Non voglio avere a che fare con te, brutto rospo, e sempre riappari, davanti o dietro a un ciliegio. Non sono di quelli, o lo sono. Cosa importa? Ci sono tanti bulimici di cibo, che mangiano e vomitano. Sono bulimico di Illeità. La scrivo e la cancello. Attratto da ciò che mi repelle, mi nutro di ciò che mi disgusta. Ripetizione ossessivo compulsiva, non avendo bisogno di nulla, spacco il culo ai passeri metafisici.
Vicino la mia bottiglia e il mio destino, il mio M16 di guerra, stavo accucciato un'intera notte dietro la rupe. Alla fine essi apparvero. Ne freddai uno, l'altro correva verso la sua fuga. Puntai sulle sue spalle, al centro. Sentivo piano il freddo del vento nel grilletto, nell'intervallo tra la mia mano e il ferro. Lasciai cadere il proposito. Gli regalai un'altra giornata di vita, dilazione di tragedia a questa attesa del grande consolatore.
Il pacchetto di Camel ebbe un sussulto di sonno, e si girò dall'altra parte. Gabbiani cinguettavano dietro platani di cemento. L'aria afosa del rifugio accorciava la lontananza. Assentandosi già da sempre, Dio o chi per lui accese il forno a microonde, e si cucinò una croccola.