Torque, quando andai alla federazione del PDS io, nel 94, fu perchè era stato eletto appena S:B. Ma siccome ero "under 30", mi fecero la tessera della sinistra giovanile. La rinnovai l'anno seguente. Non mi chiamarono mai. Forse per colpa mia, ci andai solo una volta in federazione. Vabbè, altra storia. Comunque già allora, a parte la festa colla birra davanti allo stadio, si faceva pochino. Poi, l'era Visari non la conosco, francamente. Vabbè, sono passati troppi anni...
Comunque negli anni 80, fine anni 80 (mi sono diplomato nell'87, stesso giorno del Fer, con cui giuro, ma lui non ricorda, di avere ripetuto greco prima di entrare in commissione: ma potrebbe essere un'icona pop anche il Fer!) al liceo classico c'erano solo quelli del Fronte della Gioventù a fare politica. la sinistra? Sì, Fabio D'achille, e soprattutto il papà, li conoscevo. Ma il PDS non lo avevo mai visto. Cioè, a parte i racconti di mio padre, per me il PDS, era l'Unità che compravo perchè c'erano gli inserti satirici, e poi, le cassette allegate di Walter. Ora quel giornale è diventato l'inserto. Cioè manca il giornale, e non dico altro perchè potrebbe sembrare offensivo per la direttrice.
Vabbè, ricordi...
Ps. Sensi, quella battuta uscì il giorno dopo la morte di M.J. su dagospia. E' vecchia.
Pps. Allego il link di un libro uscito di recente, da cui ho tratto in gran parte le suggestioni di cui sopra : link
eccone la recensione:
Lo abbiamo visto e lo vediamo dappertutto: sullo schermo televisivo nelle nostre case, sui cartelloni per le strade, sui giornali. Silvio Berlusconi è ovunque: caleidoscopico, seriale, come una fiction televisiva, come un reality show, come l'opera d'arte "nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". Questo libro è una sorta di viaggio all'interno di uno dei fenomeni politici e mediatici più interessanti dell'Italia degli ultimi quindici anni (o poco meno): la spettacolarizzazione di Berlusconi. Prendendo in esame testate giornalistiche ed eventi specifici, l'autore indaga le condizioni di produzione e riproduzione di un corpo che è diventato paradigmatico delle più recenti trasformazioni dello scenario politico e mediatico italiano. Dopo aver analizzato le modalità in cui si dipana la fenomenologia di Berlusconi sulla nostra stampa, Boni esplora l'universo femminile che circonda il Cavaliere, universo considerato soprattutto come declinazione femminea del "corpo mediale del presidente". Berlusconi è un superleader di massa perché le sue rappresentazioni sono tutte interne alla logica della popular culture, hanno a che fare con le poetiche televisive del reality, della soap, della fiction seriale, del cartoon. Questo viaggio porta dunque dai re taumaturghi medievali alle puntate di South Park e dei Simpson, passando per Stranamore, il Grande Fratello, Nip/Tuck, le soap opera, le telenovelas, E.R. e il Dr. House. Una pop-politica, a cui corrisponde la figura di un pop-Berlusconi.