popolari che glielo hanno consentito, quando solo la questione degli esodati, in altri tempi, avrebbe meritato le ghigliottine in piazza, le barricate o le bombe all'Orsini. Vaffanculo va', premier fellone.

    Pubblicato 12 anni fa #
  28. A.

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    Moderatore

    A istinto, io se fossi l'Italia non glieli rimanderei i marò all'India. Ma stiamo scherzando?
    K faccia qualcosa, scriva qualcosa su qualche giornale, tipo Zolà con l'affaire Dreyfus.

    ps. d'accordo con l'accusa di fellonìa per il summenzionato

    Pubblicato 12 anni fa #
  29. A.

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    Moderatore

    PPs. qui in Trentino stanno ancora incazzatissimi verso il governo italiano per l'affaire del Cermis. Speriamo che questo governo non rifaccia lo stesso errore di prostrarsi verso un governo più forte.

    Pubblicato 12 anni fa #
  30. k

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    Membro

    No: una volta data, la parola si mantiene sempre. Se non sei convinto non la dai, ti rotoli per terra, te la prendi in quel posto, fai pure le guerre, però non la dai e basta. Ma una volta che l'hai data, tu la devi mantenere, se no sei un uomo di merda e di te non si fiderà mai più nessuno. Idem per gli Stati e le nazioni.

    Pubblicato 12 anni fa #

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