@ Torquemada,
Ho vari riscontri, ma al momento lasciano il tempo che trovano.
NON HO NESSUN CONTRATTO CHE MI ATTENDE insomma. Ci tengo a specificarlo.
Letture fantascientifiche? Asimov sopratutto. Mi piace il fatto che sia una fantascienza... scientificamente dimostrabile.
Dimenticavo:
Secondo alcuni NON è proprio fantascienza ma solo una storia ambientata nel futuro.
Ecco le due pagine:
Dallo Sconosciuto Universo
Prologo
Bip, bip, bip... “Notizie dallo spazio!” Commentò Mark guardando lo schermo del suo computer.
“E’ sicuramente un asteroide che ha appena oltrepassato l’orbita di Urano” rispose Tina avvicinandosi a Mark per osservare i dati ricevuti.
Mark ripose dubbioso: “Non credo che sia così lontano, guarda, il computer sta indicando una dimensione approssimativa di 800 metri quadrati, ma se fosse davvero così grande, i nostri rilevatori di massa dovrebbero averlo notato già molto tempo fa, quindi sarà sicuramente più piccolo e dovrebbe trovarsi in una posizione ancora esterna all’orbita di Giove”.
Tina indicando lo schermo di Mark rispose: “Ti sbagli, questi dati non indicano una composizione tipica delle comete e questo significa che se si trovasse in prossimità dell’orbita di Giove, dovrebbe essere molto più piccolo.”
“Mmm!” Mormorò Mark poco convinto.
“Deve essere proprio così!” Ribatté Tina: “Perché gli strumenti che abbiamo sulla Luna sono stati collaudati per rilevare perfettamente qualsiasi oggetto si affacci all’interno del sistema solare, che siano queste piccole comete, oppure grandi asteroidi ed anche eventuali astronavi aliene, sempre che ce ne fossero”.
“Mah, se non è una cometa chi ti assicura che sia un asteroide?” Commentò Mark aggiungendo: “In genere gli asteroidi non arrivano dall’esterno del sistema solare”.
Tina osservò: “Ma se non fosse un asteroide proveniente da là fuori potrebbe anche essere qualcosa di alieno, forse è addirittura un’astronave!”
“Una gigantesca astronave in rotta sulla Terra!” Commentò Mark sarcastico: “Avvisiamo il pianeta della prossima invasione!”
Tina sentitosi offesa rispose: “Sono sicura che si dirigerà qui per venire a prenderti e gli ometti verdi del suo equipaggio ti eleggeranno come il loro capo per eccessiva stupidità”.
Mark tirò su le spalle e disse: “A questo punto inviamo i dati sulla Terra e chiediamo a loro che cosa ne pensano”.
Tina ritornò a sedersi al suo computer borbottando: “Lavoro sulla Luna da sei mesi, faccio turni di quattro ore attorniata da tre stupidi uomini che si preoccupano solo di farmi la corte e di emettere stupide sentenze su qualsiasi cosa accada, poi il primo giorno che succede qualcosa di diverso scopro anche di essere l’unica che sa avviare una procedura di rilevamento in modo corretto”.
“Bel lunedì mattina!” Fu il commento conclusivo di Mark.
Tina e Mark, due dei quattro membri dell’Osservatorio Lunare Armstrong, avevano il compito di sorvegliare lo spazio per scongiurare l’arrivo di corpi celesti in grado di colpire la Terra, ma per tutta risposta, il Centro d’Osservazione di Halley nel Madagascar non giudicò attendibile nessuna delle loro rilevazioni ed il messaggio di risposta inviato verso la Luna contenne solamente la richiesta di eseguire una rilevazione più accurata ed il successivo invio dei nuovi dati raccolti.
“Beh, che cavolo gli mandiamo adesso?” Si chiese stupito Mark.
Tina appoggiò l’opinione di Mark dicendo: “Incredibile, siamo noi a chiedere spiegazioni e loro fanno la stessa cosa con noi?”
Infine eseguirono l’ordine ricevuto, ripetendo tutte le procedure d’analisi dettate dal protocollo e senza raggiungere una valutazione tale da poterne determinare in modo preciso né l’esatta posizione, né l’appropriata dimensione dell’oggetto misterioso.
Così inviarono i nuovi dati elaborati unitamente ad un’ipotesi della probabile traiettoria di cui aggiunsero il commento: “Qualora il peso atomico fosse diverso dal nostro parametro di valutazione, sarebbe per noi impossibile stabilire l’esatta traiettoria dell’oggetto alieno non identificato”.
“Li abbiamo fregati!” Disse Mark soddisfatto: “Voglio proprio vedere che cosa ci rispondono ora!”
Dopo una nuova valutazione da parte del Centro di Halley, fu infine stabilita la posizione del corpo celeste in prossimità dell’orbita di Giove.
Capitolo 01 - Barney Comag
In Florida, la notizia di quel rilevamento spaziale fece sussultare il direttore generale che urlando nell’interfono ordinò: “Mandatemi subito il novellino!”
Quella era una brutta notizia per Barney Comag, che fino a qualche minuto prima stava ancora pensando ai pochi mesi che gli mancavano prima di andare in pensione ed ora invece, la notizia della scoperta nello spazio di un oggetto non identificato lo rendeva più nervoso del solito, in quanto sapeva che se avesse ricevuto un incarico di lavoro che richiedesse un periodo di svolgimento superiore al tempo mancante al suo ritiro professionale, avrebbe dovuto ritardare quest’ultimo senza poterne aumentare le quote di maturazione pensionabile e che sarebbe stato costretto a passare ore ed ore d’estenuanti discussioni con i finanziatori dei Centri Spaziali sparsi nei vari continenti della Terra.
“Bel cetriolo in arrivo!” Borbottò preoccupato: “E’ normale che quando inizi a sognare di stabilirti in una piantagione idroponica su Marte, ti si presenta una bella incognita spaziale per rovinarti tutti i tuoi progetti, così come se avessi programmato di realizzare una produzione di missili, qualcosa mi avrebbe silurato lo stesso!” Ed in quel momento la porta del suo ufficio si aprì.
Era Sofien Thielm, un giovane scienziato non ancora trentenne laureatosi in fisica all’Università di Cartagine, che subito dopo aver ricevuto la chiamata del direttore generale si era precipitato nel suo ufficio.
“Ce ne hai messo di tempo per arrivare, sei per caso partito dal Mediterraneo?” Fu la domanda di Comag che, con il suo solito tono scorbutico aggiunse: “E che cosa significa quell’ansimare, sei forse venuto sin qui remando?”
Ma questo era il normale atteggiamento di Comag che nonostante fosse a perfetta conoscenza del fatto che la postazione di Thielm si trovasse a nemmeno 20 metri di distanza dal suo ufficio, lui, il direttore generale del Centro di Prevenzione Spaziale della Florida non si smentiva mai.
Comag era un tipo di bassa statura, di costituzione tozza e dall’andatura zoppicante e per questo difetto era solito stare seduto nel suo ufficio per convocare tramite l’interfono gli altri scienziati occupati nel Centro, in modo da non essere costretto a camminare su e giù per gli uffici nel fine di assolvere il suo faticoso compito di controllare che cosa essi stessero realmente facendo.
La sua voce era odiosa, di un rauco sforzato ed i suoi modi non erano certo garbati, ma quello era comunque l’atteggiamento giusto per un uomo che andava verso i settant’anni e che non potendo percorrere lunghe distanze camminando, doveva comunque sorvegliare il lavoro del Centro.
Thielm invece, oltre ad essere l’impiegato più giovane e di conseguenza relegato ai compiti ritenuti meno importanti, era anche l’ultimo assunto ed a causa del suo carattere timido ed introverso, riceveva da tutti gli altri dipendenti del Centro gli stessi comportamenti sgarbati di cui il primo era Comag, ritrovandosi così ancora più impacciato sia nei movimenti che nella conversazione.
Ma nel suo cuore, lui sapeva che se fosse riuscito vincere la sua timidezza ed avesse continuato a fidarsi sia della sua umiltà, che della sua intelligenza e sia della sua precisione nello svolgere il suo lavoro, il giorno che gli si fosse prospettata l’occasione giusta sarebbe stato finalmente in grado di dimostrare a chiunque le sue capacità.
...E la scoperta di quell’oggetto nello spazio, poteva esser proprio l’opportunità che stava aspettando!