Direttamente da una sala stampa del Torino Film Festival, il vostro inviato speciale vi offre un live report a singhiozzo, nel senso che vi aggiorno quando ho tempo, in attesa di uno speciale post-festival più nutrito.
Parte male, malissimo questo TFF con la visione del pessimo "DAMNED BY DAWN", di Brett Anstey. Rivisitazione in chiave moderna della leggenda irlandese della Banshee, lo spirito urlante che reclama le anime dei morti, questo film è uno slasherino fuori tempo massimo nelle idee proposte e fuori controllo di quelli che sono i meccanismi più basilari, sia in senso narrativo che in senso contenutistico, dell'horror.
Sceneggiatura banale, spaventi telefonati, pessimi effetti speciali e vistosi buchi (quando non errori tout court) di sceneggiatura valgono una sonora stroncatura a un film che potrebbe salvarsi buttandosi sul cazzaro consapevole preferendo, purtroppo, prendersi pienamente sul serio. Scene pretestuose come la lunga camminata con il fucile in mano che la protagonista compie verso la parte finale del film o la spiegazione del tutto didascalica lasciano trasparire una storia povera e costruita sul quasi niente mentre errori quali la caratterizzazione quasi assente (e quando c'è è pure sbagliata) e il salto sbagliatissimo in quanto ingiustificato dall'alba alla notte nelle ultime scene tradiscono una profonda immaturità da parte del regista.
Sul piano narrativo, i clichè della narrativa orrorifica, in particolare la violazione etica che scatena il massacro, sono sfruttati in maniera piatta e senza un minimo di coraggio.
Meno che scolastico, davvero da dimenticare.
L'unica cosa che ancora mi chiedo è cosa dicesse la capoccia a chi lo ha prodotto, visto che due soldi lì dentro ci sono.