Non riconosco la differenza tra erotismo e pornografia, bensì soltanto quella tra arte ed esercizio.
È vero che la maggior parte della cinematografia hard contemporanea sia mero esercizio di ripresa.
Per quanto riguarda invece la sessualità nell’arte, penso semplicemente che essa sia interessante o significativa per tanti motivi... Il “sesso”, in una produzione letteraria, può essere curioso, dunque divertente o istruttivo, può essere romantico, dunque struggente, o può essere eccitante.
Dunque, perché si fa un caso dell’erotismo in arte? …questo è il quesito.
Ecco, io credo che la sessualità sia soltanto il più attraente - o commerciale… - di una varietà di argomenti che la società si vieta di trasmettere esplicitamente, relegando la loro diffusione all’intuizione singolare, o privata, o alla condivisione in piccoli gruppi di persone.
Insomma l’uomo è in parte una bestia, ed, in quanto tale, ha bisogno di comunioni rituali, superstiziose, simboliche più che razionali.
Vi stupirà: ma io credo che questo sia bene!, oltre che necessario. …sono convinto infatti che all’uomo sia insopportabile il peso di una ragione assoluta.
Ma allora perché produrre letteratura erotica?
La risposta credo che sia da ricercare nell'effetto di normalizzazione che sortisce l'esempio letterario. Insomma, penso che far emergere dalla segretezza gli atteggiamenti sessuali, implichi, e dunque auspichi, soprattutto una diffusione della perversione – oltre che essere fonte di piacere esibizionistico per lo scrittore.
Almeno così è per me: infatti, nonostante credo sia necessario un certo livello di repressione della tecnologia sessuale, o della condivisione banalizzante, penso anche che i tempi siano maturi affinché il livello di tale repressione sia abbassato!
Così parlare del feticismo dei piedi o del pene, ad esempio, per la speranza che diventino tecniche banali quelle che per troppi uomini e troppe donne sono ancora delle avventure pericolosissime!
Insomma, come dice A, la vita è breve ed è una soltanto, e la mia letteratura spera un uomo più gaudente e pacifico, dedito a giochi sessuali più coinvolgenti e liberatori – molto perversi.
Certo, viste le vostre remore sul sesso virtuale e telefonico – cose veramente da ragazzini…! - forse non sarete in grado di comprendere questo mio pensiero.
Forse è più facile dire: FATE L'AMORE NON FATE LA GUERRA!